L’interesse naturalistico è eccezionale perché vi sopravvivono specie altrove estinte e una ricca vegetazione palustre. Nei primi giorni di giugno, il Pian Grande offre lo spettacolo straordinario della fioritura alpina: papaveri, fiordalisi, narcisi, fiori della lenticchia trasformano l’altopiano in un’esplosione di colori e profumi.
Un’altra formazione naturale di grande importanza è la Macchia Cavaliere, una bellissima faggeta posta tra il Pian Piccolo e le creste montuose: vi trovano rifugio il gatto selvatico e il lupo, che è tornato a popolare le zone più integre dell’Appennino centrale. I Sibillini sono un complesso montuoso antico e magico, denso di civiltà e di leggende. La ricchezza e l’integrità biologica (sono state censite ben 1800 specie botaniche) ne fanno un comprensorio spettacolare e unico nel continente europeo.
La catena dei Monti Sibillini ha vette che superano i 2.000 metri, come il Monte Vettore (2.476), il Monte Porche (2.233), il Sasso Borghese (2.145) e la Cima del Redentore (2.448).
Tant’è che per l’insieme delle montagne e la sua bellezza paesaggistica, il parco viene chiamato «piccolo Tibet».