10 ragioni per visitare l’Umbria

 

1. Scoprire il Medioevo ad Assisi e la storia di San Francesco

Basilica di San Francesco d’Assisi / Shutterstock.com

All’interno del centro storico di Assisi, la poderosa costruzione della basilica occupa l’estremità occidentale del colle Asio. Formata dalla sovrapposizione di due chiese e dalla cripta, dove è conservato il corpo del Santo, è da secoli meta di pellegrinaggi. L’interno custodisce capolavori di alcuni tra i maggiori artisti di tutti i tempi quali Cimabue, Giotto, Pietro Lorenzetti e Simone Martini.

Francesco nacque ad Assisi nel 1182. Figlio di un mercante, da giovane aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Di qui la partecipazione alla guerra contro Perugia e il tentativo di avviarsi verso la Puglia per partecipare alla crociata. Il suo viaggio, tuttavia, fu interrotto da una voce divina che lo invitò a ricostruire la Chiesa. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d’Italia e dovunque accorrevano a lui folle numerose e schiere di discepoli che egli chiamava frati, fratelli. Accolse poi la giovane Chiara, la quale diede inizio al secondo ordine francescano, e fondò un terzo ordine per quanti desideravano vivere da penitenti, con regole adatte per i laici. Francesco è una delle grandi figure dell’umanità che parla a ogni generazione.

 

2. Ascoltare i migliori jazzisti del mondo all’Umbria Jazz Festival

Umbria Jazz festival / Shutterstock.com

Umbria Jazz nasce nel 1973 come Festival Internazionale del Jazz e si è caratterizza da subito per il connubio irresistibile tra il Jazz e il luogo in cui si svolge: il centro storico di Perugia. Dai piccoli club, ai teatri, alle strade e alle piazze, tutta la cittadina vive nei giorni di Umbria Jazz in un’atmosfera magica ed elettrizzante in cui la musica si fonde con la storia e le architetture della città. Ogni anno a metà luglio, per dieci giorni, il centro diventa una vera e propria cittadella della musica, con spettacoli e concerti che si susseguono a ogni ora della giornata, da mezzogiorno fino a tarda notte nelle piazze e molti degli spettacoli sono perfino gratuiti. Ogni sera alle 21 vanno in scena i concerti più importanti della giornata nel principale spazio dedicato alla manifestazione: l’Arena di Santa Giuliana.

3. Ammirare il centro storico di Perugia

Perugia, centro storico / Shutterstock.com

Perugia è una città medievale cinta da mura etrusche, capoluogo dell’Umbria, regione di santi e di artisti. L’impronta trecentesca la fa assomigliare ad un borgo medievale, tra i più belli e suggestivi d’Italia. Gli antichi Etruschi ne scelsero il sito per la ricchezza d’acqua e la posizione dominante sulla Valle del Tevere.. Con il nome di Perusia passò sotto l’orbita romana dopo la sconfitta etrusca nella battaglia di Sentino (295 a.C.).

Durante il tardo Medioevo e il Rinascimento la città s’impose come centro artistico e culturale dell’Italia centrale. E’ stata città natale di grandi maestri, come Piero Vannucci, detto il Perugino e il Pinturicchio, e ha ospitato, nelle sue prestigiose botteghe d’arte e nelle numerosissime chiese, artisti del calibro di Raffaello Sanzio e Pietro Aretino.

Perugia ha una vita cittadina molto intensa, legata soprattutto alla presenze di una delle più antiche Università della penisola, fondata nel 1308.

 

4. Sdraiarsi sulle rive del Lago Trasimeno

Il lago Trasimeno / Shutterstock.com

Il lago Trasimeno si trova in Umbria, nella Provincia di Perugia, al confine con Arezzo e Siena, province di Toscana. Questa è un’area ricchissima dal punto di vista del paesaggio, dell’arte, della storia e delle tradizioni. Il Lago rappresenta una delle mete più amate dell’Umbria e ogni anno ospita migliaia di turisti e visitatori che trovano negli agriturismi del lago soggiorni ideali all’insegna delle attività all’aria aperta. Con una superficie di 128 km² e una scarsa profondità, il Trasimeno è tra i laghi più estesi d’Italia. Al suo interno sono presenti tre isole: Polvese, Maggiore e Minore.

 

5. Esplorare Gubbio e la Corsa dei Ceri

La Corsa dei Ceri / Shutterstock.com

La storia di Gubbio risale a prima dell’Impero Romano quando, con il nome di Ikuvium, fu un importante centro della Grande Umbria. È ora un paese di 30.000 abitanti, con attrattive storiche che risalgono a svariati periodi. Le principali testimonianza delle sue antiche origini sono le Tavole Eugubine, uno dei più importanti documenti italici ed il Teatro Romano situato appena fuori le mura. Sovrastata dall’alto dalla monumentale Basilica di Sant’Ubaldo che custodisce le spoglie incorrotte del Patrono, Gubbio ospita capolavori architettonici che simboleggiano e richiamano la potenza di questa città-stato medievale. All’inizio del XIV fu costruito il complesso urbanistico formato dal Palazzo dei Consoli, divenuto il simbolo della città, dalla Piazza Pensile e dal Palazzo Pretorio. Il 15 maggio è la data più importante del calendario di Gubbio: ogni anno, infatti, da secoli si svolge la Corsa dei Ceri con tre squadre di venti persone che portano ognuna tre grandi statue di legno dando vita a una vera e propria competizione tra le strade cittadine.

