L’acqua e il litorale, compresi nel territorio comunale insieme al Parco naturale regionale Dune costiere, vantano importanti riconoscimenti che attestano le qualità ambientali della zona come Bandiera Blu della Foundation for Environmental Education e le 5 vele di Legambiente. Ricca di testimonianze storiche, Ostuni può offrire ai visitatori un’esperienza culturale, balneare, naturalistica e ovviamente gastronomica di primissimo livello.
La storia
La zona carsica che la ospita ha favorito ancora nel paleolitico la formazione di insediamenti primitivi dei cacciatori che si rifugiavano nelle grotte numerose di quest’area. La testimonianza più importante di quel periodo è la “donna di Ostuni”, la cui sepoltura di circa 25 000 anni fa è stata ritrovata in una grotta vicino alla città. Nel Museo di Civiltà preclassiche (Via Cattedrale, 15; 10-13 chiusura lunedì; ingresso € 5) si può ammirare il calco della sepoltura.
Sono stati i messapi, una popolazione antica dall’origine incerta, a fondare circa il VII secolo a.C. il primo centro abitato, che probabilmente occupava non solo un ripido colle ma anche una parte della pianura prospiciente il mare.
I romani conquistano Ostuni insieme al Salento nel III secolo a.C., e secondo una delle ipotesi sono loro a battezzare la città Sutrninum, in onore dell’eroe greco Sturnoi che l’avrebbe fondata al ritorno dalla Guerra di Troia.
Nell’alto medioevo Ostuni ha visto invasioni ostrogote, longobarde, saracene e bizantine, dando nel 876 rifugio ai monaci della regola di San Basilio Magno provenienti dalla Siria e dall’Egitto. In fuga dall’iconoclastia, trovarono riparo nelle grotte della zona e, dediti all’artigianato e all’agricoltura, diedero in contributo importante ad alcune attività come la coltivazione dell’ulivo.
Coltivazione ulteriormente sviluppata poi dai normanni, che nel XII secolo creano in Puglia una contea; a Ostuni sorge un castello che occupa la cima del colle più alto e dà l’inizio allo sviluppo del centro storico. Oggi ne rimane il Giardino Zurlo e una torretta. Federico II di Svevia concede alla città una serie di importanti privilegi, e questa ne beneficia crescendo intensamente. Le case si costruiscono una addosso l’altra, e i palazzi signorili si erigono a più piani: lo si fa per facilitare la difesa della città e sfruttare al massimo la superficie edificabile. La città si avvale anche di una nuova cinta muraria, di cui oggi rimangono Porta Nova (XII secolo con rifacimento quattrocentesco) e Porta San Demetrio (XIII secolo).
Intanto si diffonde un’usanza che ha reso celebre l’immagine di Ostuni, quella di imbiancare le case con la calce fino ai tetti. Nel tessuto urbano medievale, infatti, le vie e gli spazi pubblici erano strettissimi, e la calce, facilmente disponibile grazie alle caratteristiche geologiche della zona, permetteva di rendere più luminosa la città e anche gli ambienti interni. All’epoca tutto il centro storico di Ostuni era interessato da questa pratica, il che le è valso il nome di Città Bianca. E in più, le proprietà disinfettanti della calce hanno protetto i suoi abitanti dalla peste, che in alcuni periodi è stata particolarmente violenta nella zona.
Nei secoli a seguire la città ha conosciuto periodi alternanti di crescita e declino; e nel 1799 si ribellò al dominio spagnolo proclamando la propria libertà, e nel primo Ottocento è stata coinvolta nei moti patriottici. Il 26 agosto 1860 Ostuni è la prima città della Puglia ad alzare il tricolore.
Una volta diventata parte dell’Italia unita, ha puntato sullo sviluppo di attività agricole e del turismo. Sulla costa sono stati costruiti diversi villaggi turistici, e la qualità dell’offerta è stata e continua a essere apprezzata dal pubblico internazionale.
Cosa vedere
Cattedrale di Ostuni
Alla sommità sorge la Cattedrale di Ostuni (Largo Trinchera Francesco; 10-13, 15-20), una basilica quattrocentesca di stampo tardogotico costruita probabilmente là dove un tempo sorgeva il castello cittadino. La sua facciata presenta tra portali con un grande rosone centrale decorato dalla figura di Cristo circondato da Apostoli che tiene in mano la terra in segno di protezione. All’interno, rifatto nel XVIII secolo, si distingue la navata centrale con affreschi dedicati a Sant’Oronzo e San Biagio e il soffitto decorato con scene dalla vita di Gesù.
In via Cattedrale 15 c’è la chiesa di San Vito Martire, un esempio del barocco leccese. Costruita a metà del Settecento, ha una facciata ricurva e una cupola a mattonelle. Dentro si possono ammirare un pulpito ligneo del Seicento e i sontuosi altari rococò di Francesco Morgese. La chiesa è connessa al monastero delle Carmelitane che ospita anche il Museo delle Civiltà preclassiche della Murgia meridionale (Via Cattedrale, 15; 10-13 chiusura lunedì; ingresso € 5), che custodisce tra l’altro alcune delle pale d’altare create per le cappelle della chiesa.
