In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Mosca
Nel 2021, tutta l’Italia si prepara a celebrare la ricorrenza dei 700 anni dalla morte del suo poeta principale. E questa è un’ottima scusa per intraprendere un viaggio lungo 395 chilometri tra antichi palazzi, chiese romaniche, fortezze medievali, piccole città, oltre a musei, biblioteche e negozi di artigianato. Il percorso prevede 20 tappe e non è necessario camminare tutto il tempo: si può prendere il treno da Faenza a Firenze passando per Marradi, fare un giro con la bicicletta lungo l’antica Via Faentina, godersi una passeggiata a cavallo o visitare a piedi senza fretta uno dei tanti borghi.
Un viaggio del genere è l’ideale per gli amanti della “slow life”, il turismo sostenibile e rurale, per chi non vuole seguire i soliti percorsi escursionistici. Allo stesso tempo, il livello di difficoltà del cammino consente a persone di ogni età e senza una particolare preparazione fisica di andare alla ricerca dei luoghi descritti nella “Divina Commedia”. La cosa principale è non dimenticare l’attrezzatura adatta, una scorta di cibo e bevande, scarpe comode e un taccuino per prendere nota delle proprie impressioni. Vi assicuriamo che ne avrete molte!
Durante le soste, gli organizzatori consigliano non solo di scattare foto sullo sfondo di castelli e paesaggi di incredibile bellezza, ma anche di assaggiare la cucina locale e di immergersi nelle antiche tradizioni tra botteghe artigiane e negozietti, immaginando com’era la vita qui sette secoli fa e respirando a pieni polmoni l’aria pura di campagna, lontani dalla frenesia delle metropoli.
Lungo il percorso incontrerete luoghi caratteristici come il borgo in pietra di San Benedetto in Alpe, le cascate dell’Acquacheta, la tranquilla San Godenzo, la verdeggiante Dicomano, poi Pontassieve circondata dai vigneti, Dovadola con un’antica abbazia, Portico di Romagna dove – secondo la leggenda – Dante vide per la prima volta la sua Beatrice, Premilcuore con grotte e cascate, Poppi e il suo castello monumentale, Scarperia con il Museo dei Ferri Taglienti, Borgo San Lorenzo con i vicoli dei cipressi, Marradi con il profumo delle castagne arrostite, l’accogliente Faenza e altri.
Il Cammino di Dante si conclude a Ravenna, dove il poeta trascorse gli ultimi anni della sua vita e morì nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 a causa della malaria. Sebbene il poeta avesse sempre cercato di tornare nella sua città natale, non riuscì a raggiungerla neanche dopo la morte. Quando nel 1519, su richiesta di Michelangelo, papa Leone X ordinò il trasferimento delle ceneri di Dante a Firenze, il sarcofago giunse vuoto. Fu un vero e proprio giallo: i monaci ravennati non intendevano lasciare le spoglie del poeta, quindi rubarono l’urna, scavarono un tunnel sotto il muro e la nascosero nel loro monastero. Nel XVIII secolo il cardinale Luigi Valenti Gonzaga commissionò all’architetto Camillo Moriggia la realizzazione della tomba del poeta in stile neoclassico: il risultato finale lo possiamo ammirare ancora oggi.