Parliamo un po’ dell’offerta turistica della regione. A tal proposito lei ha parlato di suddivisione nelle destinazioni. Qual è l’idea alla base di questa suddivisione? E’ utile dividere? Il desiderio di un tipico turista russo, per esempio, sarebbe quello di visitare i punti più interessanti di una regione, o più regioni.
– Qualche anno fa avevamo una legge regionale che promuoveva i prodotti locali in senso lato comprendendo anche, per esempio, le terme e non solo il cibo o il manufatto. Adesso abbiamo cambiato orientamento concentrandoci sul territorio in modo da espandere le nostre potenzialità turistiche. L’Emilia-Romagna come regione ha 9 province. La nostra “politica turistica” tende a non sostenere città e province che tendono ad isolarsi. Questo atteggiamento inclusivo ha fatto nascere, al posto di nove destinazioni provinciali, tre grandi destinazioni: la Romagna più Ferrara, che copre la costa adriatica; Bologna, città metropolitana, assieme a Modena (a 40 chilometri da Bologna, terra della Ferrari, della Maserati, di Luciano Pavarotti, delle ceramiche e de “La Osteria Francescana” del mio amico Massimo Bottura). Modena e Bologna comprendono quasi la metà di tutta la popolazione emiliano-romagnola. L’ultima destinazione è L’Emilia ovest, che va da Reggio-Emilia, Parma e Piacenza verso la Lombardia. Ha le sue peculiarità ed è sempre stata storicamente meno turistica, eccezion fatta per Parma che fu una capitale del Belcanto, e da due anni vincitrice della certificazione UNESCO come città mondiale della gastronomia.
Parma sarà anche la capitale della cultura.
Vero, nel 2020 su 10 città sono andate in finale Reggio, Parma e Piacenza. Secondo me, è stata scelta giustamente Parma come città di Giuseppe Verdi, del duomo, del Ducato, di Maria Luigia. Da non sottovalutare però anche Motor Valley, Food Valley, Wines Valley che in tutta la regione Emilia-Romagna producono un’eccellenza con quel comparto. A proposito del Wines Valley – il turismo enologico è molto in crescita ultimamente. Il segreto è cercare di vendere l’Emilia-Romagna non come una terra in cui vi è una sola attrazione, ma una terra in cui scoprire tanto altro. Un appassionato di motori può venire al mare a Rimini perché in un’ora e venti minuti di treno arriva al museo Ferrari di Modena o Maranello. Una visita ai castelli di Parma e Piacenza permette anche un salto a qualche museo importante Bolognese, ci si arriva in un’ora e poco più. E’ una regione che nella sua distanza totale non supera i 350 km. Poi abbiamo un’ottima infrastruttura sia stradale, che ferroviaria: Bologna è il nodo ferroviario più importante d’Italia. Disponiamo anche una buona rete aeroportuale. Infatti, l’aeroporto di Rimini vive soprattutto di turismo. Quello di Bologna è cresciuto in pochi anni da 2,5 mln. a oltre 8 mln. di passeggeri.
Se volessimo immaginare un itinerario tipo, diciamo per 7 giorni, che suggerirebbe?
Io credo che si possibile fare tutta l’Emilia-Romagna e spiego perché. I russi passano Il 90% di oltre un milione di pernottamenti a Rimini o Milano Marittima in Romagna. Quindi, sarebbe possibile fare un paio di giorni al mare e poi addentrarsi nell’entroterra romagnolo per godere di alcune attrazioni importanti: a Cesena c’è la biblioteca malatestiana, una delle più importanti al mondo, oppure nel ferrarese c’è il delta del Po, il parco protetto dell’UNESCO. L’Emilia ha una natura spettacolare, la biosfera è unica al mondo. E’ possibile praticare anche molto ciclismo. Poi se vieni verso Bologna, verso Emilia, hai a Faenza il museo della ceramica più importante al mondo. A Bologna trovi davvero tanto, perché c’è l’Appennino, ci sono le terme, ma soprattutto c’è una città che ha la più antica università del mondo. Si vive di cultura, sono organizzati molti eventi, ci sono tantissime iniziative culturali, trovi la Cineteca, che è l’unico luogo al mondo in cui si restaura qualsiasi tipo di film. Poi abbiamo Modena, che abbiamo esaltato, sia per il cibo (l’aceto di Modena, un prodotto unico al mondo, il parmigiano reggiano), che per attrazioni non culinarie (Ferrari, Pavarotti, etc). E poi l’Appennino. Come ricordate, Alberto Tomba, il grande campione di sci, sciava proprio lì. Quest’anno per la prima volta sono venuti i russi a sciare. Non erano mai venuti, c’è stata una crescita enorme in tre anni. Certo non sono milioni, però in termini relativi sono una grande opportunità.
Poi se vai perso Reggio, Parma e Piacenza, a Reggio Emilia c’è la stazione per i treni di grande velocità di Calatrava, che si vede nelle riviste di architettura in tutto il mondo, c’è il museo di Antonio Ligabue in un paesino della bassa reggiana. Parma non ha bisogno delle presentazioni. Parma e Piacenza, questo pochi lo sanno, hanno 31 castelli, che non sono ne pubblici e ne privati ma fanno parte di un’unica associazione. Tutti sono visitabili. Come vedete, è un territorio da esplorare in una settimana. Poi ci sono tanti festival musicali, come, per esempio, quello di Ravello con maestro Muti, il festival Verdi a Parma, che richiama le musiche dei più grandi compositori del mondo. La massima cultura nasce lì.
Abbiamo sentito dire, che avete un’offerta straordinaria di ristoranti stellati Michelin?