 

6. Osservare gli affreschi del Pinturicchio nel Duomo di Spoleto

Duomo di Spoleto / Shutterstock.com

Il duomo di Spoleto fu costruito alla fine del XII secolo e consacrato nel 1198 da Innocenzo III. Sorge sul luogo della primitiva cattedrale distrutta nel 1155 dal Barbarossa. La facciata romanica è decorata nella parte superiore da un magnifico mosaico del 1207. Tra le opere d’arte conservate si ammirano gli affreschi di Filippo Lippi che ornano l’abside, gli altari di Giuseppe Valadier, gli affreschi del Pinturicchio nella cappella degli Eroli, un crocifisso su pergamena di Alberto Sotio del 1187 e un notevole busto in bronzo di Urbano VIII del Bernini sul portale centrale. Comunicante con la Cappella dell’Assunta per mezzo di una porta, la Cappella Eroli, voluta dal vescovo Costantino Eroli nel 1495, ha una forma rettangolare e prolungata da un’abside. La parete di fondo, chiamata in passato anche del Sacro Cuore, è completamente affrescata da opere del Pinturicchio.

 

7. Ammirare la forza della Cascata delle Marmore

Cascate delle Marmore / Shutterstock.com

La Cascata delle Marmore è un’opera artificiale di sistemazione idraulica costruita dai Romani; il fiume Velino, infatti, si allargava negli anni precedenti il 290 a.C. in una vasta zona di acque stagnanti, paludose e malsane. Allo scopo di far defluire queste acque, il console Curio Dentato fece scavare un canale che le convogliasse verso la rupe di Marmore, e da lì le facesse precipitare, con un balzo complessivo di 165 metri, nel sottostante alveo del fiume Nera.

Le acque della cascata sono sfruttate intensamente per la produzione di energia elettrica. Questo fa sì che la cascata vera e propria non sia continuamente funzionante, ma per la maggior parte del tempo si riduca alle dimensioni di un torrente. Il bacino del lago di Piediluco funge da serbatoio idrico per la centrale, costruita nel 1929, capace di produrre energia elettrica con una potenza di circa 530 MW. Normalmente, la cascata funziona un paio di ore al giorno, con orari di funzionamento prolungati in occasione dei giorni festivi.

8. Restare incantati dall’infiorata del Corpus Domini di Spello

Spello / Shutterstock.com

Il Corpus Domini si celebra, ogni anno, a Spello. Caratterizzato dall’allestimento di tappeti floreali (dette Infiorate), il percorso della processione si estende, per circa 2.000 m, per le vie del centro storico, a partire dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore. La tradizione si unisce all’arte e richiama migliaia di turisti. Nella notte prima dell’infiorata centinaia di spellani si mettono a lavoro per realizzare splendidi tappeti di fiori che la mattina colorano le strade e le piazze del borgo, fino ad arrivare a 60-65 tappeti che coprono circa 1.500 metri di composizioni. Le Infiorate nascono dall’usanza dei fedeli di lanciare i petali di fiori, in segno di devozione, al passaggio della processione del Corpus Domini, che andavano formando un tappeto colorato e profumato e con il passare degli anni si è consolidata questa tradizione di posare ad arte sulla sede stradale elementi floreali e vegetali. Nella notte dei Fiori a Spello si può ammirare il lavoro frenetico e spettacolare degli infioratori, visitare le mostre mercato, assistere agli spettacoli musicali e assaggiare ottimi piatti della tradizione enogastronomica della regione.

 

9. Entrare nella Chiesa di Santa Maria della Consolazione a Todi

Santa Maria della Consolazione / Shutterstock.com

Per chi arriva a Todi il Tempio di Santa Maria della Consolazione è spesso la prima chiesa che viene visitata. La sua origine risale al Bramante che probabilmente intervenne nella progettazione di questa imponente chiesa i cui lavori iniziarono nel 1508 e si protrassero fino al 1607 .Secondo alcune leggende la sua costruzione è riconducibile a un evento miracoloso in quanto si narra che l’immagine della Madonna col Bambino fece guarire l’occhio di un operaio e in seguito a quell’episodio si decise di dedicare la chiesa in costruzione alla Madonna.

In stile rinascimentale, la facciata deve la sua bellezza e maestosità alle grandi 5 cupole, la chiesa è alta 70 mt. L’interno, ampio e armonioso, presenta una pianta a croce greca illuminata da 56 finestre disposte in cerchio. La visita è consigliata soprattutto in settembre, perché l’otto del mese si celebra la festa dedicata a Santa Maria della Consolazione.

 

10. Assaggiare il tartufo nero di Norcia

Tartufo nero di Norcia / Shutterstock.com

Il tartufo nero contende per il titolo di “re di Norcia”. Il Tuber Melanosporum Vittadini è il tartufo nero più pregiato sul mercato. Ricercatissimo, come tutti i tesori, cresce nelle foreste di querce e lecci dove in molti, aiutati dal fiuto straordinario di cani addestrati, lo cercano. In cucina, il tartufo nero è sicuramente il protagonista. Le sue proprietà si esaltano in ogni tipo di utilizzo, sia a crudo che scaldato. I suoi composti aromatici non sono termolabili, quindi può integrarsi a pieno nella preparazione culinaria e gli esperti suggeriscono di abbinarlo con preparazioni a base di olio extravergine di oliva e si può esaltare la sua intensità olfattiva con la mantecatura. Il Tartufo nero va amalgamato nella preparazione anche per entusiasmare il senso estetico del piatto e infatti alla fine lo si può utilizzare per decorare tagliandolo a pezzetti a fiammifero o a lamelle.

 

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