Le muse dei registi italiani

Dopo aver conosciuto le muse dei più grandi artisti, compositori e poeti italiani, è giunto il momento di scoprire chi ha ispirato i registi più talentuosi del Bel Paese.

 

In collaborazione con Banca Intesa

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Giulietta Masina

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Giulietta e Federico si sono conosciuti quando avevano vent’anni. Lei lavorava alla radio e lui disegnava vignette e scriveva sceneggiature. Si sono sposati nel 1943 e hanno vissuto insieme per cinque decenni, prima che Federico Fellini mancasse proprio il giorno delle loro nozze d’oro. Giulietta è sopravvissuta al suo amato soltanto per cinque mesi. La loro unione è stata forte e produttiva, nonostante la perdita dei figli, i tradimenti e le crisi creative di Federico. Il regista aveva combattuto ferocemente con i produttori per dare alla sua talentuosa moglie, ma che non soddisfaceva i canoni di bellezza regnanti all’epoca, i ruoli che meritava. Lei ha contribuito al successo planetario di suo marito non solo con brillanti interpretazioni nei suoi film “La strada”, “Le notti di Cabiria”, “Giulietta degli spiriti” e “Ginger e Fred”, ma anche partecipando al lavoro sulle scenografie e alla scelta delle location, ai casting e alle trattative con le maestranze. Quando lei non gli era vicino, Fellini semplicemente interrompeva le riprese. Dicono che i paparazzi romani rispettassero così tanto Masina da non vendere le foto di suo marito con l’ennesima amante alla stampa scandalistica. Rimangono insieme anche dopo la morte: nella stessa tomba del cimitero di Rimini, con una lapide realizzata da Arnaldo Pomodoro.

 

Anna Magnani e Ingrid Bergman

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Il padre del neorealismo, Roberto Rossellini, aveva due muse. Entrambe hanno avuto fama mondiale e hanno ricevuto l’Oscar, ma allo stesso tempo le due dive sono diametralmente opposte per fascino, temperamento, attitudine alla vita, alla professione e all’amore. La prima è la rumorosa e schietta “Mamma Roma” Anna Magnani con un viso poco attraente ma molto espressivo e con un carattere impetuoso. La sua storia d’amore con Rossellini era iniziata con le riprese del capolavoro “Roma città aperta”, che ha portato entrambi ad un successo vertiginoso. Ma la relazione si concluse con un forte scandalo a causa della rivale svedese, considerata “l’ideale di femminilità”: Ingrid Bergman, che, per amore di Rossellini, era pronta non solo al divorzio e al rifiuto del visto americano, ma anche a rischi reputazionali e di carriera (i giornalisti la perseguitavano chiamandola “l’apostolo della degradazione di Hollywood”). In quell’occasione la Magnani non si limitò a tirare con rabbia un piatto di spaghetti. Accettò infatti il ruolo principale nel film “Vulcano”, perché così avrebbe dovuto recitare sull’isola di Stromboli, dove allo stesso tempo la dolce coppia Bergman-Rossellini stava realizzando il film neorealista “Stromboli – terra di Dio”. Si può solo immaginare quali passioni vulcaniche ribollirono su quel minuscolo pezzo di terra, in cui due truppe cinematografiche lavoravano a pochi chilometri l’una dall’altra – con un caldo tremendo, le fumate del vulcano e i sentimenti svelati. Come conseguenza, Roberto e Ingrid ebbero tre figli (la figlia Isabella ha seguito le orme di sua madre), il che non impedì loro di interrompere successivamente i rapporti. Ingrid è tornata trionfante al cinema ed è stata trattata con gentilezza dal pubblico e da altri registi. Dopo tanti anni di litigi Rossellini ha fatto pace con Anna e si è preso cura di lei, durante la sua malattia, come nessun altro.

 

Monica Vitti

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“Ha una bella nuca, potrebbe fare del cinema” con queste parole Michelangelo Antonioni si avvicinò all’aspirante attrice, che divenne ben presto la sua musa ispiratrice e amante. Monica Vitti, come aveva previsto il regista, occupò saldamente il posto dell’icona del cinema intellettuale, dopo essere apparsa nei suoi film migliori: “L’avventura”, “L’eclissi”, “La notte” e “Deserto rosso”. Per la sua cosiddetta “trilogia dell’incomunicabilità”, stava cercando un’eroina fine, vulnerabile e misteriosa, con “la faccia da mangiatrice di uomini”, lontana dall’aperta sensualità e da una certa recitazione ampollosa che era comune tra le attrici italiane di quell’epoca. La loro storia d’amore professionale e personale è durata un intero decennio, ha portato a entrambi sia fama che riconoscimenti, ma non si è conclusa con il matrimonio, nonostante alla fine il regista avesse chiesto la sua mano. Monica ha preferito sposare un altro regista, anche se non era così famoso, Roberto Russo, e vive con lui ancora oggi, sebbene in isolamento forzato a causa del morbo di Alzheimer. Una volta Antonioni ha detto: “I film vanno girati per amore della bellezza, questo è il modo migliore per essere sinceri nel proprio lavoro”. Sembra che la straordinaria bellezza di Vitti fosse per lui uno di tali stimoli.

 

Nicoletta Braschi

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Questo regista e la sua musa ispiratrice, gli ultimi della nostra lista, hanno avuto 40 anni di legame creativo e personale, che non è mai stato intaccato da momenti drammatici. Questa coppia è inseparabile dal momento in cui Nicoletta si trasferì a Roma per entrare all’Accademia d’Arte Drammatica nel 1980, dove ad una festa di amici incontrò Roberto Benigni. Come lei stessa ricorda “condividevamo la passione per i film, i libri, il teatro. Quando ho incontrato Roberto, abbiamo semplicemente continuato questo percorso insieme”. Iniziarono immediatamente a lavorare insieme al film “Tu mi turbi”, uscito tre anni dopo. L’attrice ha recitato non solo nei film del suo amato, ma anche in quelli di Jim Jarmusch, di Bernardo Bertolucci e di altri. Ma il successo principale della sua carriera l’ha raggiunto con Benigni: intendiamo il film premio Oscar “La vita è bella”. Nel 1991, tre decenni dopo essersi conosciuti, si sono sposati segretamente in un convento dei Cappuccini a Cesena. In ciascuna delle sue opere, Benigni presenta sua moglie come un essere angelico, l’ideale di bellezza e gentilezza, il polo positivo dell’universo poetico – questo si vede, ad esempio, nei film “La tigre e la neve” e “Down by law”. Tuttavia Nicoletta ha dimostrato di essere in gamba anche negli affari da comuni mortali – dopo tutto, ha fondato la sua società di produzione e la gestisce con successo.

 

Parole chiave
Banca Intesa, cinema

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