La pasta di Gragnano

Pasta, ovvero Italia. Non c'è un altro alimento che identifica in modo efficace le tante anime dell'Italia gastronomica.

 

La pasta è una, ma i formati sono centinaia, destinati ognuno ad un uso particolare, a uno specifico condimento, o a un metodo di cottura. Tra tutte queste anime, quella forse più famosa è incarnata dalla pasta di Gragnano, in Provincia di Napoli. Questa città ha una tradizione nella molitura e nella pastificazione che rimanda ai tempi dei Romani, quando a Gragnano si macinava il grano che sarebbe diventato pane nei forni delle vicine Pompei, Ercolano e Stabia.

I paccheri di Gragnano, un tipo di pasta tradizionale napoletana / Shutterstock.com

La comparsa dei primi pastifici a conduzione familiare alla fine del XVI secolo rese possibile una produzione maggiore a costi più bassi. Grazie alle qualità nutritive, il successo fu immediato e, a seguito delle carestie che colpirono il Regno di Napoli nel ‘600, la pasta divenne un alimento centrale nell’alimentazione dei nobili e del popolo.

Uno dei mulini antichi nella Valle dei Mulini nel comune di Gragnano © Pastificio SOMMA / Flickr.com

All’inizio dell’800 la città di Gragnano era diventata celebre per la qualità dei suo maccheroni e si contavano la bellezza di 70 pastifici, ma è a metà del secolo che la produzione raggiunse il suo apice: in quel periodo il 75% della popolazione attiva lavorava nell’industria dei maccheroni, i pastifici erano più di 100 e producevano oltre 1000 quintali di pasta al giorno. Via Roma, il simbolo della pasta Gragnano, fu rimodellata per favorire la sua esposizione al sole, diventando così una sorta di essiccatoio naturale per la pasta. Ancora oggi e’ possibile trovare immagini d’epoca che mostrano la strada colorata di giallo per le canne di bambù sistemate su cavalletti che reggevano vermicelli e ziti posti ad asciugare.

In un pastificio di Gargnano © beatrice ughi / Flickr.com

La fama universale di Gragnano come patria della fabbricazione della pasta, tuttavia, ebbe inizio solo il 12 luglio del 1845, giorno in cui il re del Regno di Napoli, Ferdinando II di Borbone, durante un pranzo concesse ai fabbricanti gragnanesi l’alto privilegio di fornire la corte di tutte le paste lunghe. Da allora Gragnano diventò la “Città della Pasta”.

Linguine di Gargnano con calamari, vongole, prezzemolo e peperoncino © The GUT / Flickr.com

La particolare posizione di Gragnano, a metà strada tra mare e montagna, permette di godere delle condizioni di sole, vento ed umidità ottimali per l’essiccazione graduale della pasta. Per questo ancora oggi la pasta di Gragnano è sinonimo di qualità, certificata dal 2013 dal marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), e rappresenta una delle eccellenze italiane nel settore dell’enogastronomia conosciute in tutto il mondo!

Luogo
Campania
Parole chiave
gastronomia, Gragnano, pasta

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