La prima che andremo a conoscere è quella del palazzo Leoni Montanari a Vicenza, una residenza sotto le cui volte sono conservati importanti dipinti di artisti veneziani del XVIII secolo e in cui possiamo visitare la maggior collezione europea di antiche icone russe.
Il suo nome deriva dalla famiglia che lo ha costruito e in cui ha vissuto per poco meno di un secolo, ossia i Leoni Montanari. A tal proposito, i leoni e le aquile, gli animali che compaiono sullo stemma della casata, possono essere visti in diversi elementi decorativi all’interno del palazzo. Si ipotizza che la costruzione del palazzo sia iniziata nel 1678 e si sia protratta per più di vent’anni. L’edificio che vediamo noi oggi è il risultato di numerose ristrutturazioni e modifiche, avvenuti sotto ogni nuovo proprietario.
La famiglia Leoni Montanari non aveva un titolo nobiliare e lottò strenuamente per raggiungere una posizione di rilievo nella società grazie alle sue ottime condizioni finanziarie, che poté ottenere con la produzione e la commercializzazione della lana. Queste loro ambizioni, certamente, traspaiono nell’architettura e nell’arredamento degli interni del palazzo, che appare in un lussuoso stile barocco.
Per questo lavoro furono chiamati i migliori architetti, scultori e artisti dalla Lombardia, dal Trentino e perfino dalla Francia, motivo per cui, nell’architettura dell’edificio, si riconoscono facilmente i tratti caratteristici dei più famosi palazzi europei del XVII e XVIII secolo.
All’inizio del XIX secolo, la famiglia Leoni Montanari si estinse e da questo momento il palazzo ebbe tre diversi proprietari nell’arco di cento anni, sotto i quali il suo aspetto subì altrettante modifiche a seconda dei gusti di chi lo abitava e delle mode del momento. Nel palazzo, in un primo momento, furono ripitturati i muri, abbassati i soffitti e nascosti gli affreschi, ma in seguito questi furono nuovamente alzati, le figure furono dipinte nuovamente e fu rinnovato l’arredamento – all’eleganza barocca fu aggiunta la simmetria e la semplicità delle forme, tipiche del Neoclassicismo.
Con questo aspetto, il palazzo si presenta come un storico modello di architettura eclettica. Nel 1908 fu comprato dalla Banca Cattolica Vicentina, la quale, in seguito, come risultato di alcune acquisizioni, andò a far parte del Gruppo Intesa San Paolo. Nel 1970, fu compiuta l’ultima grande ristrutturazione che restituì al palazzo i suoi interni di fine Settecento.
Al giorno d’oggi è aperto alle visite. Al piano terra si tengono le mostre temporanee. Il primo piano è occupato dalla collezione permanente di arte decorativa veneziana del Settecento, la quale include opere di Pietro Longhi, Francesco Guardi, Antonio Pellegrini, Michele Marieschi e altri lasciti famosi della scuola veneziana. Al secondo piano, infine, è collocata la collezione di antiche icone russe della quale parleremo prossimamente.
Segnaliamo che i clienti Banca Intesa possono accedere alle collezioni del palazzo gratuitamente, mostrando la propria carta Banca Intesa in corso di validità.
Contatti
Indirizzo: Contrà Santa Corona, 25, Vicenza
Sito ufficiale: www.gallerieditalia.com
I titolari delle carte di Banca Intesa hanno diritto alla visita gratuita al museo.