Un weekend a… Stintino

La deliziosa cittadina di Stintino si affaccia sul golfo dell'Asinara, sulla costa nord-orientale della Sardegna.

Ha una data di nascita molto precisa, il 1885, quando le famiglie dei pescatori che abitavano l’isola dell’Asinara furono sfrattate per far posto alla colonia penale e dovettero fondare un nuovo insediamento a Capo Falcone.

L’origine del toponimo deriva dal sardo “s’isthintinu”, cioè il budello, dal nome dato allo stretto fiordo su cui sorse il paese. I due porti – Portu Mannu e Portu Minori – sono attrezzati per il turismo nautico.

Stintino / Shutterstock.com

A pochi chilometri dall’abitato, in prossimità del mare, sorgono le antiche tonnare che fino al XX secolo erano una delle principali fonti economiche del paese. Oggi, ristrutturate, sono destinate a scopi turistico-ricreativi. Il Museo della Tonnara espone una raccolta di documenti, oggetti, foto e modellini che raccontano il ciclo di vita del tonno e illustrano le varie fasi della mattanza.

A nord la strada prosegue lungo la costa fino a raggiungere Capo Falcone, con la torre nel punto più alto e le due fortificazioni spagnole della Pelosa e dell’Isola Piana.

Tutta la costa di Stintino è orlata da candide spiagge, che fanno di questo paese uno dei più rinomati centri di villeggiatura di tutta la Sardegna. Dal Porto Nuovo è possibile raggiungere l’incontaminata oasi naturalistica del Parco Nazionale dell’Asinara.

 

Cosa vedere

Stintino è una località turistica rinomata per le sue splendide spiagge. Trascorrere un weekend a Stintino significa visitare alcune delle cale piu’ belle della Sardegna. Ecco una rassegna.

 

Le Spiagge de La Pelosa e della Pelosetta

Spiaggia di Pelosa / Shutterstock.com

Di fronte all’isola Piana e all’Asinara, nei pressi di Stintino, il paradiso della spiaggia della Pelosa domina il paesaggio con il candore del suo arenile e la trasparenza delle sue acque. Ai piedi di Capo Falcone si estendono le spiagge di finissima sabbia bianca e dalle acque con sfumature cromatiche che vanno dal turchese all’azzurro. A nord sono delimitate dalla torre della Pelosa, costruita nel 1578 dagli Aragonesi, imponente costruzione seicentesca che troneggia sul litorale: si trova su un isolotto prospicente la spiaggia omonima. Dal punto di vista architettonico si tratta di una costruzione di pietra, cilindrica ad un solo piano con volta a fungo; è alta 6 metri con l’ingresso all’altezza di 3 metri.

 

Capo Falcone

Capo Falcone © justdog.it

Il promontorio di Capo Falcone è la punta estrema a Nord-Ovest della Sardegna. È caratterizzato da una vasta estensione di macchia mediterranea all’interno della quale sulla fascia costiera sono inseriti alcuni complessi residenziali, che ben si armonizzano con il panorama naturale. Il promontorio prende il nome da una torre saracena chiamata appunto Torre del Falcone, antico baluardo difensivo che sovrasta il colle. Una descrizione più dettagliata di questa torre così come delle altre torri costiere si può trovare qui.

La roccia è granitica; il suo aspetto particolare l’ha resa famosa come “Pietra di Stintino” con cui i muri esterni di molte abitazioni del luogo sono tipicamente ricoperti ed abbelliti. Lo sviluppo turistico degli ultimi decenni è dovuto principalmente alla spiaggia della Pelosa sulla costa a nord di fronte all’Asinara. Questo ha fatto sì che questa zona diventasse meta turistica tra le più rinomate e frequentate della Sardegna. Hotel, residence e soprattutto abitazioni private si animano nei mesi estivi, sotto la spinta di un flusso turistico ai limiti della capacità delle strutture (e forse purtroppo anche oltre).

