Un weekend ad… Alghero

Alghero, capitale della c.d. Riviera del Corallo, conserva intatte le tradizioni e la lingua della Catalogna, da cui è stata dominata per secoli.

 

La sua storia è tuttavia ben più antica, come testimoniano i complessi nuragici di Palmavera e di Sant’Imbenia. Di particolare interesse sono le domus de janas di Santu Pedru e Anghelu Ruju, per le rocce di color rosso ocra utilizzate in epoca arcaica per i riti del sangue e della rigenerazione.

Veduta aerea del complesso nuragico di Palmavera © Torre del Porticciolo / Flickr.com

L’area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana custodisce una spettacolare grotta marina, la Grotta di Nettuno, che conserva numerose stalattiti e stalagmiti. Da non perdere il Museo Mare Nostrum Aquarium, che custodisce una ricca fauna marina e d’acqua dolce, e il Museo del Corallo.

E’ dunque una città che unisce una storia straordinaria a una natura e a un mare unici. Scopritela con noi…

 

La storia

Fortificata dalla famiglia genovese dei Doria nel 1102 per rendere più sicuri i suoi possedimenti della Sardegna nord-occidentale, Alghero diventa da subito oggetto di sogni di conquista. La repubblica di Pisa, per prima, tentò di sottrarre ai genovesi la piazzaforte di Alghero. Ci riuscì nel 1283 ma già nel 1284 Alghero è nuovamente genovese. Tra le mura e le strade del borgo, sono pochi i segni visibili del periodo doriano perché tutto ne l’Alguer Vella (la città vecchia), come ancora oggi la chiamano i suoi abitanti, ci rimanda ad un’altra storia…

Alghero, la veduta della città dal mare / Shutterstock.com

Il 15 giugno del 1354 il Re d’Aragona Pietro IV arrivò con oltre 90 navi da guerra nella rada di fronte ad Alghero per conquistarla. Dopo mesi di assedio, Alghero divenne catalana. Espulsi gli abitanti originari, la città venne ripopolata con genti provenienti dalla penisola iberica: inizia così la lunga storia (XIV- XVIII) catalana di Alghero. Una storia che si scrive intorno alle sue mura diventando da subito la storia di una Città Fortezza.

Alghero. La cupola della chiesa di San Michele, uno dei simboli della città © leotravel08 / Flickr.com

Riparo forte e sicuro del nord Sardegna, la roccaforte di Alghero rappresentava per la Corona catalano-aragonese la chiave di comunicazione dell’Isola con la Catalogna e come tale non poteva essere perduta: le sue mura dovevano essere difese, rafforzate e custodite con cura. Per questo motivo diverse disposizioni regolavano l’accesso e il soggiorno dei Sardi e degli stranieri all’interno delle mura cittadine. Tra queste il divieto, per chi non fosse catalano, di trascorrervi la notte.

Le mura e la torre Sulis / Shutterstock.com

L’ingresso a l’Alguer avveniva attraverso due Porte, Portal Reial (l’attuale Porta Terra) e Porta a Mare (l’attuale Porto Salve). Custodita gelosamente dalle sue inespugnabili mura Alghero, si caratterizzava sempre più come un’isola catalana nell’isola di Sardegna. E ancora oggi, nonostante la loro parziale demolizione, le mura continuano ad essere un luogo forte, emblematico dell’identità del popolo algherese. Ed è qui tra le mura ed il mare che si legge l’anima della città.

 

Cosa vedere

Le mura di Alghero

Potete iniziare il vostro tour cittadino dallo storico ingresso da terra della città, la Torre di Porta Terra, che oggi ospita al suo interno un percorso multimediale per raccontare storia, usi e costumi della città dalle sue origini fino ai giorni nostri. Da Porta Terra proseguiamo fino alla Torre di San Giovanni, oggi sede di mostre ed esposizioni temporanee, fino alla Torre dello Sperone (Esperò Reyal) meglio conosciuta come “Torre di Sulis”, che con i suoi 22 metri di altezza è la più imponente della cinta muraria. La torre domina una delle principali piazze della città, Piazza Sulis.

