5 borghi italiani dove praticare l’alpinismo

I paesini dove si può praticare l’autentico alpinismo di una volta in Europa sono 32, e cinque di questi si trovano in Italia. Questi borghi non solo offrono pittoreschi panorami di montagna con comodi rifugi per escursionisti, ma si oppongono al turismo di massa per preservare il patrimonio culturale, le ricche tradizioni e il paesaggio naturale come era sulle Alpi due secoli e mezzo fa - quando, appunto, iniziò a diffondersi l’attività sportiva alpinistica.

 

  • Questa rete di paesini è nata dopo l’adozione, nel 1991, della Convenzione delle Alpi. Si tratta di un trattato internazionale concluso tra otto Stati alpini (Austria, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia, Francia e Svizzera) per la protezione e l’eco-sviluppo della catena montuosa più alta e più lunga d’Europa.
  • Il motto di questi borghi da veri alpinisti suona paradossale: “Meno è meglio”. In sostanza, questa filosofia consiste nel porsi limitazioni volontarie per vivere una esperienza più reale e autentica in montagna. Non ci sono grandi hotel all-inclusive, qui: al contrario viene incoraggiata l’apertura di pensioni piccole e accoglienti con un’atmosfera familiare, ospitate da tipici chalet con il tetto spiovente in tegole, finiture in pietra, balconi in legno e, ovviamente, un camino.
  • Per proteggere la natura incontaminata di questi borghi, i loro abitanti hanno rifiutato la costruzione di funivie, enormi parcheggi e mega-ascensori. Il rispetto per la montagna significa anche salire da soli, senza alcun aiuto meccanico. Anche la presenza delle auto non è gradita: i turisti sono invitati a giungere a bordo dei mezzi pubblici, senza inquinare l’aria pura di montagna. In generale, qui la vita scorre lenta e sembra di ritrovarsi in un’altra dimensione, in cui improvvisamente il tempo non è consumato da social network e lavoro, e si riesce ad ammirare il mondo che ci circonda.
  • I paesini sono interessanti non solo per l’alpinismo, ma anche per le tradizioni locali, il folclore e, naturalmente, la gastronomia. Ogni borgo ha le sue prelibatezze e ricette in grado di conquistare una grande varietà di buongustai: dalla polenta con formaggio fritto e cacciagione alla frittata dolce con pere, dai canederli in brodo al vitello tonnato, senza dimenticare le sarde ripiene.

 

Val di Zoldo

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Il comune di Val di Zoldo si trova nell’omonima valle. Si estende per 20 chilometri nella parte alta del Veneto ed è circondato dalle maestose Dolomiti. Fu questa valle a diventare la prima zona alpinistica d’Italia. Le persone vengono qui per camminare lungo sentieri innevati, andare a cavallo o sciare, raccogliere funghi o pescare nei fiumi che scorrono veloci. La regione è famosa per i suoi fabbri, costruttori di gondole e gelatieri. Il gelato qui si mangia anche quando fa freddo, ammirando le cime innevate delle catene montuose.

 

Balme

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Solo 110 persone vivono in questo paesino delle Alpi Graie, a 45 chilometri da Torino e vicino al confine con la Francia. Questo borgo è famoso per essere la culla dell’alpinismo in Piemonte. Inoltre qui vale la pena cimentarsi in escursionismo, arrampicata su roccia o su ghiaccio, sci o mountain bike. Il paesino ha molte sorgenti con acqua cristallina, che è stata persino inviata alla Stazione Spaziale Internazionale. Dal centro di Balme si consiglia di seguire il “Sentiero degli Stambecchi”, dove, se si è fortunati, è possibile osservare da vicino questi animali rari.

 

Mazia

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L’incredibile varietà di paesaggi rende questo paese della Val Venosta una tappa obbligata per gli amanti della natura. Questo piccolo territorio contiene molti biotopi e diverse zone di vegetazione, dai frutteti di mele e albicocche ai ghiacciai silenziosi. Severi codici di costruzione si applicano a questo scenario da fiaba invernale in modo che tutti gli edifici siano uniti in uno stile armonioso. Dalle piacevoli passeggiate alla scalata dei tremila, dalle visite guidate alle rovine dei castelli agli splendidi prati e laghi alpini: ecco come godersi la sorprendente natura dell’Alto Adige.

 

Longiarù

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Il paese di Longiarù (accento sull’ultima sillaba) in provincia di Bolzano è circondato dal gruppo montuoso della Putia a nord-ovest, dal massiccio delle Odle a ovest e dalla cresta del Puez a sud. È situato ad un’altezza di 1400 metri e si trova nel Parco Naturale Puez Odle, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Piacerà sia a chi cerca la tranquillità assoluta, che a coloro che sono interessati alle attività all’aria aperta. I fitti boschi, la valle dei mulini e le cime delle Dolomiti sono perfetti in entrambi i casi. Tra le possibili attività da svolgere, oltre all’alpinismo, anche i voli in elicottero e il relax termale.

 

Triora

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Molti avranno sentito dire che questo borgo è stato un tempo il luogo della peggiore caccia alle streghe della storia italiana. Ma non temete: i panorami locali con castagneti, ulivi e vigneti, boschi di conifere e pascoli alpini vi trasmetteranno un’atmosfera serena. Da una parte – le bianche calotte delle Alpi Liguri, tra le quali svetta la cima del Saccarello, dall’altra – l’orizzonte infinito del mare. Come non apprezzare questi contrasti? A Triora si praticano da molto tempo mountain bike, canyoning e arrampicata su roccia, mentre la pratica dell’alpinismo è incominciata abbastanza recentemente – circa un anno fa.

 

Parole chiave
Alpi, borghi, montagna

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