Il nome “Amarone” fa riferimento alla vena amarognola che ne caratterizza il gusto rispetto al sapore dolce e vellutato del Recioto di cui rappresenta un diretto discendente e ne condivide l’uvaggio. Tale caratteristica è dovuta alle particolari tecniche di vinificazione attraverso cui l’amarone viene ottenuto.
Si tratta di tecniche che prevedono l’importantissima fase di appassimento, nella quale le uve sane e giunte a piena maturità – selezionate perciò già durante la vendemmia – vengono fatte sostare nei fruttai per alcuni mesi finché, con l’evaporazione dell’acqua, non avranno raggiunto la concentrazione degli zuccheri desiderata. Dopo di ciò si passa alla pigiatura e successivamente al periodo di affinamento in botti di rovere. Prima della commercializzazione è previsto un ulteriore periodo di affinamento in bottiglie di vetro.
Secondo il disciplinare di produzione vigente, deve essere composto da uve Corvina (dal 45 al 95%) e uve Rondinella (dal 5 al 30%); sono ammesse uve provenienti da vitigni a bacca rossa non aromatici, purché ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona e comunque non in misura superiore del 25%.
Il risultato è un vino assolutamente unico e inimitabile, dal colore rosso intenso, dal profumo di ciliegia, ribes, cioccolato e spezie, un vino molto strutturato, dal gusto pieno e morbido, equilibrato alla perfezione. Un rosso da invecchiamento fra i più raffinati in Italia, ideale in abbinamento con selvaggina e arrosti, salumi e formaggi stagionati.
Sito Internet del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella: http://www.consorziovalpolicella.it/wines/amarone.php