Valle della Luna, Capo Testa / Shutterstock.com

Come in ogni insediamento turistico di livello, anche a Capo Falcone esiste un’organizzazione dell’intrattenimento con animazione, divertimenti e sport sia di spiaggia o acquatici, sia terrestri. L’animazione è gestita dagli hotel e riservata ai loro clienti. Ma una caratteristica non a tutti nota, che rende unico questo posto è la convivenza a distanza di pochi metri di due paesaggi naturali estremamente diversi. Se, infatti sul lato Nord-Est, di fronte all’Asinara si può trovare la distesa di sabbia bianca della spiaggia della Pelosa, con acqua trasparente e bassa per un centinaio di metri, sul lato a Nord-Ovest, girato l’angolo del promontorio la costa diventa rocciosa ed impervia con strapiombi di circa 150 metri sul mare blu e profondo. Per gli amanti delle scogliere e della tranquillità è possibile raggiungere il mare in più punti pur se con un po’ di difficoltà. La zona che domina questa scogliera è chiamata la Valle della Luna.

 

La Cala dell’Argentiera

Cala Argentiera © blogsardegna.it/

Cala dell’Argentiera si affaccia in uno scenario suggestivo di archeologia industriale, formato dagli stabilimenti della miniera dell’Argentiera, nel corso dei secoli sfruttata per le sue ricche riserve di piombo argento e zinco. Il villaggio minerario, chiuso nel 1962, rende l’atmosfera della bella cala particolare, la sabbia è mista a ghiaia e polveri minerali. Il mare è straordinariamente limpido e cristallino: i suoi luccichii contrastano con le rocce brune che fiancheggiano la spiaggia, generando uno spettacolare gioco cromatico. I suoi fondali sono meta ideale per gli appassionati di esplorazioni subacquee, e per il loro dolce digradare dalla riva al largo rendono la spiaggia adatta ai giochi in acqua dei bambini.

 

L’isola dell’Asinara

Cala Sabina, l’isola dell’Asinara © blogsardegna.it/

L’isola dell’Asinara è la propaggine estrema del golfo omonimo. Situata all’estremità nord-ovest della Sardegna, di fronte al promontorio dove si trova la famosa spiaggia della Pelosa a Stintino, si sviluppa con forma assai irregolare su un territorio di 51.5 Km² e 100 Km. di sviluppo costiero.

Ha coste frastagliate e ricche di insenature; a punte a picco sul mare si alternano calette ancora incontaminate di impareggiabile bellezza; la zona occidentale si presenta maggiormente rocciosa ed impervia, mentre quella orientale presenta tratti maggiormente pianeggianti con fondale di massima profondità di 50 mt., ma sono solo tre in tutta l’isola le spiaggie sabbiose, tutte sulla costa orientale.

A partire dal 1600 gli Aragonesi costruirono le torri di Cala d’Arena, di Cala d’Oliva e di Trabuccato. Nel 1720 l’Asinara passò ai Savoia. Nel 1885 fu trasformata in proprietà demaniale e gli agricoltori sardi e i pescatori liguri che vi abitavano furono costretti a trasferirsi sulla costa sarda dove fondarono il paese di Stintino. Dopo la fine della grande guerra fu trasformata in colonia penale ed infine negli anni ’70 fu adibita a carcere di massima sicurezza. Nel 1997 il carcere è stato chiuso e dal 1999 l’isola è fruibile per i visitatori, come Parco Nazionale.

 

La regata della Vela Latina

Vela Latina © blogsardegna.it

Ogni anno a fine agosto si ripete a Stintino, una delle destinazioni più incantevoli della Sardegna, la Regata della Vela Latina. La Regata nasce a Stintino nel settembre del 1983 per iniziativa dei fratelli Piero e Paolo Ajello nel tentativo di salvaguardare la flotta locale di vele latine, l’ultima in Italia ad aver conservato le caratteristiche originali di questo tipo di armamento risalente ad epoca altomedioevale.

La vela latina è un tipo di vela dalla forma triangolare che si distingue dalle altre vele di forma rettangolare o trapezoidale. La barca è un gozzo costruito in legno massello in ogni sua parte. L’alberatura è particolarmente semplice ed è caratterizzata da soli 3 elementi: l’albero, che sostiene la vela in tutta la sua lunghezza, l’antenna e lo spigone. Originariamente era un’imbarcazione utilizzata per la pesca e di conseguenza il suo scafo aveva una forma particolarmente allargata e senza deriva (per poterla issare in spiaggia agevolmente).

