Officine Panerai: l’affascinante storia del famoso orologio

Prima di cominciare a raccontare la storia di Panerai, il leggendario produttore fiorentino di orologi sportivi di lusso, vale la pena di spiegare il contesto storico durante il quale è avvenuta la formazione del marchio.

 

Di seguito vengono riportate alcune citazioni dal libro sulla storia del marchio che ha per titolo appunto: Panerai. Il libro è stato pubblicato quest’anno ed è composto da alcuni saggi scritti da autori diversi, tra cui il noto storico e critico d’arte, direttore artistico del museo del Duomo di Milano, Filippo Daverio. Ecco alcune delle sue citazioni appropriate e molto precise a caratterizzare l’epoca in cui nasceva il marchio Panerai. Divise nel racconto, ma messe insieme nella nostra storia formano un fine ricamo che racconta la storia e la cultura dell’Italia e di Firenze.

Foto: ufficio stampa Panerai

 

La Storia di Panerai: dalla fondazione fino ai giorni nostri

Dal saggio di Filippo Daverio, Among the Classic of modernity

«All’epoca Firenze non era più solo e semplicemente una città-museo. Dal 1865 al 1871 poteva considerarsi di diritto la vera capitale dell’appena creato Regno Unito d’Italia, di cui Torino non costituiva più il centro del potere supremo.Per quanto breve, l’epoca del regno aveva apportato abbastanza per un risvegliare energicamente le forze creative e ridare vita all’ambiente cittadino…»

«In quei lontani anni del 20 secolo Firenze era tutt’altro che un’acqua cheta…». «Era la città della libertà aperta a tutti gli sperimenti dell’epoca dopo il regno di Napoleone…».

«Dappertutto a Firenze venivano aperte piccole aziende, già allora la città poteva a pieno diritto ritenersi internazionale. La gente vi giungeva da ogni parte del mondo. Era una grande città italiana che sembrava fatta apposta per tutti coloro che aspiravano a tutti i costi a sentire tutta la bellezza della terra d’Italia, il cosiddetto Bel Paese…».

«In quello stesso periodo venivano aperte in Italia numerose scuole di arti e mestieri che si ponevano il compito non facile di riformare le tradizioni artigianali che a partire dal 15 secolo hanno fatto dell’Italia un centro delle arti con numerose officine che producevano veri oggetti di patrimonio artistico. Quindi, la prima “Scuola di arte applicata” fu aperta a Firenze nel 1867 …».

Pochi anni prima, nel 1860, il commerciante, artigiano e inventore Giovanni Panerai apre il primo negozio e officina di orologi della città. Dapprima era situato sul Ponte alle Grazie. Poi l’Orologeria Svizzera, come veniva allora chiamata, si trasferì nel Palazzo Arcivescovile in Piazza San Giovanni, dove si trova tutt’ora.

All’inizio del XX secolo, esattamente nel 1916, Guido Panerai deposita il primo brevetto che fu alla base di una lunga storia di innovazione per il marchio Panerai. Aspirando a soddisfare le esigenze dei commandos della Regia marina militare italiana, ai quali l’azienda aveva fornito per alcuni anni gli strumenti di alta precisione, la Panerai elabora il Radiomir: una polvere luminescente a base di radio, la quale veniva applicata sui quadranti degli orologi e sugli apparecchi per facilitare la lettura dei dati.

Foto: ufficio stampa Panerai

Alla vigilia della Seconda Guerra mondiale gli strumenti elaborati da Panerai per la Regia marina militare italiana acquistano un valore strategico ancora più importante. Fu creato il prototipo dell’orologio Radiomir per l’operazione dei commandos del Primo gruppo subacquei della marina militare italiana. Molte delle sue peculiarità sono utilizzate tutt’oggi nella versione moderna dell’orologio Radiomir: il meccanismo con carica manuale, una grande cassa di acciacio “a cuscino” dal diametro di 47 mm, marchi orari e numeri luminosi, attacchi saldati alla cassa per un largo cinturino a prova d’acqua, abbastanza lungo da poter essere allacciato sopra la muta da sommozzatore. Nel 1938 il prototipo dell’orologio Radiomir fu messo in produzione.