Le mura di Alghero / Shutterstock.com

Storico punto d’incontro della movida algherese, la piazza ospita alcuni dei più antichi e prestigiosi locali simbolo del primo boom turistico catalano, quello degli anni ’60, quando Alghero si conquistava il titolo di “Porta d’oro del turismo dell’Isola”. Modificata nei suoi spazi, arricchita di nuovi locali giovani e alla moda la storica “piazzetta” è ancora oggi un punto di riferimento importante per residenti e turisti.

Una torre di avvistamento nelle mura della città © milosk50 / Shutterstock.com

Proseguiamo la visita lungo i Bastioni Cristoforo Colombo per entrare, superata l’ottagonale Torre di San Giacomo, in una delle zone più caratteristiche della città antica, i Bastioni Marco Polo dove un colorato susseguirsi di architetture tipiche dell’abitare sul mare disegnano un profilo che sa tutto di spirito mediterraneo.

Frequentati da algheresi e turisti, i bastioni sono uno dei luoghi preferiti per lo svago, il divertimento ed il passeggio: una lunga passeggiata sul mare che offre incredibili vedute su tutta la rada. Caffè e ristoranti animano la via, caratteristici spazi all’aperto dove sorseggiare un aperitivo o degustare i sapori dei tipici piatti locali allietati dalla dolce brezza marina.

I bastioni di Alghero / Shutterstock.com

Al termine dei Bastioni Marco Polo si incontrano, sulla destra la cilindrica Torre della Polveriera e sul lato opposto la Garita Reial o Torre della Lanterna, un tempo faro di segnalazione per chi navigava nelle acque della rada. Dopo pochi metri si giunge alla Torre di Sant’Elmo conosciuta come “la Madonnina” per via della statua che la sovrasta. Percorso l’ultimo tratto dei bastioni, quello che guarda la città affacciarsi sul suo porto turistico e che d’estate si anima di bancarelle e di artisti da strada, si giunge ad una scalinata che conduce, attraverso Porta a Mare (Porto Salve), nel salotto di Alghero: Piazza Civica. Su questa piazza si affacciano quelle che un tempo sono state le sedi istituzionali più rappresentative de l’Alguer; dalle linee gotico catalane di Palazzo de Ferrera, spesso dimora dei governatori della città e dei reali nelle occasioni ufficiali, alla Casa de la Ciutat, sede del consiglio cittadino, al Palazzo della Dogana (Duana Reial), tappa obbligata per i comandanti che ormeggiavano nella rada di Alghero.

Piazza Civica (Plaça del Pou Vell) © bob watt / Flickr.com

Gli appassionati di shopping non si annoieranno. Il salotto di Alghero ospita alcuni tra gli atelier, negozi e botteghe più esclusivi della città. Ha scelto la catalana Plaça Civica lo stilista Antonio Marras per la sua boutique, dove tra arredi e oggetti d’altri tempi si mostrano le sue collezioni. Sono storie di viaggi, di persone e di culture: anche questa è Alghero, è Sardegna

 

Le spiagge

Ma Alghero non è solo storia: attorno alla città ci sono, infatti, alcune delle spiagge più belle della Sardegna.

 

Il lido di San Giovanni

Il Lido di San Giovanni può essere considerato una delle spiagge più suggestive dell’intera costa di Alghero. L’ampio arenile, il cui confine con l’abitato algherese è sottolineato dalle palme, con una sottilissima sabbia bianca, è bagnato da un mare dalle straordinarie tonalità di azzurro.

La spiaggia sabbiosa del lido di San Giovanni © sardegnaeventi24.it

La spiaggia del Lido San Giovanni è molto amata non soltanto per la sua bellezza e vicinanza con la città, ma anche per il fatto di essere dotata di numerosi servizi. E’ presente uno stabilimento balneare per offrire comfort e comodità ai bagnanti, che possono trascorrere intere giornate nella spiaggia noleggiando sdraio e ombrellone.

 

Punta Negra

Punta Negra © enricomurgia / Flickr.com

La spiaggia di Punta Negra è una tra le più caratteristiche della costa Algherese. È costituita da una spiaggia finissima chiara, da un fondale digradante sabbioso con alcuni scogli affioranti. La spiaggia di Punta Negra è incorniciata da scogli e macchia mediterranea. La spiaggia finissima e impalpabile come del borotalco associata ad una acqua pulita e limpida rende la spiaggia meta ambita per il suo fascino. Una parte della spiaggia è data in concessione all’albergo omonimo che si trova direttamente alle sue spalle.