E’ vero. Ce ne sono 3 con 2 stelle Michelin e una quindicina con una stella Michelin. Poche regioni nel mondo ne possono vantare così tanti. A proposito, la Guida Michelin, quella più prestigiosa al mondo, da 3 anni è presentata a Parma.
Possiamo dedicare una domanda a parte, al regista più importante d’Italia…
Abbiamo inaugurato poche settimane fa il Fulgor che era nel cinema che Fellini utilizzò per i film “l’Otto e mezzo” e “L’Amarcord”. Il “Centro Lumiere”, chiuso da tantissimi anni, è stato restaurato, arredato esattamente come era all’epoca, non era mai stato riaperto per farlo vedere al pubblico. Ci sono due sale, da 250 e da 54 posti proprio com’erano in passato. Il sindaco ha trovato gestori, c’è un privato che prova a farlo vivere come un cinema, organizza proiezioni. E’ diventato bellissimo! Poi c’è naturalmente un museo a Rimini. Pochi anni fa Massimo Bottura, insieme al sindaco di Rimini, ha introdotto la manifestazione “Le mani”, per recuperare la cucina di strada e delle donne che a casa facevano la pasta fatta a mano: tortellini, la piadina etc. E’ stato installato tendone da circo che riproduce il tendone di “l’Otto e mezzo”: una volta all’anno questa iniziativa attrae centinaia migliaia di persone e cuochi appassionati di street food. Fellini è un regista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, il suo museo a Rimini potrà attrarre ulteriori visitatori, appassionati o competenti di cinema.
Qual è, secondo Lei, il modo migliore per apprezzare il parmigiano reggiano?
Bisogna andare in un caseificio dove viene prodotto, farsi aprire una forma di formaggio (che non sono mai uguali una all’altra) e poi gustarlo sul momento, magari accompagnato da una goccia di aceto tradizionale balsamico di Modena. E’ uno dei migliori formaggi al mondo e fa parte di quelli 44 prodotti DOP che fanno 2,5 miliardi all’anno. Di quei 44, quattro prodotti raggiungono la metà del fatturato. Sono il parmigiano reggiano, l’aceto balsamico di Modena, la mortadella di Bologna e il prosciutto di Parma. Infatti, Massimo Bottura quando fa qualche ricevimento, offre un antipasto o aperitivo con parmigiano e aceto balsamico.
Può raccontarci un po’ del vostro mare? Non c’è solo Rimini, vero?
Si, sono 11 comuni sulla costa, arrivi fino al ferrarese, verso il delta del Po, Comacchio, Milano Marittima, che conoscete tutti, che fa parte del comune di Cervia, c’è Cesenatico, c’è Riccione, c’è Bellaria, c’è Misano dove si tiene una tappa di Moto GP.
Dove si trovano le spiagge più belle?
Il mare di Romagna non potrà mai essere il mare dei Caraibi o della Sardegna. Innanzitutto, perché i fondali sono bassissimi. C’è sicuramente da rilevare, però, che è una delle acque più pulite d’Italia. Sono stati fatti importanti interventi di depurazione, soprattutto a Rimini, dove è stato inaugurato il depuratore più grande d’Europa. Le spiagge sono molto estese ed questa è la loro forza. I paesi hanno caratteristiche diverse, però il mare è abbastanza simile. Un po’ diversa è la parte ferrarese, perché vicina al Po.
Che cosa potrebbe suggerire a un turista interessato allo shopping?
Abbiamo un distretto di Fashion, calzaturifici, abbigliamento. Se si dovesse disporre di una considerevole somma monetaria si potrebbe valutare l’acquisto addirittura di una macchina o una moto di lusso. Ci sono parecchi outlet, quello più importante è a Fidenza, che ha fatto l’anno scorso 3 milioni di visitatori. Li trovi l’abbigliamento di marca a prezzi molto contenuti. Poi, secondo me, bisogna acquistare il cibo, perché trovi alcuni prodotti che sono molto particolari.
E per chi le macchine non le sa neanche guidare, ci sono i trasporti pubblici comodi? I bus, pullman.
Si, ci sono corrieri che raggiungono anche i piccoli paesi. Abbiamo organizzato una gara che permetterà di investire un miliardo di euro nei treni regionali. Già alla fine del prossimo anno avremo 75 dei 100 treni regionali, saranno tutti nuovi, con l’aria condizionata, posti per i disabili, e posti per le biciclette.
Per le piste ciclabili consiglia il delta del Po?
Si, ma anche ad esempio Ferrara, Modena stessa, Bologna, che hanno esteso molto le aree per le piste ciclabili. Il nostro territorio è molto utilizzato anche dalle auto, per posizione geografica e rilevanza industriale. Disponiamo di numerose reti ciclabili, in Romagna il bike tourism sta crescendo, ci sono gli hotel che accolgono quasi esclusivamente i ciclisti
Ultima domanda. Il suo luogo del cuore, proprio speciale, forse per un ricordo personale…
Io abito a Campogalliano, 8 chilometri da Modena, e mi piace molto la Piazza Grande, dal 96 è sito del patrimonio UNESCO, perché c’è il duomo romanico del XII secolo, l’ esempio più bello dell’arte romanica al mondo. Per 7 anni ho fatto anche l’amministratore di Modena, per 7 anni andavo in ufficio in questa piazza, mi sono sposato li, nel municipio di Modena. Quel luogo, quando ci vado, mi emoziona ancora. E’ un luogo molto bello. Certo che ce ne sono anche tanti altri, però se dovessi sceglierne uno, sia per questioni affettive che lavorative sceglierei quello.