De sue chiese sono una diversa dall’altra
A Lodi ogni stile ha la sua chiesa. A catturare per primo l’attenzione è il Duomo di Lodi, con la facciata in cotto tipicamente romanica, ma poco più in là sorge anche un capolavoro del Rinascimento lombardo, il Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata. Particolarissima, la Chiesa di San Francesco, incompiuta, con le bifore aperte sul cielo, mentre la Chiesa di San Filippo Neri colpisce con il suo stile Rococò. Nelle vicinanze del fiume Adda, invece, sorge quella di Santa Maria Maddalena, ottimo esempio di costruzione barocca.
Da qui sono passati personaggi illustri
Primo fra tutti Federico Barbarossa che rifondò la città poco lontano dalle vestigia della vecchia Laus Pompeia. Poi si ricorda la poetessa Ada Negri, prima fra le donne a riuscire ad accedere alla Reale Accademia d’Italia, e Paolo Gorini, importante scienziato che diede il suo contributo allo sviluppo degli studi di anatomia. Ma non solo. A Lodi si tennero anche importanti avvenimenti storici, come la Pace di Lodi che pose fine al conflitto tra Venezia e Milano nel 1454, e la Battaglia di Lodi, durante la quale Napoleone sconfisse l’armata austriaca.
Si fa il giro della piazza sotto i portici
Non si può certo dire che Lodi manchi di fascino. Percorrete tutto il perimetro quadrato di Piazza della Vittoria, camminando sotto i suoi portici: scoprirete il palazzo municipale, il palazzo Vistarini e il Duomo. Sentirete di essere capitati in un luogo speciale. D’altronde è ritenuta una delle piazze più belle d’Italia e una delle poche al mondo porticata su tutti e quattro i lati.
È meta da “scienziati”
A Lodi si visita il Museo di Scienze Naturali, sviluppato su una superficie di circa 300 mq, per ammirare i quarzi e le ametiste esposte nella sezione mineralogica e petrografica, le conchiglie di tutto il mondo della sezione malacologica, gli uccelli e gli animali imbalsamati dei settori dedicati all’ornitologia e zoologia, e infine i circa ottocento fossili che compongono la collezione paleontologica. Ma non solo. Presso l’Ospedale Vecchio di Lodi si scopre la Collezione anatomica “Paolo Gorini”, che raccoglie reperti anatomici dello studioso, raccontando la sua storia e quella della ricerca medico-scientifica.
Si gira in bicicletta
Le bellezze di Lodi e dintorni si scoprono a cavallo delle due ruote. In sella alla bicicletta si possono affrontare, infatti, diversi itinerari cicloturistici attrezzati. Come l’Anello Periurbano di Lodi, un tracciato che si sviluppa sulle alzaie del Canale Muzza e attraversa l’area naturale del Belgiardino. Lungo la Muzza si incrocia poi anche un altro itinerario che da Lodi ci porta fino a Villa Borromeo a Cassano d’Adda. Mentre un altro percorso, facile, da fare in giornata, conduce alle porte dell’Abbazia a Cerreto. In più non bisogna dimenticare che il lodigiano è una tappa della Via Francigena.
La ceramica è arte
A testimoniarlo, un’apposita sezione al Museo Civico, che raccoglie ceramiche del XV-XVII prodotte nei laboratori lodigiani. In città, infatti, fiorirono grandi scuole di ceramica, come quella di Antonio Maria Coppellotti, con le sue maioliche settecentesche, i decori all’italiana e alla francese e il ricordo alla cineseria. O come la Fabbrica Rossetti, attiva dal 1729, con le maioliche dalle decorazioni policrome su sfondo bianco, e la Fabbrica Ferretti che si specializzò in ceramiche “Vecchia Lodi”, con decori floreali. Fuori dal museo, tanti negozi e artigiani che perpetuano la tradizione.
Ci si diverte con i bambini
Dove? Stando all’aria aperta nel Parco Ittico Paradiso, un’oasi naturale con osservatori subacquei che permettono di sbirciare la vita sotto il pelo dell’acqua e spazi per il picnic. O all’Isola Carolina, un bel parco riqualificato a due passi dal centro, attrezzato con aree giochi e percorsi benessere.
I suoi formaggi sono una delizia
Avete mai provato il Grana Padano DOP tipico della lodigiana? Allora sapete bene di cosa stiamo parlando. Ma nel lodigiano si producono diversi ottimi formaggi, come il Granone Lodigiano PAT, considerato il capostipite di tutti i formaggi grana, la Raspadüra, dei delicati petali di formaggio che si sciolgono al palato, il mascarpone e il Pannerone, un formaggio grasso a pasta molle che si accompagna bene alle mostarde e al miele.
Ma anche i dolci non sono da meno
Basta pensare alla Tortionata, detta anche Torta di Lodi, a base di mandorle e burro, molto bassa e friabile. O agli amaretti di Sant’Angelo Lodigiano, dove questi dolcetti vengono prodotti dall’inizio dell’Ottocento. O ancora al biscotto di Codogno, friabile e gustoso, da tuffare in un bicchiere di crema lodigiana o insieme a un calice di malvasia dolce. Delle vere delizie.
Certo, non dimentichiamo il vino
Tipico del lodigiano è il San Colombano DOC, prodotto Rosso con uva Croatina, Barbera e Uva rara, sia nella versione frizzante che ferma. Il Bianco, invece, viene dal sapiente uso di Chardonnay e Pinot Nero: brillante e profumato è ideale per iniziare un pranzo. In più, nella versione con la menzione Vigna, si fa più morbido e strutturato, accompagnandosi a piatti di pesce di lago. Come scoprire le cantine? Basta seguire la Strada del Vino San Colombano e dei Sapori Lodigiani.