 

La Spiaggia del Lazzaretto

La baia del Lazzaretto © Piero Canu / Flickr.com

Lazzaretto, in assoluto una delle spiagge più belle dell’area attorno ad Alghero. La spiaggia del Lazzaretto deve il suo nome alla torre che domina la baia. È incorniciata da rocce di arenaria e una zona verdeggiante che la divide dalla spiaggia delle Bombarde. L’ampio arenile, costituito da granelli impalpabili di sabbia chiara, è bagnato da un mare dipinto da mille tonalità d’azzurro. La sua bellezza attrae ogni anno numerosi turisti, che nella spiaggia trovano anche diversi servizi in grado di rendere molto piacevole la loro permanenza.

 

Cala Dragunara

La spiaggia di Dragunara è dominata dall’imponente promontorio di Capo Caccia, che chiude ad ovest il golfo di Porto Conte. È ricoperta da una sottile sabbia dorata. In un certo tratto Il mare, particolarmente limpido e terso, presenta belle gradazioni che variano dall’azzurro al verde smeraldo; sono presenti inoltre numerosi anfratti.

Cala Dragunara / Shutterstock.com

È molto frequentata per la presenza di un porticciolo dove attraccano i barconi con cui si raggiunge la vicina Grotta di Nettuno, anche perché dispone di un’area parcheggio agevole non molto grande. I suoi fondali ricchi di anfratti misteriosi, sono molto amati dai subacquei. La spiaggia è di facile accesso per i diversamente abili. Nella cala è possibile noleggiare sdraio e ombrellone, oltre a fruire di un servizio ristoro.

 

L’area marina di Capo Caccia e dell’Isola Piana

La costa dell’area marina di Capo Caccia © shardanaoutdoor.it

L’area marina di Capo Caccia si caratterizza per le rocce calcaree puntellate di grotte e anfratti ed è raggiungibile percorrendo la strada litoranea che da Alghero passa per Fertilia: si prosegue fino alla baia di Porto Conte e dopo il bivio, a sinistra, si raggiunge il piazzale in cui è consentito il parcheggio. L’area marina comprende l’insenatura di Porto Conte – denominata da Tolomeo Portus Ninpharum per la limpidezza delle sue acque – e il tratto di mare tra Punta del Giglio e Capo Caccia. Superata la baia di Mugoni, appare una zona costiera ricca di promontori modellati dai fenomeni carsici.

Veduta della baia di Porto Conte, vicino a Capo Caccia / Shutterstock.com

Sul versante orientale di Capo Caccia si apre la Grotta Verde, chiusa ai visitatori ma esplorabile con un permesso apposito. Il nome della grotta si deve allo strato di muschi e licheni che ricopre le rocce dell’ingresso, e la sua fama è legata alle testimonianze della civiltà preistorica in Sardegna: sembra infatti che 7000 anni fa fosse utilizzata per accogliere i defunti e i loro corredi funebri. La zona di Punta del Giglio e Capo Caccia è il paradiso delle grotte sottomarine.

Capo Caccia e la scala per la Grotta di Nettuno © Nick Fox / Shutterstock.com

C’è la grotta di Nettuno, sotto lo sperone di Capo Caccia – raggiungibile via mare o via terra dalla Escala del Cabirol (dislivello di 110 metri) – che ospita ambienti suggestivi per la presenza di stalattiti e stalagmiti. La grotta di Nereo è invece una delle grotte subacquee più famose della Sardegna, con la sua articolata struttura di gallerie e cunicoli. Qui cresce il corallo che si ramifica in rosse colonie osservabili già a 5-6 metri di profondità. A nord, oltrepassata la mole calcarea di Capocaccia, si trova la Punta Cristallo, habitat del falco pellegrino e del grifone, dove lembi di roccia alti oltre 300 metri restano sospesi maestosamente sul mare.

