10 ragioni per visitare la Basilicata

"La Basilicata esiste, è un po' come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi". Dal film "Basilicata coast to coast".

 

1. Passare un giorno e una notte tra i Sassi di Matera

Veduta della città di Matera

Matera, Capitale europea della cultura 2019, possiede un gioiello straordinario nella storia dell’umanità, una bellezza al contempo paesaggistica, storica e culturale. Sono i Sassi, le antiche case grotta scavate direttamente nella roccia a ridosso di un canyon che ci tramandano tracce di varie civiltà succedutesi qui nel tempo. Dai primi insediamenti del Neolitico agli eremi cristiani e monaci bizantini, ai guerrieri normanni e agli architetti barocchi, tutti hanno lasciato segni visibili e hanno contribuito alla creazione di questo incredibile sito Patrimonio UNESCO. Meritano particolare attenzione le chiese rupestri, circa 155, spesso decorate da affreschi del X-XI secolo.

2. Volare tra le Dolomiti Lucane (il “Volo dell’Angelo”)

Dolomiti Lucane. Veduta della città di Castelmezzano

Le Dolomiti Lucane, montagne dalle guglie spettacolari nate circa 15 milioni di anni fa, si stagliano con le loro cime slanciate dal dolce e arrotondato paesaggio circostante. I due borghi costruiti in parte sulla roccia, Castelmezzano e Pietrapertosa, sono uniti da due linee di cavo d’acciaio, che permettono di lanciarsi, con un’apposita imbarcatura, in un volo indimenticabile alla scoperta di una nuova prospettiva. Le quote di partenza e di arrivo sono circa 1000 e circa 800 metri, per un dislivello di 118 e 130 m, e la velocità massima che si raggiunge va dai 110 ai 120 chilometri all’ora!

3. Distendersi sulle spiagge dorate della costiera ionica

Lido di Metaponto ©Wikimedia Commons

Il Mar Ionico è quello che separa la Grecia dall’Italia; qui approdarono, tra l’VIII e il VII secolo a.C., mercanti, contadini, allevatori, artigiani greci in cerca di terre da colonizzare, mischiandosi con le popolazioni indigene. Oggi, di questo mix di civiltà, rimangono tracce nelle aree archeologiche di Metaponto e Policoro. E oltre alla parte storica c’è quella balneare-naturalistica, perché il tratto di spiagge a sabbia fine che si protrae da Metaponto a Nova Siri è un luogo di villeggiatura per eccellenza. Le zone adiacenti alla costa sono anche famose per le coltivazioni di frutta e ortaggi, fattore che rende l’esperienza ionica ancora più piacevole.

 

4. Assaggiare l’Aglianico del Vulture

Vigneti vicino a Forenza

Lo strato spugnoso sottostante i terreni vulcanici del monte Vulture assorbe acqua in inverno e nutre le piante in estate. È qui che si coltiva l’Aglianico, il vitigno rosso probabilmente originario della Grecia. L’Aglianico del Vulture è un vino DOC considerato tra i migliori d’Italia. Con il suo sapore caldo e armonico, il “Barolo del Sud” si abbina bene ai piatti a base di carne rossa, alla pizza e alla selvaggina. Si racconta che Annibale, dopo una vittoria sui romani, avrebbe mandato i soldati nella zona per curarsi con i vini locali.

 

5. Ammirare la Statua del Redentore

La statua del Redentore a Maratea

Sulla cima del monte di San Biagio, che si affaccia sul Mar Tirreno, sorgeva fin dal medioevo la città di Maratea. La sua parte più antica, che costituiva una cittadella, fu distrutta nel 1806 dai francesi, e un secolo dopo vi era stata posta una croce in ferro. Nel 1963 l’artista fiorentino Bruno Innocenti fu incaricato di progettare una grande statua di Cristo Redentore, da collocare al posto della croce. L’opera è stata realizzata con un impasto di cemento misto a marmo di Carrara e divenne subito il simbolo di Maratea. Alta 21,13 metri, pesa intorno a 400 tonnellate e poggia su uno scheletro in acciaio.

 

6. Camminare nel Parco nazionale del Pollino

Parco nazionale del Pollino ©Wikimedia Commons

Creato intorno al massiccio montuoso del Pollino, tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno, questo Parco nazionale è diviso tra due regioni, la Calabria e la Basilicata. Offre numerose opportunità per praticare il trekking, fare escursioni di vario livello di difficoltà, alpinismo, rafting, sci di fondo, speleologia e mountain bike. La specie tutelata dal Parco è il pino ioricato, che resiste alle condizioni più difficili e in Europa è veramente raro da trovare.

7. Scoprire il Castello di Melfi

Veduta della città di Melfi e del Castello

Posizionato in un luogo strategico tra Campania e Puglia, il castello di Melfi viene costruiti dai normanni alla fine dell’XI secolo. La città e la sua fortezza furono al centro della storia di quel periodo, con diversi Papi che vi soggiornarono e lavorarono, tra cui Urbano II che da qui ha promosso la Prima crociata. Nell’epoca sveva invece la figura dominante diventa quella dell’imperatore Federico II, che qui ha promulgato le Costituzioni di Melfi, il codice di leggi del Regno di Sicilia. Restaurato e rimaneggiato diverse volte nel corso dei secoli, oggi il castello con le sue dieci torri è sede del Museo archeologico nazionale del Melfese.

 

8. Visitare Maratea, la Città delle 44 chiese

Veduta della città di Maratea

Le chiese di Maratea, splendide e numerose, le hanno valso il nome della “città delle 44 chiese”. Una su tutte, la Basilica di San Biagio, abbellita da affreschi e bassorilievi, che risale al VI-VII secolo d.C. e custodisce le reliquie del santo. Poi c’è la Chiesa di Santa Maria Maggiore con il campanile romanico, la Chiesa dell’Annunziata un busto in legno di San Biagio, la piccola Chiesa di San Vito con affreschi del Cinquecento – è impossibile elencarle tutte. Ma non finisce qui, perché olte alle chiese Maratea possiede diversi palazzi interessanti, come il Palazzo De Lieto, il Palazzo Eredi Picone o la villa Nitti.

 

9. Raggiungere la “Sedia del diavolo”

Veduta della strada Basentana

Albano di Lucania, piccolo centro sul Monte San Leonardo, era stata fondata dai longobardi intorno al IX secolo. La sua Chiesa di Santa Maria Assunta custodisce alcune tele del Cinquecento, ma è nota piuttosto per i suoi monoliti inquetanti. Come la “Sedia del diavolo” – una panchina scavata nella roccia all’altezza di due metri dal suolo che, vista di fronte, sembra un demonio che porta un cappello. Secondo alcune ipotesi, era stata ricavata dall’uomo per venerare gli astri e ottenere la benevolenza degli dei, poi “demonizzata” con l’avvento della fede cristiana.

 

10. Visitare il tempio di Hera a Metaponto

Veduta del Tempio di Hera a Metaponto

Edificato sui resti di un villaggio neolitico, il tempio di Hera risale al VI secolo a.C., quando Metaponto era una fiorente località che esportava grano nel Mediterraneo. L’imponente monumento di stile dorico con le sue 32 colonne (ne restano in piedi 15) era il tempio principale dell’intero complesso, che oggi si può osservare visitando l’area archeologica di Metaponto. Comprende altri 3 templi, l’agorà, un teatro, il quartiere dei ceramisti; sull’altro lato dell’area c’è il Castro Romano, probabilmente sede di una guarnigione militare nel III secolo a.C.

Luogo
Basilicata
Parole chiave
10 ragioni, Basilicata

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