Un weekend a… Pavia

Sulla confluenza tra il Ticino e il Po, Pavia è una città che conserva un’impronta medioevale, per le sue chiese e palazzi, piazze e stretti vicoli che si stringono attorno alla sua università, una delle più antiche e prestigiose d’Italia.

 

Importante centro agricolo della fertile pianura padana, è dedita anche all’industria tessile e chimica. Da non perdere la visita alla sua vicina Certosa, grandiosa abbazia considerata una delle più alte espressioni dell’arte lombarda.

 

Cosa vedere

Il Castello Visconteo

Costruito da Galeazzo II tra il 1360 e il 1365, dopo la morte di Francesco Sforza (1535) il Castello diventò la sede dell’esercito spagnolo e iniziò la sua decadenza. Si presenta a pianta quadrata con quattro torrioni agli angoli (due furono distrutti durante l’assedio di Lautrec nel 1527) ed è protetto da un profondo fossato, da rivellini e ponti levatoi.

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Le facciate esterne in cotto hanno due ordini di bifore e una cortina di merli ghibellini alla sommità, oggi coperta da una tettoia. Al suo interno si trova uno splendido cortile porticato con volte a crociera, circondato da un loggiato traforato da stupende quadrifore, monofore e bifore. Il lato nord del palazzo, che ospitava gli appartamenti ducali, venne affrescato dal Pisanello nel 1439-40. Le sale conservano ampie tracce di affreschi del XV-XVI secolo: nelle prime due campate della Pinacoteca si collocano frammenti di pitture dell’epoca della denominazione spagnola; nella seconda campata, entro cornici trapezoidali, sono narrate quattro delle dodici fatiche di Ercole; nella terza campata si conservano decorazioni del periodo sforzesco.

Dal 1950 il castello è sede dei Musei Civici, dove sono raccolte gran parte delle raccolte d’arte del comune: il Museo del Risorgimento, la Pinacoteca d’arte moderna, il Museo romanico (di eccezionale valore per i suoi reperti, alcuni dei quali di inestimabile pregio), il Museo lapidario romano e preromano.

 

Parco Visconteo e Certosa di Pavia

Il Parco Visconteo di Pavia fu una delle meraviglie del Ducato di Milano, riserva di caccia e luogo di svago dalla fine del Trecento alla fine del Quattrocento, prima dei Visconti, poi degli Sforza. Era suddiviso in parco vecchio, confinante a sud con il Castello di Pavia, e parco nuovo, che giungeva fino alla meravigliosa Certosa, cappella privata e luogo di sepoltura dei Duchi di Milano. Il monastero della Certosa Il monastero della Certosa fu costruito per volere di Gian Galeazzo Visconti e collegato al castello tramite il parco, pensato nelle dimensioni attuali come cappella di famiglia.

Il 27 agosto 1396 fu posta la prima pietra dallo stesso Gian Galeazzo e, dopo la sua morte, Francesco Sforza incaricò l’architetto Solari di coprire la chiesa nel 1462. Nella facciata lo zoccolo è costituito da una serie di medaglioni con teste di personaggi dell’antichità, storici o leggendari. Nel registro superiore sono rappresentate scene della vita di Cristo e del Vecchio Testamento; in alto figure di Santi e Profeti. Il portale in stile rinascimentale fu eseguito fra il 1501 e il 1508 con bassorilievi del Briosco.

L’interno della chiesa presenta l’originaria struttura gotica che trae ispirazione dal Duomo di Milano. Le tre navate sono sormontate da volte a crociera decorate con cieli stellati e figure di santi e certosini. Un affrescoNel transetto di sinistra ci sono affreschi dedicati alle famiglie Sforza e Visconti, le decorazioni sono opera di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone e della sua scuola. Il monumento funebre di Ludovico e Beatrice d’Este è opera del Solari, il coro fu eseguito da Bartolomeo de Poli che lo terminò nel 1498. Il chiostro piccolo, con 50 arcate e disegni in terracotta, atto a collegare i vari luoghi della vita collettiva (cappella, refettorio, sacrestia), fu disegnato dal Solari nel 1462. Il chiostro grande, che serve per raccordare le celle dei monaci, fu terminato nel 1472 con 123 arcate in cotto sostenute da colonne di marmo. Le celle sono 23; l’attuale aspetto risale al 1514.

 

Il Duomo e l’ Università

Tutta la città conserva una spiccata impronta medioevale. Il Duomo risale al 1488 e raccoglie al proprio interno diverse opere d’arte tra cui il tesoro. La basilica di San Michele, fondata dai Longobardi e ricostruita in stile romanico nel 1117, è la più importante chiesa cittadina. Al suo interno sono avvenute le incoronazioni di diversi re e imperatori. La basilica di San Pietro in Ciel d’Oro ha uno stupendo portale. Al suo interno si trova l’arca di S. Agostino. La facciata a capanna decorata da ceramiche policrome orientali è opera pregevole di maestri longobardi. La chiesa, situata nell’omonima piazza all’estremità del centro storico, vicino al castello visconteo, già dal VI secolo era un luogo di culto e spiritualità.

