Genova: sulle orme di Paganini

Il Teatro del Falcone fu il primo palcoscenico genovese. Si ha notizia di rappresentazioni già dal 1645. Il Teatro nacque dalla trasformazione della Hostaria sub signu Falconis dove, già dalla seconda metà del Cinquecento, vi furono esibizioni di vario tipo, come era in uso nelle locande all'epoca.

 

In collaborazione con  il Comune di Genova e la compania aerea Utair

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Teatro Falcone (Teatro annesso al Palazzo Reale,
ex Balbi Durazzo)

Il Palazzo Reale (ex Balbi Durazzo) © Sailko / Wikimedia Commons

Il sito ebbe numerose trasformazioni nel tempo, sino ai gravi danni subiti durante la seconda guerra mondiale e successivi rifacimenti negli anni ’50 e
’70 del ‘900, sino al restauro del 2004 per Genova Capitale Europea della Cultura. Viene utilizzato oggi come spazio espositivo.

Nel teatro Falcone, teatro che agli inizi del Seicento vide gli esordi dell’opera in musica a Genova, Niccolò Paganini (Genova 1782 – Nizza 1840) si esibisce il 9 novembre 1827 alla presenza del re Carlo Felice e della famiglia.

“Venerdì scorso ebbe luogo in questo Teatro l’indicata accademia di Paganini, di questo Genio filarmonico, che non ha uguali, e che giustamente vien riguardato come una meraviglia dell’età nostra. Il diletto, la sorpresa, l’incanto che desta sono tali da non potersi esprimere con parole, sia quando con un fil di voce, che appena si sente, ti scende al cuore, e tutte ne ricerca e scuote le fibre con modulazioni d’una dolcezza inesprimibile, sia quando l’arco possente scorrendo con forza su tutte le corde rappresenta da sé solo un’orchestra: il quale effetto produce egli, se cosi gli piace, colla sola quarta corda.
Gli Augusti sovrani si degnarono di onorare questa accademia colla loro presenza, e non furono parchi di applausi all’Egregio nostro Professore a ciascuno de’ pezzi da lui eseguiti: applausi che il pubblico ripetè col più vivo trasporto, e che rinnovò con un vero entusiasmo d’ammirazione finita l’accademia”. (Gazzetta di Genova 14 novembre 1827)

I giardini del Palazzo Reale (ex Balbi Durazzo) © orkomedix / Flickr.com

Al concerto, durante il quale Paganini esegui una composizione per la quarta corda e il Rondò della campanella, prese parte anche la cantante Antonia Bianchi, madre di Achille, l’unico figlio del musicista genovese.

 

Chiesa di San Filippo – Oratorio di San Filippo

Niccolò Paganini si esibisce per la prima volta come solista a Genova nella chiesa di San Filippo Neri il 26 maggio 1794. Come ogni anno la festa del Santo è celebrata con grande solennità e con “accompagnamento di scelta musica istrumentale e vocale” ma in questa occasione i fedeli ascoltano “un armonioso concerto eseguito da un abilissimo Giovinetto d’anni 11, ch’è il Signor Niccolò Paganini, allievo del cel. Sig. Giacomo Costa Professore di Violino, concerto che riuscì di universale ammirazione” (Avvisi, 31 maggio 1794)

Un concerto all’Oratorio di San Filippo © aiutofamiglia.it

Anche l’anno successivo Paganini tornerà nella chiesa di San Filippo Neri in occasione della festa del S. Titolare e Fondatore: “Fu in essa eseguito un armonioso concerto da un amabilissimo giovinetto d’anni 12, ch’è il Sig. Niccolò Paganino, allievo del cel. Sig. Giacomo Costa professore di Violino, che riuscì di universale ammirazione e gradimento”. (Avvisi, 30 maggio 1795)

L’affresco della volta dell’Oratorio © groenling / Flickr.com

Niccolò Paganini suona anche nel vicino Oratorio di San Filippo Neri il giorno 8 dicembre 1794. Nel novembre 1796 Paganini è ospite nella vicina Casa Di Negro in Via Lomellini dove incontra il grande violinista francese Rodolphe Kreutzer (1766 – 1831) i cui concerti, insieme con quelli del connazionale Pierre Rode (1744 – 1830) e di Giovanni Viotti (1755 – 1824) furono per lungo tempo l’ossatura del repertorio concertistico paganiniano.

 

Palazzo Tursi – Sala Paganiniana

Nella Sala Paganiniana, all’interno del percorso espositivo dei Musei di Strada Nuova, è esposto il famoso violino realizzato da Guarneri del Gesù nel 1743, che Niccolò Paganini (Genova 1782 – Nizza 1840) predilesse fra tutti gli strumenti che possedeva, chiamandolo affettuosamente “il mio cannone violino” per la pienezza del suono.

Il cortile rettangolare del Palazzo Tursi © Anna maria Licata / Wikimedia Commons

Grazie al lavoro e allo studio eseguito da un team di esperti, ai quali è affidata la conservazione dello strumento, è possibile ammirare il “Cannone” con un’immagine il più possibile fedele alle condizioni in cui venne consegnato alla città di Genova nel 1851, secondo una precisa disposizione testamentaria dello stesso Paganini.

Nella Sala, insieme agli accessori originali del “Cannone”, sono esposti altri cimeli di notevole interesse, tra i quali il violino “Vuillaume”, che il musicista diede al suo prediletto, Camillo Sivori, nonché lettere autografe, spartiti, tra cui la Carmagnola, ed altri oggetti appartenuti a Paganini.

