L’UNESCO ha riconosciuto al “Borgo antico di Otranto” il titolo di patrimonio culturale in quanto “Sito messaggero di pace”.
Il viaggio inizia percorrendo il Lungomare degli Eroi, ai piedi del borgo antico. Superato il monumento dedicato ai Martiri, opera dello scultore Antonio Bortone, si scendono le scale e, attraversando Porta Alfonsina, si entra nella città vecchia dove meritano una sosta il maniero aragonese e la Cattedrale con il prezioso pavimento musivo e le reliquie degli 800 Martiri, trucidati dai Turchi nel 1480.
Fuori dal centro abitato ci si lascia incantare dal laghetto verde smeraldo incastonato tra le collinette color corallo della cava di bauxite mentre il maestoso faro di Punta Palascìa aspetta ogni anno la prima alba del Belpaese.
Mitologico approdo dell’eroe Enea, Porto Badisco custodisce i pittogrammi che affrescano le pareti della Grotta dei Cervi, la “Sistina del Neolitico”.
Cosa vedere
Castello di Otranto
Il Castello Aragonese è la roccaforte difensiva della città di Otranto, oggi scrigno di cultura e conoscenza che brulica di eventi e mostre di carattere internazionale.
Danneggiato, riparato e ricostruito, il forte ha visto modifiche già dopo l’assedio del 1067, ma fu in seguito allo storico attacco saraceno del 1480 che la struttura difensiva fu ampliata e dotata di torrioni con cannoniere.
Passeggiando tra le maestose mura è possibile apprezzare diversi particolari architettonici come le torri Alfonsina, Duchessa e Ippolita, il bastione detto Punta di Diamante, e la Sala Triangolare realizzata con tecniche difensive innovative che ne fanno uno degli esempi più importanti per l’architettura militare dell’epoca.
Cattedrale di Santa Maria Annunziata
Nel cuore del borgo antico di Otranto, si erge maestosa la meravigliosa Cattedrale di Otranto, dedicata a Santa Maria Annunziata e realizzata in epoca normanna su antichi resti messapici, romani e paleocristiani.
La veste medievale fu compromessa nel 1480 dall’assedio dei turchi di Solimano il Magnifico, che portò alla decapitazione degli 800 cittadini idruntini, i cui resti sono custoditi nelle alte teche della suggestiva Cappella dei Santi Martiri.
Caratteri tipici dell’architettura pugliese del XII secolo sono le arcate a doppia ghiera lunata che ricadono sulle colonne marmoree, con capitelli finemente scolpiti in stile corinzio. L’attrattiva maggiore dell’edificio è sicuramente lo splendido mosaico pavimentale, capolavoro dell’arte musiva, realizzato dal monaco Pantaleone tra il 1163 e il 1165, raffigurante l’Albero della Vita.
Di particolare interesse la cripta, arricchita da preziose colonne marmoree a sostegno dei capitelli di reimpiego tardoantico, bizantino, altomedievale, e capitelli coevi, dei quali molti decorati con figurazioni di animali e busti umani.
Porto di Otranto
Il porto di Otranto è costituito da un’ampia insenatura protetta in parte dal molo S. Nicola a tre bracci banchinati, orientati per NW, WNW e NW. Numerosi pontili si protendono dalla riva.
Per l’accesso si consiglia, prima di entrare in porto, di contattare sul canale 16 vhf l’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto; per l’entrata in porto sono presenti una boa cilindrica laterale a lampi verdi e il fanale rosso in testata al molo.
Punta Palascìa e Torre Sant’Emiliano
Incastonato tra le rocce, il candido faro di Punta Palascìa nel territorio di Otranto veglia sull’incontro tra l’Adriatico e lo Ionio.
Qui, sul mare premiato con la Bandiera Blu e 5 Vele Legambiente, si possono ammirare i colori dell’alba che rischiara il lembo più orientale d’Italia.
In questo tratto la costa è impervia e difficilmente balneabile. I costoni rocciosi colano a picco nelle acque cristalline e profonde, di un colore blu intenso, l’ideale per immersioni e piccole escursioni in barca, con partenza dal porto di Otranto.
Da qui si gode di un panorama mozzafiato con il faro che scruta il mare mentre tutto attorno i sentieri ripidi, scoscesi e immersi nella selvaggia macchia mediterranea fanno da sfondo agli itinerari trekking.
Tra Punta Palascìa e Porto Badisco, si trova invece uno dei luoghi più selvaggi del Salento, Torre Sant’Emiliano. È possibile fare il bagno ai piedi della vedetta che troneggia su uno sperone roccioso dominando la costa molto selvaggia che si affaccia su un mare blu, con i fondali subito molto profondi. Qui gli accessi al mare sono abbastanza impervi.
Mura e bastioni
Le fortificazioni che circondavano Otranto sono ben conservate e portano i segni di una storia secolare, ricca di avvenimenti cruciali come la presa della città da parte dei turchi nel 1480.
Da Porta Terra, il più antico ingresso alla città vecchia, il mare avvolge il grandioso sistema di mura su cui si aprono i bastioni, rimaneggiati nei secoli da celebri architetti come Francesco di Giorgio Martini.
Tesori d’arte abbelliscono il suggestivo percorso, come il Monumento ai Martiri di Otranto di Antonio Bortone. Uno dei punti migliori per ammirare il panorama è il Bastione dei Pelasgi, da cui si vede il porto, che è un punto di ritrovo e regno della movida, in particolare di quella estiva.
Molti locali, infatti, sono nati lungo il percorso delle mura idruntine, dove si possono gustare prelibati piatti a base di pesce e ricette tradizionali.
La cucina
La cucina tipica di Otranto è antica quanto le sue origini; la passione e i prodotti tipici hanno dato origine ad una autentica tradizione gastronomica.
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Tra i secondi piatti: il polpettone ripieno, le polpette fritte, le pittule, e ovviamente il pesce cucinato in vari modi e sempre fresco e gustoso.
Tra i dolci: la pasta di mandorle, la tora con la ricotta e gli struffoli.
Come arrivare
In aereo
Aeroporti di Puglia: Brindisi.
In auto
Autostrada A16 – Uscita Bari Nord. Da Bari: Superstrada Brindisi-Lecce. Da Lecce: uscita tangenziale Ovest in direzione Otranto.
In treno
Ferrovie dello Stato, sede di Lecce. Per informazioni: Trenitalia.
Ferrovie del Sud-Est. Per informazioni: Ferrovie del Sud Est.
In bus
Servizio attivo solo nel periodo estivo, con collegamenti in tutto il territorio salentino e della provincia di Lecce. Per informazioni: Salento in treno e bus.
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