Guardialfiera (Molise)
Il piccolo villaggio molisano cela un segreto davvero affascinante: un antico ponte sommerso, che compare per pochi giorni all’anno. Guardialfiera, circondata da ulivi e vigne, si riflette nelle acque dell’omonimo bacino lacustre, creato artificialmente negli anni ’60 grazie alla costruzione di una diga sul fiume Biferno. Oggi il lago attira molti turisti, che si innamorano perdutamente del paesaggio incantevole e della tranquillità che regna in questo luogo.
Passeggiando tra i boschi e godendosi la natura, se si è fortunati, è possibile ammirare un misterioso ponte in mezzo al lago che accresce ulteriormente il fascino di tutto il circondario. Si scorge infatti l’arcata del cosiddetto Ponte di Annibale. Leggenda vuole che il famoso condottiero cartaginese lo abbia fatto costruire per oltrepassare il fiume durante la seconda guerra punica. I resti di questa splendida testimonianza del passato sono completamente coperti dall’acqua, ma di tanto in tanto tornano a emergere. Questa spettacolare attrazione subacquea si concede agli occhi dei visitatori solitamente d’estate, nel periodo di più alta siccità.
Portofino (Liguria)
Nella baia di San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino, a 17 metri di profondità, si trova una statua di bronzo molto particolare. La scultura, che dal 1954 domina i fondali marini, si chiama Cristo degli Abissi. La statua fu realizzata dallo scultore Guido Galletti e fu commissionata da Duilio Marcante, uno dei pionieri delle immersioni sportive, che volle far costruire un simbolo in memoria di un amico scomparso in mare. Tra le curiosità, spicca l’origine del bronzo della statua, ottenuto fondendo medaglie, campane, eliche di sommergibili e i più svariati elementi navali a disposizione del progetto. Il Cristo è subito diventato una meta di pellegrinaggi per subacquei e appassionati di mare, raggiungibile con una facile immersione guidata dagli addetti dell’Area naturale marina protetta di Portofino. Il calco originale della statua si può ammirare nel Museo Nazionale delle Attività Subacquee di Marina di Ravenna mentre due copie gemelle si trovano a St. George’s a Grenada e a Key Largo in Florida.
Fabbriche di Careggine (Toscana)
Un paese fantasma fu sommerso dalle acque del lago Vagli, formatosi a seguito della costruzione di una diga idroelettrica nel cuore delle Alpi Apuane in provincia di Lucca. Il borgo, costruito in epoca medioevale, alla fine del Settecento era diventato uno dei maggiori fornitori di ferro dello stato. Il Duca di Modena Francesco III d’Este aveva concesso numerosi privilegi agli artigiani che lo abitavano e la sua economia si era sviluppata anche grazie al marmo che si trovava nelle vicinanze. Finché nel 1941 la costruzione della diga costrinse gli abitanti ad abbandonare le proprie casette di pietra, la chiesa romanica, il cimitero ed il ponte, inglobati nel lago. Per lavori di manutenzione, il bacino è stato svuotato ben quattro volte, nel 1958, 1974, 1983 e 1994, suscitando un forte interesse di massa. L’anno prossimo il paese scomparso dalle carte geografiche potrebbe tornare a vedere la luce: il lago sarà prosciugato e la sua piccola Atlantide sarà ricostruita.
Baia (Campania)
Soprannominato “la Pompei sommersa”, il parco di Baia è un’area marina protetta a nord del Golfo di Napoli istituita nel 2002. Questo luogo straordinario costituisce nel Mediterraneo un esempio unico di protezione archeologica e naturalistica sott’acqua. Il parco sommerso di Baia si trova in una zona d’origine vulcanica caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, che consiste in un innalzamento e abbassamento del livello del suolo: ciò che, negli ultimi 2000 anni, ha causato un inabissamento della costa di 8 metri. I primi reperti furono rinvenuti negli anni ’20, ma solamente nel 1980 ci fu il primo scavo archeologico subacqueo. Intorno al I secolo a.C. qui era situata una rinomata stazione climatica, il cui principale edificio era la villa imperiale di Pausilypon. Oggi, immergendosi, si può vedere il ninfeo di Punta Epitaffio, una sala per banchetti, e poi mosaici, sculture, colonne, tracce di affreschi e porzioni di strada, popolati da stelle marine e branchi di pesci colorati.
Capo d’Acqua (Abruzzo)
A pochi chilometri da L’Aquila c’è un luogo nascosto che chiamano “la piccola Atlantide d’Abruzzo”: è il lago di Capo d’Acqua, un bacino artificiale alle pendici del Monte Scarafano, sul Gran Sasso, costruito per creare un sistema di irrigazione che alimenta una centrale idroelettrica. Nel 1965, quando venne realizzata una diga, dei territori furono sommersi, insieme a due mulini e un colorificio, tutt’ora visibile in superficie. Pur se completamente immersi sott’acqua, i mulini sono in ottimo stato di conservazione. Anche il selciato dei viottoli antichi, un tempo percorso dai contadini con il loro carico di grano, si è mantenuto praticamente intatto. Poiché la temperatura dell’acqua, alimentata dalle sorgenti di montagna, è costantemente fredda (intorno ai dieci gradi tutto l’anno), non si sono formate alghe né piante lacustri, il che garantisce un’ottima visibilità. Grazie alle sue splendide acque cristalline alcune riviste specializzate inseriscono il lago di Capo d’Acqua tra i migliori siti di immersioni del pianeta assieme al Mar Rosso e alla Grande Barriera Corallina.