1. Passare una notte tra i Trulli di Alberobello
Nel cuore della Murgia si trova la città di Alberobello. Con il suo caratteristico centro storico, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1996, conserva un nucleo interamente composto di trulli: le abitazioni tipiche della parte centro-meridionale della Puglia. Questi hanno una forma cilindrica sormontata da un cono, interamente costruite in pietra con la base imbiancata con calce viva. Spesso il tetto è abbellito da iscrizioni decorative di varia forma tracciate con latte di calce e raffiguranti simboli zodiacali o religiosi. Ci sono tante possibilità di fermarsi in una di queste costruzioni antiche, attentamente restaurate, arredate secondo la tradizione e, ovviamente, munite di ogni comodità moderna.
2. Ammirare il Barocco leccese
Lecce, nota come “la Firenze del barocco”, è contraddistinta da questo stile che riscontriamo in quasi tutte le costruzioni monumentali della città. Nel periodo della Controriforma l’arte ha assunto nuove forme, dando vita a Lecce e nel resto del Salento ad uno stile architettonico molto originale, che aveva lo scopo di sorprendere e di stimolare l’immaginazione e la fantasia. Le peculiarità del barocco leccese sono una particolare ricchezza ed esuberanza nelle decorazioni, l’influenza del “plateresco” spagnolo, che è caratterizzato dall’imitazione dei “plata” (i lavori di argenteria) e l’utilizzo di un materiale particolare, la pietra leccese, o marmo povero, una pietra tufacea e tenera, facile da lavorare, che s’indurisce e assume un colore ambrato col passare del tempo. Gli edifici che compongono la Lecce barocca sono tantissimi e i più importanti sono: la Basilica di Santa Croce, vero e proprio simbolo di questo stile, con la sua facciata che sembra un “altare ricamato”, il vicino Palazzo del Governo e la scenografica piazza del Duomo, considerata tra le più belle d’Italia, su cui si affacciano il Duomo e il Seminario.
Basilica di Santa Croce – www.basilicasantacroce.eu
3. Scatenarsi alla “Notte della Taranta”
“La Notte della Taranta” è il più grande festival d’Italia e una delle più significative manifestazioni di musica popolare in Europa. E` dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione della danza popolare, la pizzica salentina, della musica tradizionale salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali, dalla world music al rock, dal jazz alla musica sinfonica. Si svolge in Salento, in vari comuni della provincia di Lecce e della Grecìa Salentina, e ha il suo clou nel mese di agosto a Melpignano quando c’è il concertone finale, che attira circa centocinquantamila spettatori. Ci sono però anche numerosi concerti in cui si alternano gruppi e artisti tra cui alcuni dei nomi più rappresentativi del mondo della musica. Ogni anno il concertone finale del Festival è affidato a un “maestro concertatore” che ha il preciso compito di arrangiare e reinterpretare le musiche tradizionali del Salento mescolandone i ritmi con quelli di altre tradizioni musicali.
4. Assaggiare il Primitivo e il Negroamaro
Il Negroamaro e il Primitivo sono i due vitigni più conosciuti della Puglia. Entrambi coltivati in particolar modo nel Salento. Il Negroamaro è un vitigno di origine greca e come suggerisce il nome, è un vino rosso scuro con un retrogusto leggermente amarognolo e se ben fatto anche fruttato. Il Primitivo invece è un vitigno precoce, caratteristica indicata dal nome, anch’esso rosso e caratterizzato da una secchezza maggiore rispetto al Negroamaro. Il primitivo produce vini cupi (tra i più rinomati è il Primitivo di Manduria DOC, ideale per piatti della tradizione mediterranea), di bassa trasparenza e di buona struttura, ricchi di sostanze coloranti e di aromi intensi. I due vini producono due diverse esperienze olfattive, ma entrambi con note tipiche delle terre pugliesi. In comune hanno anche il sole che regala all’uva una quantità di zucchero piuttosto elevata conferendo ai vini un tasso alcolico superiore al 14% con aroma e gusti maturi che ricordano spesso la confettura, una caratteristica che ricorre spesso nelle annate molto calde.
www.vinidipuglia.com
Museo della Civiltà del Vino Primitivo – www.museodelprimitivo.it
5. Acquistare le Ceramiche di Grottaglie
La cittadina Grottaglie, soprannominata “Città della ceramica”, è il centro principale dove l’arte di plasmare l’argilla vive in un posto unico al mondo – un intero quartiere di ceramisti, situato lungo la gravina di San Giorgio. Fate un giro a scoprire le botteghe scavate nella roccia, ce ne sono oltre cinquanta e alcune conservano antichissime fornaci: potrete osservare le diverse fasi di lavorazione, e acquistare oggetti tradizionali. Provate a comprare un capasone (lu capasone da “capase”, cioè capace), recipiente di notevoli dimensioni, per il vino o l’olio, oppure lu srulu, una sorta di brocca in ceramica all’interno della quale si usava mettere vino e acqua. Ci sono poi due principali prodotti tradizionali: i “Bianchi di Grottaglie”, manifattura dalla forma pura e semplice, priva di qualsiasi decorazione, coperta da smalto bianco stannifero, e le tipiche ceramiche rustiche e popolari decorate con colori particolari come il giallo.
