Sembra che i maestri di quest’arte cerchino costantemente di superarsi, mentre la gente del posto può dedicare ore e ore alla ricerca di personaggi degni di prendere posto nell’addobbo natalizio più importante della casa: il presepe.
La storia del presepe
La composizione, che rappresenta la scena tradizionale della nascita di Cristo, comprende le figure descritte nella Bibbia: la Vergine Maria, Gesù Bambino, San Giuseppe, i Re Magi, il bue, l’asinello e altri testimoni del miracolo. D’altronde, i personaggi sono molto più numerosi, soprattutto nel presepe napoletano: a volte il numero supera addirittura un centinaio.
Oltre al presepe classico, ha avuto una larga diffusione anche il cosiddetto presepe vivente. I personaggi qui sono interpretati da attori in carne ed ossa, spesso abitanti della città. Così fu nel caso del primo presepe in assoluto: la tradizione dice che nel 1223, in un paesino chiamato Greccio (ora nella Regione Lazio), San Francesco d’Assisi decise di rappresentare la scena della Natività di Cristo. Sistemò la mangiatoia in una grotta chiedendo ai cittadini di intepretare i ruoli dei personaggi biblici. Da allora, questo rito si è espanso lontano, al di fuori dei confini dell’Italia, diventando una delle tradizioni natalizie principali del mondo cattolico.
Via San Gregorio Armeno
Napoli ha senza dubbio superato tutte le città italiane nell’arte del presepe. E proprio ad essa nel capoluogo campano è dedicata un’intera via pedonale nel centro storico.
Vi si trovano le botteghe migliori dove vengono fabbricate figure e decorazioni, a partire dall’8 dicembre, giorno dell’Immacolata concezione. In ogni famiglia italiana c’è un proprio presepe e ogni anno le figure vengono pulite accuratamente e lucidate con l’olio d’oliva, mentre i dettagli danneggiati vengono portati nel laboratorio per essere restaurate.
La sera, quando il flusso dei turisti in via San Gregorio Armeno inizia a calare, le vetrine delle botteghe e dei negozi paiono animarsi: la figura di Cristo emana una luce particolare, come se fosse vivo; e sembra che il bambino stia lì lì per piangere. Nella vetrina accanto, scorre un vero ruscello in riva al quale c’è una mesta figura dell’asino e di altri animali della Bibbia. In altri presepi si utilizzano persino meccanismi ingegnosi che fanno muovere la Sacra Famiglia.
Questa via stretta porta il nome di San Gregorio, Santo titolare del monastero benedettino femminile di Napoli, visitabile ancora oggi. Oltre alle figure per il presepe, qui si possono acquistare pupazzi per la commedia dell’arte, giocattoli fatti a mano e, naturalmente, souvenir tradizionali.
Il Museo Nazionale di San Martino
Non c’è da stupirsi che il presepe più grande d’Italia si trovi a Napoli, nel museo di San Martino. Si trova nell’ex Certosa di San Martino, in cima alla collina vicino al Castel Sant’Elmo. La messinscena del miracolo divino fa veramente impressione per le sue dimensioni: ci sono 160 personaggi, 80 animali, 28 angeli e più di 400 oggetti minuscoli. Inoltre il museo possiede una grande collezione di arte decorativa, pittura e scultura. Ma soprattutto, da qui si apre una vista imparagonabile sul Golfo e sulla città.
Testo: | Dmitry Lysenkov |