Si ritiene che Candelara fosse abitato già in epoca preistorica; sul suo territorio si trovano spesso reperti risalenti all’antica epoca romana. Successivamente questa regione passò sotto il dominio dell’imperatore Barbarossa, della famiglia dei condottieri riminesi Malatesta e di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, raffigurato nel famoso dittico di Piero della Francesca.
Oltre che per i paesaggi, il paese attrae i visitatori per il suo castello: per raggiungerlo è necessario attraversare un ponte in mattoni, che sostituisce un vecchio ponte levatoio in legno. All’interno della torre dell’orologio, è possibile vedere in azione un intricato meccanismo di orologeria. Degne di nota sono anche la Chiesa di S. Lucia e Villa Almerici, realizzate da Luigi Vanvitelli, architetto della Reggia di Caserta.
Il mercatino delle candele a Candelara è uno degli eventi natalizi più emozionanti in Italia. Per sette giorni tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, qui regna un trambusto festivo: concerti, spettacoli, artisti di strada su trampoli, un laboratorio di elfi per bambini e, soprattutto, una schiera di casette di legno appositamente costruite, dalle cui finestre i commercianti svolgono vivacemente la propria attività. Date un’occhiata più da vicino per ammirare le palline sgargianti dell’albero di Natale, le decorazioni natalizie, le prelibatezze e i vini, gli oggetti di artigianato e, naturalmente, le candele fatte a mano in un’ampia varietà di forme, sfumature e aromi.
La particolarità della fiera delle candele a Candelara è che ogni notte per due volte viene tolta completamente l’elettricità in tutta la città, che quindi per un quarto d’ora è illuminata solo dalle luci di mille candele. Le candele sono ovunque: sui davanzali, sui balconi, sugli archi, sui portici, sui muri e persino sulle sculture in ferro battuto che rappresentano i personaggi del presepe. L’atmosfera diventa immediatamente romantica, la luce calda e rilassante delle candele trasmette una sensazione di festa.
Per i bambini sarà interessante visitare il laboratorio per la produzione di candele in cera d’api e per le mamme il museo di tessuti, ricami e cucito, con vecchi telai e gomitoli di filo di canapa, cotone, lino e lana avanzati dagli ultimi sarti del posto. Poi tutti a tavola: tra le ricette natalizie marchigiane sono obbligatori baccalà, cappelletti in brodo di pollo, cappone fritto, olive ascolane e “lu serpe” – un pretzel di pasta frolla a forma di serpente, ripieno di mandorle e cioccolato fondente, aromatizzato al rum e ricoperto di glassa.