Un weekend a Matera

Matera, Capitale europea della cultura 2019, è un gioiello straordinario nella storia dell’umanità, una bellezza al contempo paesaggistica, storica e culturale. Sono i Sassi, le antiche case-grotta scavate direttamente nella roccia a ridosso di un canyon che ci tramandano tracce di varie civiltà succedutesi qui nel tempo.

Dai primi insediamenti del Neolitico agli eremi cristiani e monaci bizantini, ai guerrieri normanni e agli architetti barocchi, tutti hanno lasciato segni visibili e hanno contribuito alla creazione di questo incredibile sito Patrimonio UNESCO dal 1993.

Meritano particolare attenzione anche le chiese rupestri, circa 155, spesso decorate da affreschi del X-XI secolo. Per il substrato abitativo consistente in grotte scavate nel masso tufaceo è nota come la “Città sotterranea” e per la continuità di vita dal paleolitico ai giorni nostri è ritenuta una delle città più antiche al mondo.

 

Cosa vedere

I Sassi di Matera

I sassi di Matera rappresentano un’opera d’arte unica al mondo alla cui realizzazione hanno partecipato centinaia di migliaia di artisti. Una città completamente ricavata nella roccia, un insieme di grotte sovrapposte l’una sull’altra. Situati a ridosso di un canyon di 70-80 metri, attraversato dall’omonimo torrente Gravina, sono un’autentica bellezza paesaggistica che conserva le tracce delle civiltà che vi si sono succedute nel tempo: dai villaggi trincerati del Neolitico, alle rovine di incursioni barbariche e saracene, ai sepolcri cristiani scavati nel tufo, ai segni delle distruzioni dell’epoca bizantina, alle canalizzazioni normanno-sveve, fino all’impronta rinascimentale e barocca.

Vista panoramica della città di Matera / Shutterstock.com

I Sassi sono la terza città più antica al mondo. Per questo motivo visitarli significa ripercorrere, in modo suggestivo, il cammino che l’uomo ha fatto dagli albori della sua storia sino ad oggi. Tutto nei Sassi sembra essere immobile, ancorato ad un passato che si esprime attraverso la roccia. Cambiano le forme, ma il profumo della storia e l’emozione del paesaggio continua a rimanere vivo negli anni, esattamente come lo era una volta.

 

Le Chiese Rupestri

Tra i Sassi e la Murgia materana si contano circa 155 chiese rupestri scavate nel tufo con eremi, cenobi, cripte, laure e basiliche ipogee, spesso decorati da affreschi antichi e realizzate da monaci benedettini e bizantini.

La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Chiesa di San Pietro Caveoso) / Shutterstock.com

Tra le chiese presenti sul territorio sono particolarmente belle la Chiesa di San Pietro in Principibus, con la cripta a croce greca, che faceva parte di un cenobio alle falde di un villaggio del neolitico. La Chiesa della Madonna di San Croce, che conserva nell’abside l’affresco di una Madonna seduta in trono col Bambino benedicente con la destra.

La Cripta del Peccato Originale. Particolare dell’affresco © Foto Progetto Mirabilia

Da non perdere la Cripta del Peccato Originale, semplice sul piano architettonico, ma con un ciclo di affreschi considerato tra i più importanti del X secolo; il Parco dei Monaci, che custodisce una grotta con affreschi dell’XI secolo; la Madonna della Virtù, originaria del X secolo, nei cui absidi sono presenti affreschi di epoca bizantina.

La Chiese di Santa Maria de Idris / Shutterstock.com

E ancora le Chiese di Santa Maria de Idris, di San Giovanni in Monterrone, Santa Lucia alle Malve, San Donato, Sant’Antonio Abate, Santa Barbara e molte altre. La Chiesa rupestre dello Spirito Santo del X secolo, situata al centro della città, è uno di quelli che furono i sette insediamenti benedettini. Nel corso dei secoli la Chiesa subì profondi mutamenti a causa del suo prolungato uso ad abitazione. Oggi, in seguito ai restauri, la struttura è stata riportata quasi integralmente al suo splendore iniziale ed è possibile vedere alcuni degli affreschi del XII secolo d.C. che la decoravano interamente.

 

Il Palazzo Lanfranchi

Il Palazzo Lanfranchi / Shutterstock.com

Progettato e costruito tra il 1668 e il 1672, il Palazzo Lanfranchi è il monumento più rappresentativo del periodo seicentesco a Matera. La facciata, asimmetrica, è divisa orizzontalmente in due parti da un cornicione. Nella parte inferiore sono presenti cinque nicchie in cui si possono ammirare le statue della Madonna del Carmine e di Santi. La parte superiore presenta lesene verticali complete di capitello, nove arcate cieche di cui la più grande sovrasta ed ingloba il rosone, e sopra il coronamento della facciata si nota un frontone con un orologio al centro. Davanti al portone è posta la scultura “La Goccia” di Kengiro Azuma.

 

Il Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata

Al Museo nazionale. Particolare dell’esposizione © SyndromeDeStendhal / Flickr.com

Il Museo, allestito in Palazzo Lanfranchi, rappresenta il punto di partenza dello sviluppo urbanistico barocco della Città. Il percorso espositivo del Museo è strutturato in quattro sezioni: Arte Sacra, Collezione d’Errico, Arte Contemporanea, e la sezione Etnoantropologica. All’interno delle diverse sale è possibile ammirare opere d’arte provenienti da chiese del territorio lucano, tele di scuola napoletana del Sei e Settecento, alcuni dipinti di Carlo Levi, Luigi Guerricchio e Rocco Molinaro, ed infine oggetti rappresentativi della cultura materiale lucana.