Il BrolettoTra i monumenti civili sono da citare il Broletto, decorato da un loggiato cinquecentesco a due ordini e alcuni palazzi che si affacciano sulla via Teodolinda, come il collegio Borromeo, e Palazzo Ghislieri. Grazie all’imperatore Carlo IV, nel 1361 a Pavia venne fondato uno Studium Generale, al quale papa Bonifacio IX riconobbe i medesimi diritti delle Università di Bologna e di Parigi. Con diploma imperiale datato 1485 lo Studium Generale venne poi trasformato in Università. Il prestigio dell’ateneo crebbe nel XV secolo, ma la sua attività conobbe una brusca interruzione in seguito ai gravissimi danni subiti dalla città per l’assedio subito nel 1525.

Durante la dominazione spagnola l’attività scientifica e didattica dell’Università risentì della situazione stagnante. La rinascita dell’ateneo avvenne nella seconda metà del XVIII secolo grazie ai sovrani austriaci Maria Teresa e Giuseppe II. L’università è stata rimaneggiata dal Piermarini e da Pollack. Qui hanno insegnato, tra gli altri, illustri cattedratici e scienziati del calibro di Alessandro Volta, Carlo Rubbia e Ugo Foscolo.

 

Giardino Alpino di Pietra Corva

Il Giardino Alpino di Pietra Corva si trova sul versante orografico destro della Val Tidone, a 950 metri di altitudine, sulle pendici del Monte Pietra di Corvo. Sulla strada per il Giardino Alpino si incontra Romagnese, incantevole borgo che ha da poco ottenuto il riconoscimento di “Gioiello d’Italia” per le sue pregiate caratteristiche storiche e naturali. Sono solo 21 i piccoli comuni italiani che possono fregiarsi del marchio “Gioiello d’Italia”, quelli che hanno saputo preservare il patrimonio ricevuto in eredità da secoli di storia.

Lasciato il centro abitato di Romagnese, si procede in direzione della frazione Grazzi, infine, salendo un breve sentiero, si giunge di fronte alla rustica e caratteristica cancellata che immette al giardino. Le specie attualmente presenti nel giardino sono circa 1200, suddivise nei vari settori principalmente secondo la provenienza geografica, le collezioni di generi importanti, le caratteristiche ecologiche e ambientali di crescita. Il Giardino è dotato di centro-visita che illustra i diversi aspetti del territorio ed è completato da una serie di pannelli didattici esposti lungo i sentieri interni. I recinti confinanti con queste strutture ospitano inoltre ungulati quali cervi, daini e mufloni.

 

La cucina

Terra di ottimi vini e con una proposta culinaria di solide e antiche tradizioni, la provincia di Pavia è un territorio che merita di essere assaggiato, gustato e apprezzato partendo proprio dalla tavola e dalle sue ricette più particolari.

Il riso

© ciboviaggiando.it

Il riso e i vini sono i protagonisti dell’enogastronomia pavese. La provincia di Pavia, con oltre 80.000 ettari di risaie, è la prima in Italia per la produzione di riso, concentrata soprattutto nella zona della Lomellina.

I vini

© Dino Ferretti / ANSA

L’Oltrepò, al confine con la Liguria e a sud rispetto al corso del fiume Po, è da secoli un’area vinicola di pregio: il Barbera, il Bonarda, il Moscato, il Pinot grigio e il Pinot nero sono alcuni dei D.O.C. locali.

La carne

© piaceridellavita.com

Anche la carne di maiale figura tra le eccellenze pavesi, grazie a salumi come il “Salame di Varzi”, al cotechino e al sanguinaccio; un discorso a parte va riservato all’allevamento dei bovini di razza Varzese, unica specie autoctona della Lombardia, da poco di nuovo presente in questa provincia.

Prodotti tipici

© visitpavia.com

Non si può assolutamente dimenticare, poi, almeno un prodotto particolare per zona: l’oca della Lomellina, le rane del Pavese e la selvaggina dell’Oltrepò.

Come arrivare

In aereo
La città di Pavia è facilmente raggiungibile dagli aeroporti di Milano Linate (58 km), Malpensa Terminal (85 km) e Bergamo (102 km).

In treno
Pavia può essere raggiunta in circa 30 minuti in treno dalle stazioni ferroviarie di Milano (Centrale, Lambrate, Rogoredo, Greco Pirelli, Porta Garibaldi, Nord Bovisa) – Orari e tariffe di Trenitalia.

In auto
SS 35 dei Giovi Genova – Milano; SS 526 Pavia – Abbiategrasso; SS 234 Pavia – Cremona; SS 235 Pavia – Lodi; E9 / A7 Autostrada Milano – Genova (uscita Bereguardo – Pavia Nord); E54 / A21 Autostrada Torino – Piacenza (uscite Casteggio – Casatisma e Stradella – Broni)

Contatti
Ufficio IAT Pavia
Palazzo del Broletto – Via del Comune 18
Tel. +39 0382.079943 [email protected]

Info Point
Piazza della stazione
tel +39 0382 538769;
email: [email protected]
Sito ufficiale: www.vivipavia.it

 

Luogo
Lombardia
Parole chiave
Pavia, weekend

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