Il palazzo, inizialmente composto da corpi di fabbrica disaggregati, trova forma organica nella prima metà del XVI secolo, quando diviene un unico grandioso complesso architettonico che occupa una superficie di 35.000 metri quadrati.
La famiglia Gonzaga ne fa la propria residenza dal 1328 al 1707, quando l’ultimo duca Ferdinando Carlo è costretto all’esilio. Con il dominio austriaco alcuni ambienti della corte prospicienti l’attuale piazza Sordello sono riadattati in luoghi di rappresentanza. Dopo l’abbandono del XIX secolo, il Palazzo Ducale è dall’inizio del Novecento oggetto di restauri e diventa sede museale statale.
Corte Vecchia
È il nucleo più antico del Palazzo Ducale, abitato prima dai Bonacolsi e dal 1328 dalla famiglia Gonzaga che ne fa la propria residenza sino al 1459, quando il marchese Ludovico Gonzaga si trasferisce in Castello.
La visita include il corridoio del Capitano, l’Appartamento detto di Guastalla, la Sala dei Principi o del Pisanello, la Sala dei Papi, le due salette dell’Alcova, la Galleria Nuova da cui si accede alla Domus Nova eretta a partire dal 1480 dal duca Federico I, trasformata poi da Vincenzo I. Questi ambienti comprendono la Sala degli Arcieri, la Galleria degli Specchi, l’Appartamento ducale, il Corridoio dei Mori. Da qui attraverso la loggetta di S. Barbara, la Saletta dei Mori e di Falconi si accede all’Appartamento di Guglielmo, composto dalla Sala dello Zodiaco, dal Refettorio o Sala dei Fiumi che si affaccia sullo spettacolare Giardino Pensile e dall’Appartamento degli Arazzi trasformato nel Settecento per ospitare i nove arazzi tessuti su cartoni di Raffaello con scene tratte dagli Atti degli Apostoli.
In alcuni periodi dell’anno dalla Sala dei Fiumi si può accedere all’Appartamento detto dell’Imperatrice con ambienti e arredi neoclassici.
Scesi dallo scalone, attraverso l’antico Cortile di Santa Croce si giunge all’Appartamento di Isabella d’Este composto da un’ala pubblica e da una privata dove hanno sede lo Studiolo e la Grotta per concludere la visita nel giardino privato della marchesa estense.
Al piano terra si trova anche la riproduzione in miniatura della Scala Santa, voluta dal duca Ferdinando nel 1615, che per le sue dimensioni è stata ritenuta per anni l’Appartamento dei Nani di Corte. Per ragioni di sicurezza questi ambienti non sono aperti al pubblico.
Castello di San Giorgio
Da piazza Castello si accede, attraverso l’esedra, al maniero eretto alla fine del XIV secolo dal capitano Francesco I, trasformato da Ludovico I in abitazione marchionale.
Salita la scala elicoidale detta dei Cavalli, attraverso la Sala degli Affreschi, dove si trovava la preziosa biblioteca dei Gonzaga, si entra nella straordinaria Camera Picta o degli Sposi, affrescata dal 1465 al 1474 da Andrea Mantegna.
Il percorso prosegue nelle tre stanze dei Soli, di Mezzo e delle Cappe che ospitano, come la Sala degli Stemmi, la prestigiosa collezione di opere e oggetti riferiti alla cultura gonzaghesca raccolti dall’imprenditore mantovano Romano Freddi.
Scesi dal piano nobile ci si può affacciare sul Cortile del Castello progettato in forme rinascimentali da Luca Fancelli alla metà del sec. XV.
Il livello soprastante il piano nobile, già abitazione della famiglia Gonzaga, fu adibito a carcere durante la dominazione austriaca, e divenne l’ultima prigione dei Martiri di Belfiore. A causa dei danni sismici del 2012 questa parte del Castello è ancora chiusa al pubblico.