Successivamente, in particolare nel corso del Cinquecento e del Seicento, quelli che erano ormai divenuti di fatto i “Castelli Romani”, furono nuovamente scelti, prevalentemente dai rappresentanti dall’alto clero appartenenti a famiglie aristocratiche, come i luoghi preferiti nelle vicinanze di Roma per l’edificazione di lussuose residenze estive e palazzi nobiliari.
Nonostante i danni prodotti dal trascorrere dei secoli e le distruzioni causate dai conflitti bellici, numerose di queste residenze storiche sono giunte fino a noi e sono oggi visitabili.
Le ville tuscolane
Nate inizialmente come “case di campagna” dell’aristocrazia romana, destinate principalmente al soggiorno estivo, quelle che oggi sono definite le Ville Tuscolane divennero ben presto dei veri e propri status symbol per la nobiltà e per i membri della corte pontificia. Molte risorse ed energie furono spese nel loro abbellimento ed arricchimento, impegnando – specialmente nel corso del Cinquecento e del Seicento – artisti ed architetti fra i più stimati all’epoca, che li trasformarono in splendidi palazzi signorili.
Caratteristica comune a diverse Ville Tuscolane è la presenza di eleganti giardini, che le circondano conferendo loro il carattere di luogo di ritrovo e meditazione, come già era stato per le ville romane d’epoca imperiale.
I palazzi nobiliari
Oltre alla fioritura delle splendide Ville Tuscolane, tipicamente edificate al di fuori dei nuclei urbani, a partire dal Cinquecento nel territorio dei Castelli Romani si assiste anche ad un grande sviluppo urbanistico e dell’edilizia monumentale cittadina, per cui diversi palazzi nobiliari arricchirono il tessuto urbano dei borghi castellani.
Palazzo Chigi
Notevole esempio di tale periodo di splendore architettonico è senz’altro la cittadina di Ariccia con la sua antica Piazza di Corte, dove si affaccia lo splendido Palazzo Chigi.
Il palazzo vanta un’importante collezione di dipinti, sculture ed arredi, risalenti prevalentemente al XVII secolo. Al palazzo è annesso il vasto parco di 28 ettari, risalente al XVI secolo, ricco di una rigogliosa vegetazione mista di latifoglie, reperti archeologici, fontane e manufatti del XVII tra cui spiccano il piazzale del Mascherone, la grotta della neve e il complesso delle fontane del Mascherone progettate dal Bernini.
Palazzo Vescovile
Anche il Palazzo Vescovile di Frascati merita una visita. Sede della Diocesi Tuscolana, occupa il posto dov’era collocata originariamente la rocca attorno a cui si è sviluppato il nucleo abitato.
Palazzo Pontificio
A Castel Gandolfo non può mancare la visita del Palazzo Pontificio. Eretto tra il 1624 ed il 1626 per volere di Papa Urbano VII Barberini su progetto di Carlo Maderno, partecipa al suo completamento anche Gian Lorenzo Berini. All’interno della Cappella di Urbano VIII, ed in altri spazi attigui, si trovano gli affreschi eseguiti da Simone Lagi e dagli Zuccari, mentre la Galleria del Bernini è stata affrescata da Pier Leone Ghezzi. Ricordiamo anche la Sala da Pranzo di Clemente XIV, la Sala del Trono arredata con arazzi, e la Sala dello Scalco con dipinti di Salvator Rosa.
Da evidenziare anche il Parco delle Ville Pontificie, splendida e curatissima area verde dove è posta la Specola Vaticana, l’Osservatorio Astronomico, e vi sono ubicati i resti della Villa dell’Imperatore romano Domiziano, di cui si sono conservati un grande criptoportico, i resti di un teatro e diverse esedre, nonché qualche tratto stradale ricoperto dall’originale basolato.
Palazzo Sforza Cesarini
A Genzano di Roma troviamo invece Palazzo Sforza Cesarini elemento di cerniera tra il borgo medioevale e il sistema urbano esterno, organizzato sulla base delle Olmate, viali alberati rettilinei a forma di tridente. Di notevole interesse è anche l’annesso Parco storico. Il giardino ottocentesco è stato edificato per volere del duca Lorenzo Sforza Cesarini, in onore della sua consorte Carolina Shirley. Il progetto, opera dell’architetto del Palazzo Augusto Lanciani, ricalca in pieno lo stile romantico.
Palazzo Savelli
Diversi altri palazzi nobiliari sono state successivamente riutilizzate dai rispettivi Comuni come sedi degli uffici municipali. Il Palazzo Savelli (Piazza Umberto I 1) a Rocca Priora è ricostruito in stile quattrocentesco per volere dell’Amministrazione Comunale nel 1880, con progetto dell’architetto Francesco Vespignani, sui ruderi dell’ormai abbandonato palazzo baronale dei Savelli, che a sua volta era stato edificato riutilizzando il castrum medievale degli Annibaldi; di Palazzo Colonna (Largo Palazzo Colonna) a Marino, eretto sulla preesistente rocca voluta dagli Orsini e trasformato in palazzo per volere di Agnese di Montefeltro, moglie di Fabrizio I Colonna nel 1489.
Infine alcuni altri sono attualmente sede di Biblioteche Comunali, come Palazzo Borghese (Via Garibaldi 1) di Monteporzio Catone e Palazzo Annibaldeschi (Via degli Annibaldeschi) di Monte Compatri.