“Il nostro sogno sarebbe di volare sul Cremlino” – intervista a Massimo Sestini

Nel Multimedia Art Museum è stata inaugurata la mostra di Massimo Sestini "Twilight Skylines from police helicopters". Abbiamo parlato con l'eminente fotografo della polizia di Mosca, il potere della fotografia e del selfie nei musei.

 

È la sua prima visita a Mosca? Potrebbe raccontarci qual è stata la sua prima impressione?

Sono rimasto meravigliato da Mosca, perché è veramente una città stupenda. Ero già stato in passato a San Pietroburgo, ma mai nella capitale. La citta è pulita, ben organizzata e si mangia anche molto bene. C’è un po’ di traffico sì, questo è da ammettere, ma penso che sia comprensibile essendo Mosca una metropoli circa otto volte più grande di Roma. Inoltre non sono abituato troppo al freddo, per cui il clima non mi ha aiutato molto. Comunque, sono molto contento di essere venuto, ci tornerò sicuramente molto volentieri!

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Abbiamo saputo che ha scattato una foto zenitale di Mosca proprio stanotte, com’è andata? Sa raccontarci di preciso in cosa consiste questo progetto?

Per la realizzazione dell’intero progetto mi sono servito dell’aiuto dalla Polizia di Stato italiana. Nell’arco di due anni circa siamo riusciti a fotografare l’Italia intera dall’alto. Il progetto è stato sottoposto anche all’attenzione del Presidente della Repubblica Italiana il quale ha immediatamente espresso il desiderio di mostrare queste foto dell’Italia all’estero. La bellezza di queste immagini sta nei colori che il crepuscolo regala: il blu e il rosso intenso del cielo riempiono le città regalando uno spettacolo veramente suggestivo.

Firenze © Massimo Sestini

Tornando al progetto in se, Mosca è stata la prima tappa del nostro percorso che coinvolgerà le principali città del mondo. L’idea è di ritrarle tutte durante la stessa fase del giorno, appunto il crepuscolo. Leonardo e l’Ambasciata d’Italia in Russia ci hanno aiutato molto, permettendoci di sorvolare Mosca su un elicottero. Stamattina, prima dell’alba, alle 4:30 circa, ci siamo alzati in volo. Mosca ci ha regalato un paesaggio meraviglioso che potrete osservare voi stesse nelle nostre fotografie.

Ha ricevuto uno dei più prestigiosi premi fotografici al mondo: il World Press Photo Award. Lei vede la fotografia come un’arte oppure un mezzo di comunicazione sociale?

Questa è una domanda molto interessante, anche Mario, membro del team di comunicazione, sostiene che la fotografia sia il più grande mezzo comunicativo esistente. Il giornalismo è molto più fugace. Il giornale necessita del tempo per essere letto, il telegiornale spesso viene seguito mentre in casa siamo affaccendati in altri compiti, questo non accade per la foto. L’immagine è fissa, possiamo osservarla e riosservala quante volte vogliamo. Possiamo passarla a vari amici, colleghi, parenti. La fotografia ha un forte impatto nell’immaginario comune e spesso permette di influenzare anche decisioni politiche. Le faccio un esempio: ricorda la foto del bambino profugo ritrovato sulle spiagge greche? Ecco, in seguito a quell’accaduto Angela Merkel decise di modificare la politica migratoria tedesca. Quella foto ha toccato veramente molte persone. Se non fosse stata scattata, probabilmente la Germania sarebbe rimasta sulla linea delle precedenti politiche.

Matera © Massimo Sestini

I giornali pubblicano la foto in prima pagina, basta osservarla, non servono varie interpretazioni. Se non si tratta di un fotomontaggio, la fotografia ci permette di comunicare direttamente quello che pensiamo, il nostro pensiero politico, i nostri sentimenti etc. Ed è proprio questa la forza della fotografia. L’immagine in se può piacere o meno, ma essa riflette direttamente il nostro modo di vedere le cose in base alla nostra sensibilità e alla nostra cultura.

Vincere il World Press Photo con una foto che ritrae un’imbarcazione carica di immigrati ha permesso di sensibilizzare centinaia di migliaia di persone nel mondo riguardo il duro volto dell’immigrazione. Anche perché’ la questione migratoria non è circoscritta solamente all’Italia o all’Europa ma anche in molti altri pasi del mondo.

