Era da tempo che volevo vedere il Parco delle Madonie, e quest’anno Petralia Soprana si è aggiudicata l’ambito titolo del borgo più bello d’Italia. Era la prima volta che ne sentivo parlare.
Il viaggio
Eravamo partiti da Catania, prendendo la A19 fino allo svincolo Irosa. Dopo un’altra oretta eravamo arrivati. Ovviamente a parte Petralia Soprana stessa da queste parti ce ne stanno tanti bellissimi borghi da vedere: Gangi, premiato come il borgo più bello d’Italia nel 2014, Geraci Siculo con un castello medievale e il salto dei Ventimiglia, Polizzi Generosa, Castelbuono dove si raccoglie la manna…
L’impressione
La prima impressione è stata quella di esserci allontanati da Catania non solo per 150 chilometri, ma anche per 150 anni. Le Madonie sono quella Sicilia incantata e forse in parte già un po’ perduta di cui hanno tanta nostalgia le guide turistiche. Abbiamo lasciato i bagagli in albergo (uno dei pochi a Petralia) e siamo subito andati ad esplorare la citta. L’immagine più suggestiva è stata quella della chiesa di Santa Maria di Loreto vista dal retro: c’è un vialetto alberato che ti permette di ammirarla da quest’altra angolatura. Sembrava quasi il famoso castello incantato della Disney in stile siciliano.
Petralia è una cittadina piccola, ma molto piccola, e anche molto accogliente. Ci sembrava di stare dentro un presepe. La prima sera, passeggiando per le sue viuzze, ci siamo improvvisamente trovati in una piazza molto grande rispetto alle dimensioni del borgo, davanti alla Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Nell’aria fluttuavano le note di musica natalizia, che non era per niente religiosa, se non erro, era Sinatra. C’eravamo solo noi. Con la luna piena sopra di noi e l’Etna in eruzione che si scorgeva in lontananza. Ecco, la bellezza di questi luoghi è dovuta anche alla presenza del vulcano che da qui si vede bene e rende il panorama di Petralia ancora più suggestivo. E naturalmente siamo rimasti colpiti dalla bellezza delle montagne e dei boschi, dove abbiamo visto due daini e un maialino nero.
Dove e cosa mangiare
Proprio sotto il nostro albergo c’era un ristorante con il nome più siciliano non si può- “Da Salvatore” Trattoria da Salvatore, Piazza San Michele 3, +39 0921 680169. Mio marito aveva deciso di chiamare per prenotare il tavolo, anche se secondo me non ce n’era bisogno in quanto ci stanno più abitanti nel mio palazzo a Mosca che in tutta Petralia. Invece mi sono dovuta ricredere perché era pieno come un uovo. Se non avessimo prenotato, non avremmo trovato un tavolo libero. Nel menu non c’era niente di particolare, io ho preso la ricotta al forno, mio marito – le lenticchie e l’arrosto, nostro figlio, ovviamente, la pizza. Questa cena me la ricorderò per tutta la vita. Tutto era semplicemente divino, fatto con gli ingredienti così genuini… Ho chiesto come si fa a fare le lenticchie così buone? – Bisogna prendere delle buone lenticchie, era la risposta. A Petralia si prepara anche un dolce tipico delle Madonie, lo sfoglio, con tuma, cannella, zucchero e cioccolato.
Ritorneremo sicuramente ad esplorare questi luoghi. Sarebbe interessante anche verificare se cambia qualcosa visto che dopo l’ottenimento di questo prestigioso statuto Petralia dovrebbe attirare sempre più turisti. Abbiamo passato qui solo tre giorni, che non sono assolutamente bastati per vedere tutto quello che volevamo. E poi… temo che questo mondo incantato dove sugli annunci si legge ‘Portate il vostro grano, lo maciniamo!” (altroché “Prepariamo il caffè nella vostra tazza” di Starbucks) non resista ancora molto a lungo…