Com’è nato il tuo amore per la cucina?
L’amore non è nato prestissimo. Diciamo però che già all’età di 7 o 8 anni mia madre mi aveva insegnato a stare ai fornelli. Abitavamo in una cascina, dove cucinavamo sopra delle vecchie stufe a legna. In inverno si viveva praticamente in cucina perché era l’unica stanza calda, e su quella stufa si cucinava tutto… La sera poi, dopo cena, buttavamo nel fuoco chicchi di caffè, bucce di arancia o di mandarino che davano un buonissimo profumo alla stanza. A pensarci bene, già a quei tempi mia madre usava le tecniche di cottura prolungate e a bassa temperatura che io utilizzo oggi in ristorante…
Com’è iniziato il tuo percorso?
Ho deciso di fare la scuola alberghiera a 13 anni. I miei genitori non sono stati contenti all’inizio, ma poi hanno capito che facevo sul serio… Ho frequentato la scuola “Caterina De Medici” a Riviera sul Garda, una scuola prestigiosa. Per frequentarla dovevo svegliarmi ogni mattina alle 5.45, ma ne è valsa la pena: ho avuto la fortuna di avere insegnanti molto professionali, che mi volevano bene e che vedevano in me una certa attitudine per questo lavoro. Fin da quando avevo 15 anni ho lavorato in ristoranti e grandi alberghi, con grosse brigate di cuochi e chef molto validi.
In cosa il “gusto russo” è diverso da quello europeo e italiano, in particolare?
Credo sia difficile parlare di gusti diversi: in cucina si deve parlare di buono o meno buono…la differenza, direi, sta più che altro nella “cultura del cibo”: il russo medio, ad esempio, ti guarda strano se per cena gli proponi una buona zuppa, perché qui, tradizionalmente, si mangia a pranzo…
Ultimamente sembra che la cucina italiana abbia invaso Mosca e l’intera Russia. Che cosa ne pensi di questo fenomeno? Ci sono margini di ulteriore crescita?
Credo sia normale che la cucina italiana sia così apprezzata: siamo famosi innanzitutto per gli ottimi prodotti. Quella italiana è una cucina fatta di sapori “semplici”, ma che non annoiano mai. Inoltre, è talmente ricca di ricette che permette di accontentare tutti: da chi ama lo street food al cliente più sofisticato ed esigente. Credo perciò che i margini di crescita siano illimitati: il territorio russo è vastissimo e, non appena la logistica per l’approvvigionamento dei nostri prodotti migliora, aumentano anche i ristoranti italiani. La cenetta a lume di candela in un ristorante con cucina e atmosfera italiana sarà sempre un must! (ride)
Quali caratteristiche rendono la cucina italiana unica?
La cucina italiana è unica perché è costantemente in evoluzione: tutti i produttori di formaggi, di vini, di salumi e di conserve lavorano per migliorare costantemente per il proprio prodotto. Al contempo, gli chef italiani si adoperano per far conoscere la nostra tradizione nel mondo…
Che cosa puoi raccontare della tua prima volta in Russia. Come nasce quest’avventura?
Sono sbarcato a Mosca per la prima volta 10 anni fa: sarei dovuto restare pochi mesi per fare consulenza a degli chef russi. la Russia di allora era molto diversa da quella di oggi. Direi più selvaggia. All’inizio mi ha spaventato un po’: i contrasti erano forti, ma da subito ho notato la buona accoglienza riservata agli italiani. I russi hanno davvero un amore incondizionato per l’Italia e per il Made in Italy! Non ho deciso subito di vivere qui, ma dopo pochi mesi ho deciso di fermarmi…ho lavorato per oltre 4 anni al Ristorante Settebello per poi aprire il ristorante Bontempi e, recentemente, la Pinzeria.
Ti piace vivere a Mosca? Hai visitato altre città della Russia?
Devo dire che ormai mi sento a tutti gli effetti moscovita. Mosca è una metropoli paragonabile a New York, a Hong Kong e poche altre… qui ho una moglie russa, un figlio e un’attività. Mi sento a casa, insomma, e le giornate sono sempre piene di impegni, di appuntamenti di lavoro, di eventi e di incontri. La vita è frenetica, ma la citta offre molto e, quando voglio staccare, me lo consente. Ho viaggiato molto per lavoro e ho visto molte città della Russia: sono stato tre volte a Vladivostok, poi a Ekaterinburg, a Samara, a Vladimir (dove è nato mio figlio), ma anche in Georgia, in Kazakistan e da tante altre parti. Due volte al mese, inoltre, vado a San Pietroburgo, dove da qualche mese seguo come “concept chef” un piccolo “ristorante bistrot”. La vita fuori Mosca è più tranquilla e la gente è affabile e genuina. La Russia dell’interno merita sicuramente di essere visitata!
Parliamo d’Italia. Quali posti consiglieresti in particolare?
Per un turista le città da visitare sono senza dubbio Roma, Milano, Firenze e Venezia: sono fondamentali per la loro storia. Personalmente, però, preferisco posti meno affollati, come il Lago di Garda, o città come Mantova e Bologna. Mi piace moltissimo, inoltre, Cefalù: un mix di mare, di buon cibo e di cultura. Per le vacanze estive, infine, consiglierei la Puglia: bella e dai prezzi modesti.
Che consiglio daresti a un viaggiatore russo che sta per visitare per la prima volta l’Italia?
Consiglierei di visitare l’italia in tarda primavera o a fine estate, per evitare la massa di turisti e il gran caldo: in questo modo ci si può dedicare con più tranquillità sia allo shopping sia alla visita di luoghi storici. Perciò che riguarda la ristorazione, cercate di evitare i posti troppo frequentati dai turisti, ma di trovare piuttosto i ristoranti e le trattorie consigliati dalla gente del posto.
Tre parole per descrivere l’Italia.
Arte, gusto, colore…me le sono scritte su tutti i miei grembiuli da cucina! (ride)
Potresti regalare una ricetta ai visitatori del nostro sito?
La ricetta che vorrei proporre, le “Linguine alla bottarga”, è di facile esecuzione e si basa su un prodotto che personalmente adoro: la bottarga (un alimento tipico della Sardegna costituito da uova di pesce, tipicamente tonno o muggine, che vengono salate e essiccate). La pasta alla bottarga, accompagnata da un buon bicchiere di vino bianco, è assolutamente eccezionale!
Linguine alla bottarga
Ingredienti per 2 persone
- Gr 160 Pasta linguine
- Gr 40 di bottarga in polvere
- Gr 60 di parmigiano grattugiato
- Succo di ¼ di limone
- Prezzemolo
- Olio di oliva
- Pepe nero macinato
- ½ mestolo di acqua di cottura della pasta
In una ciotola capiente preparate il condimento e mischiate la bottarga in polvere, il parmigiano grattugiato, il pepe, il succo di limone, un poco di prezzemolo tritato fresco e un filo di olio di oliva. Cuocete le linguine al dente in acqua leggermente salata, scolate conservando l’acqua di cottura e condite le linguine direttamente nella ciotola dove avevate preparato il condimento. Aggiungete un po’ di acqua di cottura della pasta e mescolate sino a che il condimento diventa cremoso. Servite in tavola e aggiungete scaglie di bottarga a piacere.
Testo: | Dmitry Lysenkov |