Cosa pensa delle persone che fanno foto nei musei e che fotografano opere d’arte?

Fanno delle scarse riproduzione di opere che sono già perfettamente riprodotte nei cataloghi o su internet. Bisogna però prima di tutto fare una differenza: c’è chi si auto scatta una fotografia davanti alla Gioconda: quello ad esempio è un modo simpatico per mandare una cartolina agli amici o per pubblicare e condividere la propria esperienza sui social network. Discorso diverso è invece per quelle persone che scattano foto all’opera con l’intento di portare a casa un ricordo di quella stessa, ma avendo dei mezzi non professionali ottengono un prodotto di scarsa qualità. Penso che cosi facendo si perda inoltre la sensibilità di visitare il museo. Andare al museo per scattare delle foto alle opere ci distrae dal comprendere il significato dell’opera o più banalmente da ciò che la guida sta spiegando in quel momento.

Porto Cervo © Massimo Sestini

Secondo Lei la sinergia tra Polizia di Stato e il fotografo potrebbe aiutare a sviluppare il turismo nella città come Mosca?

Ma certamente! Se la polizia russa mettesse a disposizione, per esempio, cinque elicotteri, i fotografi potrebbero affittarli per fotografare la città di notte. Perché questo progetto non era mai stato attivato in precedenza? Perché ai tempi della fotografia analogia, a causa delle vibrazioni dell’elicottero e del buio era impensabile scattare delle foto del genere. Oggi, con il digitale e con l’aiuto di obiettivi all’avanguardia oggi è possibile. La polizia russa quindi potrebbe fotografare diverse aree della citta e mostrare a tutto il popolo russo la citta in cui vivono, ma da una prospettiva completamente diversa. Tra l’altro è un’operazione che non ha costi aggiuntivi in quanto noi abbiamo scattato durante le ordinarie operazioni di volo degli elicotteri della polizia su Mosca.

Il nostro sogno sarebbe quello di volare una volta sul Cremlino, dove l’elicottero ha difficolta ad arrivare. Immaginate una foto di Mosca come manifesto in una fiera del turismo per attrarre nuovi visitatori. Quanti turisti potrebbe incuriosire? Potrebbe essere esposta una gigantografia in diversi aeroporti per raggiungere ancora più viaggiatori. Abbiamo portato le foto qui per far conoscere un Italia diversa ai Russi. E’ un motivo in più per convincerli a visitare il nostro paese. Stiamo facendo lo stesso per Mosca e per tutte le principali città del mondo. Tornerei volentieri a Mosca se ci fosse la possibilità di fotografare il centro della citta o San Pietroburgo.

Il nostro sito è dedicato all’attrazione del turismo in Italia. Il nostro intento è di promuovere il Bel Paese tra i russi. Quale zona, regione o località si sente di suggerire ai nostri lettori che stanno programmando la prossima vacanza in Italia?

Io amo le regioni che già sono frequentate assiduamente da molti russi. Ho una casa in Versilia, dove spendo la maggior parte delle mie vacanze. Vado molto spesso anche in Costa Smeralda, in Sardegna e penso che non ci sia assolutamente il bisogno di spiegarvi cosa sia… Devo dire che voi russi visitate e scegliete spesso le mete più belle di Italia. Anche Capri piace molto ai russi o la riviera adriatica, dove si mangia molto bene e dove c’è una vita notturna molto attiva. Potrebbero esplorare la Sicilia, ci sono dei posti incredibili come i Templi di Agrigento, lo Stromboli e le isole eolie, tutti luoghi immersi nella macchia mediterranea.

Tre posti in Italia per fare le miglior fotografie?

Prima di tutto Firenze, Piazzali Michelangelo, Ponte Vecchio, Palazzo vecchio e il Duomo, Santa Croce. Firenze è un po’ come Roma, ha varie colline da cui è possibile ottenere delle belle foto. Però Roma è Roma, capitale d’Italia, caput mundi…

Un’altra citta in cui è possibile scattare foto panoramiche è Verona, grazie alle colline in periferia. Torino infine è anche un’altra bella meta, il Po e le Alpi  sullo sfondo offrono delle ottime opportunità per scattare delle foto suggestive. Ah, stavo per dimenticare Catania. Durante le eruzioni dell’Etna si possono scattare delle fotografie indimenticabili e uniche nel loro genere.

 

Parole chiave
arte, fotografia, mostra

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