 

La cucina

La cucina di Alghero, saporita e raffinata, risente della tradizione spagnola e catalana, che si innesta sulla cucina sarda locale. I piatti algheresi più rinomati sono senza dubbio quelli a base di pesce, sono principalmente questi a evocare le tradizioni culinarie di questa antica terra sul mare.

L’aragosta “alla catalana” © algheroturismo.net

Aragosta (Llagosta). Conosciuta fin dall’antichità, l’aragosta è il sapore della cucina algherese. La sua pesca si rafforza nel ‘900 quando, grazie al maiorchino Arguimbau, le sue inconfondibili tonalità color rosso vinaccia sbarcano sulle tavole di Marsiglia e Barcellona. Ancora oggi le doti culinarie del prelibato crostaceo algherese continuano a girare il mondo. Ricette tipiche: Aragosta alla catalana, Aragosta all’Algherese, Spaghetti o linguine all’aragosta.

Riccio di mare (Bogamarì) Con l’aragosta il riccio è l’altro “rosso doc” della tavola algherese. La sua rossa polpa rivela al meglio il suo inconfondibile sapore se consumato crudo. Ricci al cucchiaio accompagnati da pane fresco e da un buon vino locale è il menù proposto durante la “Sagra del Bogamarì” che si svolge nei primi mesi dell’anno. Ricetta tipica: Spaghetti ai ricci

Ricci di mare / Shutterstock.com

Zuppa di pesce (Copatza o cassola de peix). È uno dei piatti tipici dei pescatori di un tempo, ora riproposto dagli chef locali nella variante tradizionale ed in versioni più sofisticate. Si accompagnano con crostini di pane tostato in forno o con le tradizionali gallette. Ottime anche le zuppette di crostacei e frutti di mare.

Agliata (Allada). L’agliata è una salsa tradizionale della cucina algherese. Gli ingredienti base sono pomodori secchi, aglio e aceto. È ancora oggi molto utilizzata per condire soprattutto pesce fritto o bollito. Tra le agliate più servite: Agliata di polpo, Agliata di razza bollita o fritta, Agliata di gattucci fritti, Agliata di pesce fritto

In fine il dolce. Mangiare in bianco, una crema di latte addensato con amido di grano (o di riso) e aromatizzato con scorza di limone. Crema catalana: sofisticato dolce al cucchiaio aromatizzato con canella e caramellato. È un antico sapore mediterraneo quello evocato dalla tavola algherese.

Crema catalana / Shutterstock.com

Moltissimi i vini, tra i più caratteristici sapori della Sardegna: dal Cannonau al Vermentino, al Monica e al Cagnulari, antico vitigno la cui produzione è limitata in un area ristretta della Sardegna nord occidentale.

E poi il Torbato che nel suo aroma conserva un frammento di storia catalana. Giunse in Spagna con i mercanti fenici e approdò ad Alghero con l’arrivo in città dei catalani nel XIV secolo.

Vi segnaliamo, infine, la possibilità di visitare il Museo etnografico Sella e Mosca, ospitato all’interno dell’omonima tenuta vinicola. Tra i vini più rinomati di questa cantina spiccano l’Anghelu Ruju, un Cannonau invecchiato, e il Vermentino di Sardegna.

 

Come arrivare

In aereo

L’Aeroporto internazionale Riviera del Corallo di Alghero dista dal centro città appena 10 km. È raggiungibile in pochi minuti in macchina, in taxi o con gli autobus di linea. È collegato direttamente con i principali scali italiani e con diverse capitali europee.

Aeroporto Internazionale di Alghero – Fertilia “Riviera del Corallo”

In nave

Il porto passeggeri più vicino ad Alghero è quello di Porto Torres (circa 40 km). È collegato con Barcellona, Genova, Marsiglia, Civitavecchia, Tolone, Ajaccio e Propriano.

Informazione sul sito Alghero Turismo

In barca

Fruibile tutto l’anno il Porto Turistico è un bacino da diporto moderno e attrezzato che consente l’ormeggio di varie categorie di imbarcazioni fino a 60 metri.

Informazione sul sito Alghero Turismo

Contatti

Ufficio Informazioni Turistiche : Piazza Porta Terra, 9

Email : [email protected]

Luogo
Sardegna
Parole chiave
Alghero, mare, nuraghi, weekend

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