La Terra
L’attrazione principale della città è senza dubbio il borgo antico, che gli abitanti chiamano La Terra. Protetto dalle mura e torrioni aragonesi (otto quelli originali), ha una forma di elisse si sviluppa intorno alla via Cattedrale, che si arrampica su per il colle fino alla cima, intersecato da caratteristici vicoli, scalinate e stradine aggrovigliate
Le chiese
Altre chiese interessanti del centro storico di Ostuni sono quella quattrocentesca di San Giacomo in via Bixio Continelli, con un bellissimo archivolto gotico decorato con motivi floreali e antropomorfi, quella di San Francesco d’Assisi in Piazza della Libertà, ricostruita più volte dopo l’edificazione nel 1304, che possiede una tela della scuola di Luca Giordano raffigurante Mosè che spezza le tavole della legge e alcune sculture di pregio lignee e marmoree del Settecento, e infine quella di Spirito Santo (anch’essa in Piazza della Libertà), che ha un bel portale rinascimentale decorato con una lunetta gotica scolpita che rappresenta la Dormizione di Maria.
I palazzi
Oltre alle due chiese, la Piazza della Libertà presenta un bel Palazzo del Comune dalla facciata neoclassica, decorato all’interno con un ciclo di tele di Onofrio Bramante sulla storia della Puglia, e la Guglia di Sant’Oronzo, una costruzione di circa trenta metri con in cima la statua del patrono e agli angoli quelle di altri protettori, realizzata dallo scultore Giuseppe Greco nel XVIII secolo.
Spiccano inoltre nel paesaggio urbano del borgo antico i palazzi signorili, come quello della famiglia di origine napoletana Siccoda (via Cattedrale, 35), costruito nel 1575 da Giovanbattista Siccoda, la cui raffigurazione è visibile nel medaglione destro del fregio del terzo portale del palazzo. Dei tre portali della dimora, solo quello centrale lo è stato fin dall’inizio, quelli laterali invece inizialmente inquadravano finestre.
Per quanto possano sembrare soltanto un elemento architettonico funzionale, a Ostuni i portali barocchi di alto livello artistico si annoverano tra le attrazioni del centro storico e attraggono l’attenzione dei visitatori. Possiamo segnalarne quello del palazzo Falgheri (via A. Giovine 27), quello del palazzo Ghionda-Pomes e della casa Molendino (via F. Bax 5-7) e quello del palazzo Bisantizzi (via A. Petrarolo 34-36).
Nella parte moderna della città vale una visita la chiesa dell’Annunziata (via Ludovico Pepe), costruita nel 1196 e poi trasformata nello stile barocco. Tra le opere d’arte che l’adornano spicca la Deposizione di Paolo Veronese (1574), alcune tele di fra’ Giacomo di San Vito, un altare maggiore di Giuseppe Greco e un coro ligneo cinquecentesco con pannelli a bassorilievo.
Le spiagge
La costa compresa nel territorio di Ostuni è lunga diciassette chilometri e possiede una ricca offerta di strutture ricettive di ogni tipo: campeggi, residence, appartamenti e altro. Una delle spiagge più popolari è quella di Pilone, con un tratto di costa sabbiosa dominato dalla torre di avvistamento del XVI secolo. A causa della presenza di habitat importanti che necessitano di protezione è diventata una riserva naturale.
Vicino a Pilone sorge il villaggio turistico di Rosa Marina, con entrata riservata ai tesserati. Poco più a est c’è un altro villaggio, Monticelli, con un alte dune e un’atmosfera familiare. Ad altri sei chilometri a est troviamo la Costa Merlata, con una linea di costa rocciosa molto irregolare con delle intime calette sabbiose. E infine Santa Lucia – Torre Pozzelle, con la sua natura incontaminata e gli alti scogli che proteggono una serie di insenature.
La cucina
Orecchiette con cime di rapa
Panzerotti
Melanzane cu lagghia ‘nculu
Ricotta fritta
Scarciedda
Come arrivare
In aereo
L’aeroporto di Brindisi dista circa 35 Km, mentre quello di Bari circa 80 Km. Per maggiori informazioni: Aeroporti di Puglia.
In treno
I maggiori treni provenienti dalla linea adriatica o tirrenica fermano alla stazione ferroviaria di Bari o Brindisi da dove può essere presa una coincidenza con treno locale per la stazione di Ostuni. Questa dista circa 4 Km dal centro cittadino ed è collegata da un comodo servizio di bus di linea.
In auto
Per chi proviene dall’autostrada A1, uscire a Bari Nord e proseguire lungo la superstrada litoranea Bari/Brindisi. Evitare la prima indicazione di uscita per Ostuni / Cisternino e proseguire fino all’uscita Ostuni / Pilone / Rosa Marina. Proseguire quindi per Ostuni (9 Km).
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