Il mosaico del villaggio di Indicatore

In Italia potete ammirare antichi mosaici nei mausolei bizantini di Ravenna, nella basilica dorata di Venezia, nelle cattedrali di Roma, Palermo e Siena - e questi sono solo alcuni degli esempi più incantevoli di questa antica arte. Pochi però sanno che ancora oggi nel Bel Paese si continuano a creare capolavori. Infatti, è in pieno svolgimento la creazione del più grande complesso di mosaici d'Europa. Scopriamo dove, come e perché.

 

Indicatore è un piccolo paesino vicino ad Arezzo. A differenza di molti altri borghi italiani, è stato costruito in tempi relativamente recenti e non poteva vantare rovine antiche o templi barocchi. Ma dal 2009 i suoi abitanti hanno un nuovo motivo di orgoglio.

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Quando venne proposto di demolire la chiesa locale per problemi alle fondamenta, il parroco Don Santi Chioccioli riuscì a difenderla e a farla ristrutturare. Inoltre, per darle più valore artistico, invitò la nota artista Andreina Giorgia Carpenito a dipingere un affresco e l’altare. Ma l’artista non si fermò a questo: si offrì infatti di decorare il terreno adiacente con un mosaico realizzato con la tecnica “trencadis”. Si tratta del cosiddetto mosaico “rotto”, assemblato con molti frammenti di ceramica di diverse forme, tipico dello stile di Antoni Gaudí.

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Detto fatto. Nell’ex parcheggio ha cominciato a emergere il mosaico “Visione di Ezechiele”, ispirato al libro del profeta Ezechiele nell’Antico Testamento e raffigurante l’eterna lotta tra il bene e il male.

All’inizio i fondi erano pochi e in tutto il paesino si cercavano materiali per la realizzazione del mosaico: si chiedevano agli amici vecchie piastrelle di ceramica e vasi di vetro inutilizzati, piatti e vasi di terracotta, e si prendevano i materiali di scarto dalle fabbriche vicine.

Il lavoro di Andreina si vedeva chiaramente fin dalla strada e ha iniziato a suscitare grande interesse da parte sia dei residenti che della stampa. Il mosaico è diventato famoso in tutto il paese, continuando a espandersi e fiorire nei colori dell’arcobaleno, e la consueta area asfaltata si è gradualmente trasformata in una potente esplosione di forme e colori, trame e linee. Inaspettatamente hanno cominciato ad arrivare i primi turisti, un fenomeno senza precedenti per Indicatore.

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Il progetto è stato sostenuto da mosaicisti e volontari provenienti da Spagna, Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera, Austria, Canada, USA, Brasile, Argentina, Guatemala, Cile, Turchia, Iran, Cina, Giappone e Israele. Pertanto si è sviluppato in un’iniziativa artistica pubblica su scala globale, che ha compreso anche laboratori, programmi di volontariato ed un centro artistico polivalente per bambini e studenti. Il mosaico si sta già avvicinando all’ambito traguardo dei mille metri quadrati, e una volta completato dovrà coprire un’area di 3mila metri quadrati, rendendo Indicatore un luogo davvero unico al mondo.

 

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