Le lunghe banchine interne sono state trasformate in un elegante lungomare su cui si staglia il borgo antico che oggi brulica di locali e ristoranti. Si respira la storia di Brindisi salendo la Scalinata di Virgilio al termine della quale svettano le colonne romane, simbolo della città e da sempre punto di riferimento per i naviganti. Di fronte al porto, sull’isola di Sant’Andrea, c’è il Forte a mare, il castello aragonese caratterizzato dal colore rosso delle pietre. La seconda grande fortezza è il castello svevo, voluto da Federico II come residenza fortificata delle guarnigioni.
Nel cuore della città, in piazza Duomo, sono da ammirare il porticato dei De Cateniano, il Museo archeologico provinciale e la loggia del palazzo Balsamo. Poco distante, nell’antico Rione di San Pietro degli Schiavoni, si scoprono i ruderi della Brindisi romana con il selciato di una strada e i resti di abitazioni e di un complesso termale. Nel porto interno, nella zona detta Casale, svetta il monumento al marinaio d’Italia, alto 53 metri che evoca la forma di un grande timone in carparo.
Cosa vedere
Il Castello Aragonese
Conosciuto anche come Castello Rosso, per via del colore vermiglio della pietra, il Castello Alfonsino di Brindisi sorge sull’isola di Sant’Andrea, all’ingresso del porto cittadino, di fronte al canale Pigonati.
Nato come avamposto difensivo della città, i lavori di costruzione furono avviati nel febbraio del 1481 da Ferrante d’Aragona, che fece edificare una torre a guardia del porto. Pochi anni dopo Alfonso d’Aragona, duca di Calabria, trasformò questo primo nucleo difensivo in un vero e proprio castello.
Il maniero fu edificato su una lingua di terra abbracciata dal mare dove sorgeva un’abbazia benedettina, scomparsa nel XV secolo, dedicata proprio a Sant’Andrea. Contiguo all’edificio è il Forte a mare, costruito nel XVI secolo e adibito ad alloggio delle guarnigioni.
Il Centro storico
Nelle mura aragonesi risalenti alla metà del XV secolo pulsa il centro storico di Brindisi che conserva ancora resti archeologici e splendide chiese romaniche. Ne sono un esempio la rotonda dei re templari o San Giovanni al Sepolcro (IX-XII Secolo), la chiesa romano-gotica di Santa Maria del Casale (nei pressi dell’aeroporto) e la cattedrale che conserva alcuni brani del pavimento musivo originale. La chiesa di San Benedetto custodisce, invece, un bel chiostro con colonnine a capitelli figurati dell’XI secolo ed è stata trasformata con l’inversione dell’orientamento nel XVIII secolo.
La Colonna terminale della Via Appia
Domina il porto di Brindisi e trionfa dall’alto dei suoi 19 metri sul culmine di una lunga scalinata, l’elegante colonna romana, uno dei principali simboli della città salentina, unica superstite delle due colonne costruite nel II secolo. Per lungo tempo si era ritenuto che le colonne gemelle fossero utilizzate come terminali della via Appia o come faro (con una trave di bronzo tra i due capitelli, a sostegno di un fanale dorato che aveva il compito di segnalare ai naviganti l’ingresso al porto). Tuttavia, nessuna delle due ipotesi trova dei riscontri certi, e la versione più probabile è che siano state innalzate unicamente con un intento celebrativo.
La seconda colonna, di cui resta solo la base con uno dei rocchi, è caduta nel 1528 e oggi è in piazza Sant’Oronzo a Lecce. La colonna restante, costituita da otto rocchi, culmina in un capitello corinzio con foglie di acanto, teste di divinità e otto tritoni. L’originale del capitello è collocato nel Palazzo Granafei-Nervegna.
Il Castello Svevo
Il Castello Svevo di Brindisi è un maniero nel cuore della città, conosciuto anche come castello di terra, voluto da Federico II nel 1227 ed eretto, probabilmente, utilizzando materiali di edifici più antichi.
Le numerose modifiche che hanno interessato l’edificio sono legate a personaggi di particolare rilevanza per la storia d’Italia e della Puglia come Carlo d’Asburgo, che nel 1519 diventò imperatore con il nome di Carlo V e rinforzò definitivamente la struttura.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, il castello fu residenza di re Vittorio Emanuele III, della regina Elena e del maresciallo Badoglio che in fuga da Roma stabilirono qui la loro base promuovendo Brindisi a temporanea capitale d’Italia.
Il monumento al marinaio d’Italia
Un imponente monumento a forma di timone alto ben 54 metri celebra i 6.000 marinai caduti durante la Guerra del 1915-18 e i 33.900 marinai della seconda guerra mondiale. La sua posizione di sentinella sul mare lo rende visibile da diversi punti della città, il più privilegiato sul canale Pigonati da cui si accede al monumento tramite un battello che lo collega al centro storico. La struttura è raggiungibile via terra anche da un piazzale retrostante il porto dal quale si raggiunge una scala elicoidale di 259 scalini che porta sulla sommità del timone. Da qui si gode di un’ottima vista panoramica sulla città, sul porto, sul Mare Adriatico e sull’aeroporto di Brindisi. Alla sommità del timone una stata collocata nel 1954 la statua in marmo della Madonna che volge lo sguardo verso il mare.
Come arrivare
In aereo
L’Aeroporto del Salento aeroportidipuglia.it dista 6 km dal centro di Brindisi ed e’ collegato con voli diretti ai principali aeroporti italiani.
In treno
La stazione di Brindisi e’ collegata con 11 corse giornaliere da Taranto (65-80 min); due volte ogni ora da Bari (80-90 min); e due volte ogni ora da Lecce (25-45 min). Ci sono anche 6 treni giornalieri da Roma (6 ore).
In auto
Brindisi è 116 km a sud est di Bari sulla SS16 / SS379, a 70 km ad est di Taranto sulla SS7, a 43 km a nord di Lecce sulla SS613, a 35 km a sud est di Ostuni sulle SP1bis e a 49 km a ovest di Grottaglie sulla SS7.
Contatti
IAT BRINDISI: c/o Casa del Turista – Via Regina Margherita 44
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