 

Chiesa di Nostra Signora delle Vigne

La navata centrale della chiesa di Nostra Signora delle Vigne © chiesadigenova.it

Il 1 dicembre 1794 Niccolò Paganini (Genova 1782 – Nizza 1840) suona nella collegiata di Nostra Signora delle Vigne in occasione della festa di San Eligio, il santo protettore di una delle più importanti associazioni di mestieri presenti in città, l'”Università degli Orefici”. Paganini, che da poco ha compiuto dodici anni e che si esibisce in pubblico per la seconda volta, stupisce quanti lo ascoltano per la grande “destrezza e maestria”. (Avvisi, 6 dicembre 1794)

 

Teatro Carlo Felice

Il 30 novembre 1834 Niccolò Paganini (Genova 1782 – Nizza 1840) suona per la prima volta al Teatro Carlo Felice. Fra le pagine eseguite, anche le Variazioni su Nel cor più non mi sento e Il Carnevale di Venezia.

Teatro Carlo Felice © Rostislav Glinsky / Shuttestock.com

“Lieta ed avventurosa fu pel cuore dei genovesi la sera di domenica scorsa! S.M. il re nostro Signore, essendosi, per tratto di sovrana bontà, degnato di gradire un’accademia vocale e istrumentale offertagli in omaggio dell’illustrissimo Corpo Decurionale della città. Il Cav. Barone Paganini, restituitosi in Patria, per espresso invito di questo, crebbe con l’incanto delle sue melodie, il tributo della pubblica esultanza e leal devozione verso l’Augusto Monarca che ne regge e ne fa fiorire. Si ben augurata circostanza trasse al Gran Teatro della città un’affluenza straordinaria di popolo, ed alle quattro pomeridiane la platea più non poteva
capirne. Difficile a descriversi era il quadro animato all’interno del teatro splendidamente illuminato; non men di tremila spettatori attendevano impazienti l’aspettato momento. Paganini comparve sulla scena. Tutto fu silenzio. Note portentose sorsero al possente tocco dell’arco ed una meravigliosa armonia si diffondea per l’aurea sala; i suoni, la voce e si direbbe quasi la parola, che uscir parea da quel magico legno, producevano negli animi fortemente concitati ora a passione, ora a dolore, ora a festività il più gradito alternare di affetti e pensieri”. (Gazzetta di Genova, 3 dicembre 1834)

La sala del Teatro Carlo Felice © Stefano Goldberg / Regione Liguria

Per ringraziare Paganini di aver preso parte alla manifestazione, il Corpo Decurionale della città fece coniare una medaglia con la dedica “decoro e vanto della Patria”. Il teatro accoglie nuovamente Paganini il 5 dicembre 1834 per un concerto che il violinista realizza per destinare l’intero incasso a beneficio delle famiglie povere.

 

Palazzo Pammatone – Palazzo di Giustizia

Sede dell’Ospedale Civile, al cui origine risale al 1422, e ricostruito nel 1758, fu devastato dai bombardamenti del 1942-43; tra il 1966 e il 1974 il Comune di Genova costruì sulla stessa area il Palazzo di Giustizia, salvando il settecentesco cortile e il colonnato monumentale del vecchio ospedale.

Ex Ospedale Pammatone © Genova città digitale / Flickr.com

Il 27 agosto Paganini si reca all’ospedale in compagnia del figlio Achille a far visita ai malati di colera. Il musicista annota accuratamente l’evento sulla sua agenda: “Feci con mio figlio una grande visita all’ospedale Pammattone e toccai le mani fredde a vari amalti attaccati dal colera morbus”.

 

Palazzo Ducale – Torre Grimaldina

Nella Torre Grimaldina di Palazzo Ducale, nel maggio del 1815 Niccolò Paganini subisce una detenzione a seguito della denuncia di ratto e seduzione di Angiolina Cavanna, una giovane di circa vent’anni con la quale aveva convissuto e dalla cui relazione era stata data alla luce una bimba priva di vita.

La Torre Grimaldina © Alberto Boz / Flickr.com

Paganini viene rilasciato dopo pochi giorni di detenzione in base all’accordo di risarcimento di lire 1.200 a favore della Cavanna. La vertenza, tuttavia si chiuderà solo nel 1821 con l’intesa raggiunta fra le parti consistente in un pagamento ad Angiolina Cavanna nella misura di 4.400 lire in contanti.

Il 2 gennaio 1835 Paganini torna a Palazzo Ducale, questa volta per suonare in un ricevimento organizzato dal governatore di Genova, conte Filippo Paolucci (colui che, su istruzioni governative, vieterà, cinque anni più tardi, il trasferimento della salma di Paganini nei Regi Stati).

 

Chiesa di San Donato

In questa chiesa è custodito il primo documento relativo a Niccolò Paganini che, nato il 27 ottobre 1782 in Via delle Fosse del Colle n.1359 (poi Passo di Gattamora 58) da Antonio e Teresa Bocciardo, era stato battezzato il giorno successivo nella Chiesa di San Salvatore in Piazza Sarzano (oggi Aula Magna della Facoltà di Architettura).

La navata centrale della chiesa di San Donato © viaggiandoconbea.wordpress.com

Il Registro dei Battesimi riporta la seguente dicitura: “Die 28 8bris Nicol.usPaganino Antonii f. Jo. B.e et Ter.ie Jois. Bocciardo con. natus heri et hodie a me Pre. to baptiz. us Suscip. Nicolao Carrara q. Bartolomei, et Columba M.a Ferramolla uxore”.

Nella Casa natale, abbattuta durante il nuovo assetto urbanistico della città nel 1970, il piccolo Niccolò apprese dal padre i primi insegnamenti musicali e a suonare il mandolino ed il violino.

 

Luogo
Liguria
Parole chiave
arte, Genova, musica, Paganini

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