La campagna è attiva sul sito www.Indiegogo.com con l’obiettivo di raccogliere i 70mila euro necessari per i lavori di restauro.
In particolare sono gli affreschi – tra cui la Madonna di Francesco di Giorgio Martini – posti dietro l’altare che necessitano gli interventi più rapidi per non perdere e non vedere distrutti anni e anni di storia.
La storia
La chiesa di San Sebastiano in Vallepiatta è stata edificata (dal 1493 al 1510 circa) su iniziativa dell’arte dei tessitori, che la intitolarono al loro Santo Patrono.
Recenti studi, molto accreditati, concordano sull’ipotesi che l’opera sia stata rielaborata da Peruzzi su progetto del grande architetto, pittore e scultore senese (nato peraltro, nel territorio della Contrada della Selva) Francesco di Giorgio Martini.
Il ciclo pittorico dell’Oratorio è stato realizzato da vari artisti, su commissione delle Monache Gesuate, le quali collegarono la chiesa (presumibilmente agli inizi del seicento) al loro monastero, mediante la costruzione di una scala d’accesso al piano inferiore riservato ai Tessitori (la cui arte fu soppressa nel 1777 ad opera di Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana), In particolare Pietro Sorri, affrescò la tribuna dell’altar Maggiore e Giovanni Paolo Pisani, la Volta davanti alla Sacrestia, dipinse cioè “l’Assunzione” situata nell’abside destra dove ammiriamo la Pala dell’altare con “l’Adorazione dei Magi” attribuita ad Astolfo Petrazzi. Raffaello Vanni, infine, affrescò il braccio sinistro dove è raffigurata “l’Ascensione”. Sull’altare destro (sopra “l’Adorazione dei Magi” già citata) troviamo “l’Adorazione dei Pastori” affrescata da Giovanni Paolo Pisani.
Sull’altare sinistro, invece, è presente un “Crocefisso” cinquecentesco su tela di Rutilo Manetti, e nel catino corrispondente è raffigurata la “Resurrezione” opera di Raffaello Vanni. Nell’abside centrale il “Martirio di San Sebastiano” e nel braccio sinistro, sul pilastro destro, troviamo l’immagine di “Sant’Ansano” (Patrono di Siena), che subì il martirio a brevissima distanza dalla Chiesa stessa. A destra dell’altar Maggiore “Caterina Colombini” ed a sinistra “Giovanni Colombini”, ci ricordano come le Gesuate, officiarono, per lungo tempo, l’Oratorio.
Alla fine del settecento, la chiesa divenne proprietà dell’Ospedale di Santa Maria della Scala e della Compagnia dei Disciplinati.
Nel 1818, l’Arcivescovo di Siena, Anton Felice Zondadari donò alla Contrada il bassorilievo in stucco e terracotta del XV Secolo raffigurante la “Madonna col Bambino” (detta anche MATER MISERICORDIAE), proveniente (ma in passato patrimonio della famiglia Pecci) dalla Chiesa di Santa Margherita in Castelvecchio attribuita anch’essa (in tempi recenti) a Francesco di Giorgio Martini ed è l’opera sicuramente più preziosa contenuta nel nostro bellissimo Oratorio.
Qui sarà possibile vedere nel dettaglio quali interventi verranno realizzati e come. Sarà possibile effettuare la propria donazione e mettersi in contatto con gli organizzatori della campagna di crowdfunding.
È attiva inoltre la pagina Facebook della Contrada che verrà aggiornata costantemente sull’andamento del progetto.
Link ufficiali:
https://igg.me/at/SaveTheChurch
https://www.facebook.com/ContradaSelva/
http://www.contradadellaselva.it/