In Sicilia è nata una versione locale del barocco, che fiorì nel Settecento. Nel 1693 molte città della Val di Noto furono distrutte da un devastante terremoto. Il periodo di ricostruzione di Noto, Catania, Ragusa e di molti altri centri di quella zona è coinciso appunto col barocco siciliano, il che ha contribuito a fare di questo stile un elemento dominante del paesaggio architettonico. Da quel momento, lo stile si diffuse in tutta Sicilia, compresa Palermo, dove il barocco e la sua fase successiva, il rococò, finirono per diventare tra i principali stili architettonici.
Chiesa del Santissimo Salvatore
La Chiesa fu costruita nel IX secolo su di un monastero di suore di origine normanna. La leggenda racconta che Costanza d’Altavilla, madre di Federico II, ne fu badessa. Ampiamente ristrutturata nel corso del XVI e del XVII secolo, l’edificio assunse allora l’attuale aspetto barocco. L’interno, a pianta centrale dodecagonale, è riccamente decorato da marmi policromi, da stucchi e da affreschi. La cupola ha forma ellittica e fu decorata da Vito D’Anna, uno degli autori più importanti del rococò palermitano. L’ultima guerra danneggiò gravemente la struttura, che oggi viene utilizzata principalmente come auditorium.
Chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto
L’edificio, costruito tra il 1620 e il 1623 su progetto di Mariano Smiriglio, presenta una facciata in stile tardo-manierista. L’interno è composta da un’unica navata e ha quattro altari laterali. La decorazione interna fu realizzata da Pietro Novelli che lavorò agli affreschi mentre Giacomo Serpotta realizzò gli stucchi.
Chiesa della Concezione
La chiesa fu costruita nel 1612 su progetto di Grazio Nobili. L’esterno risulta semplice e rispecchia lo stile del primo barocco romano, con una facciata divisa orizzontalmente e scandita da lesene. L’interno, composto da una sola navata, si rivela ricchissimo: splendido capolavoro barocco con decorazioni in marmi che ricoprono interamente le pareti. Il soffitto infine è a botte e presenta stucchi dorati e l’affresco “Il trionfo degli ordini religiosi” di Olivio Sozzi, realizzato verso il 1738. Sull’altare maggiore si trova la tela con “L’immacolata concezione” di Pietro Novelli.
Chiesa di San Gioacchino
Annessa al collegio di Santa Maria all’Olivella, la chiesa fu costruita nel 1727 da Andrea Palma. Esternamente presenta una semplice facciata in pietra viva, mentre all’interno, a navata unica, è decorata con stucchi di Procopio Serpotta, figlio del celebre Giacomo, del 1742. Procopio fu anche autore delle due statue nel presbiterio.
Chiesa di San Domenico
Tra le migliori espressioni del barocco siciliano, la chiesa di San Domenico sorse agli inizi del ‘600 sui resti di una chiesa quattrocentesca. La facciata barocca risale al 1726 ed è ornata da colonne e statue in stucco attribuite a Gian Maria Serpotta. L’interno presenta una pianta a croce latina ed è a tre navate con cappelle aperte sulle navate laterali. Nel 1853 la chiesa divenne il pantheon dei siciliani illustri, di cui ospita sepolcri e cenotafi.
Chiesa di Santa Maria di Valverde
La Chiesa di Santa Maria di Valverde, annessa nel XIV secolo ad un grande monastero carmelitano oggi scomparso, è un altro splendido esempio di architettura barocca. È stata sottoposta a partire dal 1633 ad un progetto di trasformazione ideato da Mariano Smiriglio, primo architetto ufficiale del Senato palermitano e figura di primo piano nell’ambiente artistico dell’epoca. Evento collegato alla trasformazione della chiesa nel XVII secolo è la donazione di un ricco uomo genovese, Camillo Pallavicino, in seguito all’ingresso della sua unica figlia presso il Monastero di Valverde. L’edificio, ad unica navata, è abbellito al suo interno dagli affreschi eseguiti da Antonio Grano nella volta e sulle pareti del coro e da Olivio Sozzi sulla fascia inferiore, mentre i quattro fastosi altari, arricchiti da colonne tortili, sono su disegno di Paolo Amato. Si gode inoltre di una ricchissima decorazione marmorea che raffigura motivi floreali, umani, putti, angeli e soggetti profani. Il campanile, suddiviso in tre ordini, fu aggiunto nel 1730.
Scopri di più
Oltre a queste sei chiese, Palermo barocca comprende alcuni altri siti. Per esempio, a Santa Caterina si ammirano delle splendide cappelle in pieno stile rococò e presso la Chiesa del Gesù, gioiello gesuita, si trovano interni riccamente decorati. Non solo, tra gli imperdibili monumenti della scultura palermitana barocca si annoverano la fontana del Garraffo, realizzata dallo scultore Gioacchino Vitaliano su progetto di Giacomo Amato, ed i Quattro Canti di Piazza Vigliena, nonché la bellissima fontana in Piazza Pretoria, conosciuta anche come Piazza Vergogna.