6. Passeggiare per Ostuni, la “città bianca”
Ostuni è diventata nota come la “città bianca” grazie all’usanza che l’ha resa celebre: imbiancare le case con la calce fino ai tetti, tradizione che si è diffusa dal Medioevo, dalla dominazione normanna. Nel tessuto urbano medievale le vie e gli spazi pubblici erano strettissimi, e la calce, facilmente disponibile grazie alla geologia della zona, permetteva di rendere più luminosa la città e anche gli ambienti interni. Scoprite l’incantevole borgo antico della città, chiamato la Terra, che consiste di un insieme di antichi edifici bianchi costruiti gli uni sugli altri. Protetto dalle mura e dai torrioni aragonesi, ha una forma di ellisse e si sviluppa intorno alla via Cattedrale, che si arrampica su per il colle fino alla cima, intersecando vicoli caratteristici, scalinate e stradine aggrovigliate. Da non perdere infine il portale della chiesa dello Spirito Santo, risalente al 1450, riconosciuto come monumento nazionale.
Sito istituzionale Comune di Ostuni, Informazione Turistica – www.urpcomunediostuni.it
www.ostunithewhitecity.com
7. Visitare la Basilica di San Nicola a Bari
Tra tutti i luoghi di culto in Puglia si distingue per importanza la Basilica di San Nicola, fondata alla fine dell’undicesimo secolo per accogliere le reliquie di San Nicola, vescovo di Myra, in Licea e venerato come santo sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa. La basilica ha da sempre accolto il flusso ininterrotto di pellegrini provenienti da tutto il mondo, ma in particolare dall’Europa dell’Est. Nella cripta della basilica è presente anche una Cappella russa ortodossa, un caso unico al mondo. Visto il numero di pellegrini ortodossi che giungevano a Bari per far visita alla tomba di San Nicola, è stata inaugurata nel 1967 la cappella orientale in un’absidiola della cripta. Attraverso una scalinata è possibile scendere nella cripta che custodisce la tomba del santo e la cappella. Non perdete altre pregevoli opere d’arte, come la Cattedra di Elia nella zona presbiterale, i capitelli medievali, il ciborio più antico della regione, l’altare d’argento sovrastato dal busto del santo e gli intagli in oro seicenteschi.
8. Navigare verso le Isole Tremiti
Le Isole Tremiti sono un arcipelago che comprende l’Isola di S. Domino, l’Isola di S. Nicola, l’Isola di Capraia e altri due scogli, il Cretaccio e la Vecchia. Proprio per la qualità delle acque l’arcipelago è stato più volte insignito della Bandiera Blu. Trascorrete intere giornate al sole sulle splendide spiagge di Cala delle Arene (l’unica spiaggia sabbiosa dell’arcipelago), Cala degli Inglesi, Cala Matano a San Dominio, la più grande isola, qui per le immersioni sono consigliate la Punta del Diavolo e la Grotta delle Rondinelle. Il mare trasparente assume un colore verde chiaro a ridosso della riva e azzurro intenso in mezzo, a San Nicolo. Potrete anche prenotare una piccola barca per ammirare la strana forma dello scoglio dell’Elefante o dei faraglioni detti “Pagliai”, tutti modellati dalle onde, per raggiungere le grotte marine, le splendide calette che circondano le isole e per visitare la Capraia, isola disabitata la cui costa è caratterizzata da archi di roccia detti architielli, dove è possibile fare le immersioni più sensazionali del Mediterraneo.
Parco Nazionale del Gargano – www.parcogargano.gov.it
www.tremiti.eu
9. Calarsi nelle Grotte di Castellana
Una delle esperienze fra le più suggestive che il paesaggio pugliese possa regalare è l’escursione alla scoperta delle suggestive concrezioni delle Grotte di Castellana, l’imponente complesso speleologico formatosi grazie al lavoro di acque e torrenti che per millenni hanno scavato la roccia carsica. Il complesso si sviluppa dalla Grave, il grande abisso che comunica con l’esterno attraverso un lucernaio dal quale si scorge il cielo limpido incorniciato da una corona di lecci. Oltre la Grave appaiono ovunque stalattiti, stalagmiti e preziosi cristalli, fino ad arrivare al biancore dell’alabastro nell’ultima caverna, quella della Grotta Bianca.
10. Assaporare la burrata
La burrata pugliese, un formaggio fresco che esternamente puo’ assomigliare ad una mozzarella , si presenta a forma di pera o sfera di superficie liscia e di colore biancastro, ma all’interno ha un cuore morbido,lattiginoso e succulento fatto di “stracciatella”. La stracciatella in questo caso è un tipo di lavorazione del latte fresco. Questo ripieno è tutto racchiuso da un sacchetto di pasta di formaggio fresco filato legato tradizionalmente con una foglia. Si dice che la migliore burrata si trovi nella Murgia, in provincia di Bari. Provate ad andare a Gioia del Colle oppure ad Andria, dove è nato questo formaggio, una delle specialità più ghiotte della Puglia. La squisita burrata si abbina perfettamente anche ai vini tipici pugliesi come l’Aleatico di Puglia, la Martina Franca ed il Primitivo di Manduria. Tra le ricette popolari ricordiamo anche i ravioli di burrata con funghi porcini, un piatto perfetto per la stagione invernale.