Poco lontano, nel quartiere Flaminio, l’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid, prima donna insignita del premio Pritzker, ha progettato nell’area della caserma Montello il MAXXI, il Museo Nazionale per le Arti del XXI secolo. Il viaggio attraverso la Roma più moderna e d’avanguardia deve prevedere necessariamente una visita al quartiere dell’EUR.

Anche se leggermente fuori dai circuiti strettamente turistici, vale la pena fare un salto nel quartiere periferico di Tor Tre Teste, dove si staglia magnifica nel suo abbagliante candore la “chiesa del terzo Millennio”, la Dives Misericordia, opera dell’americano Richard Meier. Scoprire la Roma contemporanea vuol dire, però, anche immergersi nelle atmosfere di quartieri giovani e popolari come Testaccio, Ostiense e Garbatella, dove il popolo del cinema e dei designer fa la fila per accaparrarsi i loft più esclusivi recuperati all’archeologia industriale, proprio accanto al Gasometro per esempio.
MAXXI
Nel quartiere Flaminio all’interno dell’area della caserma Montello l’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid, scelta tra 273 candidati provenienti da tutto il mondo, ha progettato il MAXXI, il Museo Nazionale per le Arti del XXI secolo. Un complesso a sviluppo orizzontale concepito come “un delta con vari fiumi”: otto volumi longitudinali, intrecciati e piegati tra di loro che solcano un’area di 30 mila metri quadrati.

Gli spazi interni sono dedicati alla creatività contemporanea pensati come raccoglitori per la cultura, per la sperimentazione, per lo studio e per la ricerca.
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma
Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ha l’obiettivo di lavorare alla creazione di un ponte culturale tra Centro e Periferia attraverso l’arte contemporanea, collaborando con le realtà già presenti sul territorio cittadino, dalle associazioni alle fondazioni, fino ai musei spontanei che animano le aree più periferiche.

MACRO non è solo Roma, ma aspira a confermarsi come centro dell’arte contemporanea internazionale.
Nei suo spazi espositivi di Via Nizza, così come quelli di Testaccio, si svolgono mostre di artisti stranieri che hanno maturato una relazione speciale con Roma. Continuamente saranno inoltre realizzate importanti mostre in collaborazione con Ambasciate estere e gli Istituti culturali stranieri e avviate relazioni con i maggiori centri d’arte contemporanea d’Europa e del mondo per favorire coproduzioni di progetti espositivi e scambi d’iniziative.

Non mancano importanti retrospettive e personali dedicate ad indiscussi protagonisti del mondo dell’arte e della cultura italiana.
Il MACRO è anche museo del nostro tempo, ed è sempre più attento alla scoperta e alla promozione dei nuovi artisti, nonché di eventi e nuove tendenze sulla scena contemporanea, cercando di avvicinare al museo e al mondo dell’arte anche gli utenti più giovani.

La struttura è un progetto firmato da Odile Decq e comprende una superficie espositiva di quasi 4.350 mq, cui si aggiungono le aree dedicate ai servizi e al pubblico: la grande terrazza (2.500 mq), la sala conferenze, il bookshop, il ristorante, il bar, il parcheggio e l’area didattica, raggiungendo un’area complessiva di 19.500 mq. Le forme dinamiche e sinuose della nuova struttura, perfettamente integrate nel contesto preesistente, creano ora un paesaggio sensuale e luminoso in cui i diversi linguaggi del contemporaneo trovano il loro spazio naturale.
Dio Padre Misericordioso (Chiesa del Terzo Millennio)
Una nave con le vele spiegate, così appare la chiesa “Dives in Misericordia” progettata dall’ architetto americano Richard Meier.
Le tre maestose vele in calcestruzzo bianco, alte 26 metri si prestano ad una lettura simbolica, evocando sia l’immagine paleocristiana dell’anima che come una nave punta verso il faro di Cristo, sia il significato storico del pontificato di Giovanni Paolo II, rappresentando la Chiesa che traghetta il fedele verso il terzo millennio.

Dal 2003, quindi, il quartiere popolare di Tor tre Teste si è arricchito di questo gioiello dell’architettura contemporanea, destinato a mantenere invariato il suo colore bianco candido grazie al materiale innovativo con il quale è costruito.
Auditorium Parco della Musica
Tra le pendici dell’area dei Parioli e la collina su cui sorge il Villaggio Olimpico si erge l’Auditorium Parco della Musica progettato dall’architetto Renzo Piano e inaugurato nel 2002.

Come scarabei magici di una civiltà aliena, gli organici volumi delle tre sale da concerto si posano attorno ad una cavea a emiciclo, concepita come teatro all’aperto e come piazza della “Città della Musica”.

Il tutto realizzato con materiali della tradizione capitolina: travertino per la gradinata e mattone romano per i basamenti. Le sale, di differente ampiezza (la più grande è la Santa Cecilia) e diversa destinazione funzionale, sono in grado di coprire tutte le esigenze musicali richieste e vantano un’acustica eccezionale. Nella bella stagione molti concerti si tengono all’interno della Cavea, ovvero l’anfiteatro all’aperto cuore dell’Auditorium, che costituisce uno spazio musicale particolarmente interessante ospitando fino a 3.000 spettatori.