Per rispondere meglio alle esigenze della Marina militare italiana il modello Radiomir con il tempo ha subito delle modifiche: il design è diventato più semplice, i numeri più grandi, gli attacchi del cinturino non vengono più saldati alla superficie laterale della cassa, ma formano con essa un tutt’uno, rendendo così l’orologio più resistente alle lesioni esterne. Così fu creato il modello che ora porta il nome di Radiomir 1940.

10 anni dopo, nel 1950, si è concluso il passaggio da Radiomir a Luminor, il nuovo modello di orologio con il sistema di protezione della corona. La solidità, la resistenza e la leggibilità dei dati sott’acqua non avevano precedenti nella storia dell’arte orologiaia. Il nome di Luminor deriva dal composto luminescente a base di tritio (un isotopo dell’idrogeno) che fu brevettato nel 1949 e che prese il posto di Radiomir. Oggi i modelli con questo tipo di cassa portano il nome di Luminor 1950.

Foto: ufficio stampa Panerai

All’inizio degli anni ’90 del XX secolo le Officine Panerai hanno presentato la prima collezione per il vasto pubblico, composta da tre modelli prodotti in serie limitata. Tutti gli orologi erano stati prodotti sulla base dei modelli elaborati per i commandos italiani nel corso della Seconda guerra mondiale. Gli orologi creati tra il 1993 e il 1997 sono noti tra i collezionisti con il nome di «pre-Vendôme». Nel 1997 il Richemont Group (che allora si chiamava Vendôme) acquista il marchio Officine Panerai e crea una catena di distribuzione in Italia. Un anno dopo il marchio viene presentato sul mercato mondiale.

Nel 2002 viene aperta la prima manifattura di Officine Panerai nella città svizzera di Neuchatel. Dopo tre anni il marchio presenta il primo calibro prodotto da Officine Panerai, il P.2002: carica manuale con funzione GMT riserva di carica di 8 giorni creato sulla base del calibro Angelus degli anni ‘40. Nel 2007 vengono lanciati tre calibri, ideati e prodotti presso la manifattura di Neuchatel: il Р.2003 con carica manuale e riserva di carica di 10 giorni, il Р.2004 per cronometro monopulsante e l’innovativo calibro Р.2005 con regolatore a tourbillon.

Foto: ufficio stampa Panerai

Il 2008 è stato contrassegnato dall’uscita del calibro Р.9000 con riserva di carica di tre giorni e del calibro Р.2006 che rappresenta una versione modificata del calibro del cronografo monopulsante con aggiunta della funzione dei secondi cronografici rattrappanti. Nel 2013 le Officine Panerai presentano due nuovi calibri il: Р.9100 e il Р.9100/R con la funzione del conto alla rovescia.

Nel 2014 viene aperta la nuova manifattura di Officine Panerai a Neuchatel, la quale riunisce in un’unica struttura tutte le fasi dei processi di ideazione, produzione, assemblaggio e controllo della qualità degli orologi e dei meccanismi Panerai. Sono stati presentati il calibro Р.5000 con carica manuale e riserva di carica di otto giorni e il calibro Р.4000: un meccanismo automatico con massa oscillante decentrata. Tra un anno il marchio presenterà l’orologio Luminor Submersible 1950 Carbotech 3 Days Automatic con la nuova cassa in Carbotech, un materiale composito a base di fibre di carbonio.

Per concludere la presentazione della storia del marchio, riportiamo le ultime due citazioni dallo storico Filippo Daverio il quale disse che oggi gli orologi Panerai: «sono non solo testimoni di diverse epoche storiche, ma rappresentanti delle epoche in oggetto… Sono un cassico moderno, oggetti che riflettono il tempo con tutta la precisione dei loro meccanismi perfetti, ma che in realtà si trovano al di fuori di esso».

 

Luogo
Toscana
Parole chiave
arte, Panerai, storia

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