 

Il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”

Una delle antiche anfore esposte al Museo Archeologico. Particolare © visitmatera / Flickr.com

Il Museo Archeologico Nazionale di Matera costituisce la più antica sede espositiva della Basilicata. All’interno sono raccolte importanti testimonianze archeologiche rinvenute nel comprensorio di Matera. In particolare i rinvenimenti più significativi riguardano alcuni villaggi trincerati di età neolitica, che testimoniano anche in quest’area, a partire dal VI millennio a.C.

 

Il Parco Archeologico Storico Naturale delle
Chiese Rupestri del Materano

Fuori dai Sassi in un incantevole contesto naturalistico, geologico e storico si trova il Parco della Murgia Materana, parco regionale di 8000 ettari istituito nel 1990, che comprende il territorio della Gravina di Matera, le chiese rupestri e l’altopiano della Murgia materana.

Il Parco Archeologico Storico Naturale della Murgia © Foto Progetto Mirabilia

Un territorio che l’uomo ha occupato in epoche remote lasciando segni del Paleolitico e del Neolitico, con decine di villaggi neolitici ricchi di tombe e cisterne, e in cui si diffuse il monachesimo eremitico nel Medioevo, insieme alla costruzione di chiese rupestri nelle grotte a ridosso della Gravina. I segni di più antica presenza sono visibili nella Grotta dei Pipistrelli scavata dal mare milioni di anni fa e abitata dall’uomo sin dal Paleolitico Superiore.

Nella Grotta dei Pipistrelli © visitmatera / Flickr.com

Un territorio dall’aspetto impervio, al quale la natura ha regalato una flora e una fauna di eccezionale ricchezza e diversità con oltre 900 specie vegetali, incluse erbe officinali e spezie. Tipico tra gli animali il Falco Grillaio.

A circa 15 km dalla città troviamo Colle di Timmari, un’importante area archeologica che si estende sulla valle del Bradano ed il Lago di San Giuliano.

 

La cucina

I Ciallèdda

La Cialledda lucana © panecotto.it

Il piatto più rappresentativo della tradizione materana è la Cialledda’ fredda, un termine dal suono onomatopeico che ricorda il pane raffermo quasi “affogato’’ nell’acqua condita di olio di oliva, sale, pomodori per insalata e origano. La “Cialledda’’ presenta anche una varietà calda da gustare nei periodi invernali.

 

La Crapiata

La Crapiata di Matera © wikimatera.it

Una zuppa di legumi tipica della cucina materana. Gli ingredienti principali sono i cereali, le patate, le fave e le cicorie con l’aggiunta di sedano, pomodorini ed olio extravergine d’oliva. Esistono tuttavia diverse varianti a seconda della stagione dell’anno.

 

Gli strascinati con mollica di pane e peperoni cruschi

Gli strascinati con peperoni cruschi © osteriapico.it

Gli Strascinati sono un tipo di pasta fresca, preparata senza uovo, che ricorda molto le orecchiette ma a differenza di queste ultime, essi sono modellati ( appunto ‘trascinati’) su un largo piano di legno con quattro e, addirittura, otto dita. Di conseguenza gli strascinati possono raggiungere fino ai 12 centimetri di diametro. Vengono generalmente conditi con la mollica di pane fritta e l’aggiunta dei Peperoni Cruschi che regalano un’esperienza indimenticabile per il palato. I Peperoni di Senise rientrano nella categoria di prodotto ortofrutticolo italiano a indicazione geografica protetta. Lasciati essiccare e adeguatamente cucinati, vengono comunemente chiamati Peperoni Cruschi per la loro particolarità di essere croccanti.

 

I vini

Aglianico, vitigno tipico lucano / Shutterstock.com

Matera ha una lunga tradizione di vini che hanno da sempre accompagnato la cucina lucana. Tra i vini più rinomati distinguiamo tra la categoria dei vini rossi formata dal Matera Rosso, Matera Primitivo, Matera Moro e la categoria dei vini bianchi composta da Matera Greco, il Matera Bianco e il Matera Spumante. Sono tutti insigniti del marchio di Denominazione di Origine Controllata (DOC).

Come arrivare

In aereo

L’aeroporto più vicino è Bari Palese, distante appena 50 Km circa. L’aeroporto è collegato attraverso un servizio navetta direttamente con Matera – Piazza della Visitazione.

In treno

Dalla stazione di Bari Centrale FAL è possibile raggiungere la stazione di Matera Centrale grazie alle Ferrovie Appulo Lucane FAL.

In auto

Dalla costa tirrenica: Immettersi nell’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Seguire le indicazioni per Potenza. Quindi proseguire per Metaponto lungo la SS 407 “Basentana” fino alle indicazioni Matera nei pressi di Ferrandina Scalo.

Dalla costa adriatica: Percorrere l’autostrada Bologna-Taranto fino all’uscita Bari Nord. Proseguire per la zona industriale, per Altamura-Matera, cioè le SS 96 e poi la SS 99, di prossimo ammodernamento.

Da Calabria e Sicilia: Autostrada Reggio Calabria-Salerno. Uscire a Sibari e percorrere la SS 106 Jonica per Taranto. Prendere l’uscita Matera, nei pressi di Metaponto.

Dal Salento: La strada più comoda prevede di superare Taranto, e percorrere la SS 106 Jonica fino all’uscita Matera nei pressi di Metaponto.

 

Luogo
Basilicata
Parole chiave
Matera, weekend

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