La committenza della ricostruzione e della decorazione spetta a Francesco I d’Este, il duca che, dopo la perdita di Ferrara nel 1598, creò la nuova immagine di Modena capitale dello stato e riportò sulla scena politica europea il ducato estense di Modena e Reggio Emilia.
Il palazzo, denominato anche “Delizia” per la sua architettura impreziosita da fontane e circondata da spazi verdi, per la bellezza delle decorazioni nei suoi ambienti e per il felice inserimento nell’ampia vallata del Secchia, rappresenta un vero gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale.
Gli ambienti furono dipinti da un’équipe di artisti straordinari che ben interpretarono lo spirito ambizioso e mecenatistico di Francesco I, fra i quali il francese Jean Boulanger, pittore ufficiale della corte estense ed alcuni tra i maggiori pittori quadraturisti bolognesi come Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli ed un gran numero di abili decoratori e plasticatori, tra i quali Luca Colombi e Lattanzio Maschio.
Nelle pareti e nei soffitti delle sale si intrecciano temi allegorici ed episodi della storia estense, si incontrano eroi mitologici e della letteratura classica e cavalleresca, tutti uniti per esprimere il programma esaltante della nobiltà e del “buon governo” estense. Le raffigurazioni sono inserite all’interno di “quadrature”: una delle prove meglio riuscite dell’architettura dell’inganno.
Uno studiatissimo effetto prospettico e una sorprendente moltiplicazione virtuale degli spazi che dimostra quanto fosse alta la passione per la capacità della pittura nell’imitare artificiosamente i materiali e la natura.
Nelle tredici nuove sale che completano il percorso del piano nobile del Palazzo Ducale di Sassuolo, restaurate nel 2012, sono state allestite 374 opere (311 dipinti e 63 sculture) provenienti dai depositi della Galleria Estense di Modena, quasi tutte finora mai esposte al pubblico.