È una velatura mediterranea per eccellenza fin dai tempi delle Repubbliche Marinare, utilizzata anche da Cristoforo Colombo e Vasco de Gama, sopravvissuta fino a questo secolo, quando negli anni del dopoguerra cedette fatalmente il passo ai motori marini. Oggi la regata di Stintino è diventata il più importante e significativo raduno di questi scafi in Italia e, al di là della competizione agonistica, è un momento di ritrovo e di festa per i proprietari di questi scafi, alcuni del primo 900, provenienti da tutta Italia, ma anche dalla Tunisia, oltre a qualche rappresentante di Francia e Spagna. È un’occasione imperdibile per godere di alcune delle spiagge piu’ straordinarie del Mediterraneo!

 

La cucina

Moltissimi sono i prodotti tipici ed anche i piatti della cucina sarda. Ci limitiamo a ricordare alcuni piatti tipici della zona di Stintino.

Zuppa di patate e aragosta

Zuppa di patate e aragosta © stintino.net

Si prepara versando un bicchiere di olio extra vergine d’oliva, cipolla tritata e un’aragosta tagliata a pezzi in una casseruola, far soffriggere e quindi aggiungere il pomodoro, coprire tutto con acqua calda ed infine aggiungere le patate tagliate a pezzi grossi.

 

Polpo in agliata

Polpo in agliata © altuguri.it

Originariamente era una ricetta usata per conservare a lungo il polpo. Si tratta di polpo infarinato con semola di grano duro e fritto su cui viene versato un condimento fatto con olio, aglio, prezzemolo ed aceto di vino bianco.

 

Polpo alla stintinese

Polpo alla stintinese © giallozafferano.it

Si tratta di un’insalata di polpo lessato con patate condita con aceto, prezzemolo e cipolla.

 

Tumbarella

Tumbarella © altuguri.it

La “Tumbarella” è un dolce di ricotta che si usa ancora adesso nel periodo pasquale. Questo dolce è un parente stretto delle più famose seadas, da cui differisce per pochi ingredienti. La pasta viene preparata con la semola di grano duro, sale, zucchero e strutto. Il ripieno è costituito da ricotta sarda, buccia d’arancia, uva passa, zucchero, cannella e vanillina.

Come arrivare

In aereo

L’aeroporto più vicino è quello di Alghero-Fertilia, che dista da Stintino circa 50 km. Un’alternativa è quello di Olbia, che dista circa 150km.

In traghetto

I porti più vicini a Stintino sono quello di Porto Torres (distanza 30km) e di Olbia (distanza 150km), collegati a Roma Civitavecchia, Genova e Barcellona. Sui traghetti è possibile imbarcare l’automobile.

In auto

Da Porto Torres: usciti dal porto commerciale di Porto Torres prendere corso Vittorio Emanuele II, svoltare a destra e passare la ferrovia ci avviamo verso il porto industriale. Seguendo le indicazioni prendiamo sulla sinistra la SP34 verso Stintino, sulla quale si immettono prima la SS131 proveniente da Sassari e poi poco più avanti la SP42 da Alghero.

Da Alghero: la distanza tra l’aeroporto di Fertilia e Stintino è di circa 50 km, all’uscita dall’aeroporto si gira a destra sulla SS291 dopo circa 8 km si gira a sinistra sulla SP42 e si prosegue per circa 15 km girare a sinistra sulla SP34 e si prosegue seguendo le indicazioni per Stintino.

Da Olbia: la distanza tra l’aeroporto di Olbia e Stintino è di circa 150 km. Prendere la SS597 per immettersi dopo circa 50 km sulla SS131 in direzione Sassari, proseguire per Porto Torres e da lì sulla SP34 in direzione Stintino.

Contatti

Ufficio turismo Stintino, Via Sassari, 123, +39(0)79-520081, [email protected], www.infostintino.it

Si ringraziano i portali: www.stintino.net e www.sardegnaturismo.it

Luogo
Sardegna
Parole chiave
Stintino, weekend

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