Il carretto siciliano

La Sicilia ci attrae con le sue sfumature brillanti: con il sole ardente sul mare turchese, con la freschezza delle palme e la fioritura degli agrumi. E involontariamente ti fermi quando vedi un tale tripudio di colori in un solo oggetto: nei carretti siciliani dipinti. Gli stessi abitanti li chiamano carrettu.

 

I carri riccamente decorati e dipinti con sfumature accese si trovano ancora nei negozi di souvenir, non solo in miniatura, ma anche a “grandezza naturale” – nei centri delle città antiche, sono come una sorta di attrazione per i turisti. E anche durante eventi popolari, sfilate di moda e festeggiamenti (ad esempio, al festival di Santa Croce a Canicatti, che si celebra il 3 maggio, o alle processioni a Vizzini e Trecastagni). Naturalmente, anche si possono trovare gli esempi di carrelli originali nelle ultime officine di maestri di carrozze e nel Museo dei carrelli di Terrazini.

Per gli standard della storia l’usanza di dipingere i carrelli è piuttosto recente. Fino alla fine del XVIII secolo, i pittori della “carrozza” siciliana usavano solo un colore (blu, grigio, giallo) – e questo solo perché la vernice era necessaria per proteggere il legno dal sole e dalla pioggia. Presto, tuttavia, il marketing è intervenuto nel processo creativo. Nel diciannovesimo secolo, i proprietari di carrozze – gelatieri, venditori di bevande fredde, frutta e pasticcini – iniziarono ad attirare l’attenzione dei clienti con dipinti sempre più complessi e lussuosi: iniziarono ad apparire su uno sfondo di legno cesti di frutta e fiori, immagini di angeli, mecenati, cavalieri, eventi storici, echi di folclore e leggende locali.

Cosi, i pratici carrelli si trasformarono in vere opere d’arte – il risultato del lavoro congiunto di fabbri, falegnami e artisti, che combinano armoniosamente arabeschi e rilievi di legno e ferro battuto, impacchi ricamati per cavalli e piume colorate nella loro imbracatura. Questo non poteva che influenzare le collezioni della famosa casa di moda Dolce & Gabbana, i cui designer sottolineano la loro profonda connessione con l’isola soleggiata: i carretti siciliani appaiono sia negli orecchini da donna che nelle stampe sulle gonne, cosi come nei disegni delle magliette da uomo.

E se ricordiamo che ogni località è orgogliosa del proprio stile nella produzione di carrelli, allora l’immaginazione diventa immensa: ad esempio, nella provincia di Palermo prevalgono semplici forme geometriche su uno sfondo giallo-verde in stile “naive”, e nella provincia di Catania, intaglio e decorazioni sono piu raffinati, su base rossa, come la lava rovente dell’Etna.

Si potrebbe pensare che con l’avvento dei veicoli meccanici, i carretti siciliani avrebbero dovuto perdere il loro significato, diventando oggetti d’antiquariato, interessanti solo per specialisti e collezionisti. Ma quando vedrete una piccola Fiat 500 dipinta nello stesso stile, vi renderete conto di quanto questa tradizione artistica viva e prosperi.

 

Luogo
Sicilia
Parole chiave
Catania, Palermo, Sicilia

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