“Benvenuti. Il Quirinale è uno dei luoghi principali in cui si svolge la vita della Repubblica italiana. La visita del Palazzo conduce alla scoperta di un patrimonio di arte, storia e cultura di inestimabile valore, espressione dell’operosità, della creatività e del genio degli italiani; permette allo stesso tempo di conoscere la sede in cui il Presidente della Repubblica svolge le sue funzioni, incontra le alte cariche istituzionali, i rappresentanti degli altri Stati e degli organismi internazionali, gli esponenti della società civile, i cittadini.”
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Costruito a partire dal 1583, è uno dei più importanti palazzi della capitale sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista politico: alla sua costruzione e decorazione lavorarono insigni maestri dell’arte italiana come Pietro da Cortona, Domenico Fontana, Ferdinando Fuga, Carlo Maderno, Giovanni Paolo Pannini e Guido Reni.
Sino al 1870 fu la residenza estiva del Pontefice, per poi diventare palazzo reale dei Savoia. Con la proclamazione della Repubblica, avvenuta dopo il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, l’edificio divenne definitivamentela sede del Presidente della Repubblica.Il Palazzo del Quirinale sorge sull’omonimo colle di Roma; è la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana. Costruito a partire dal 1583, è uno dei più importanti palazzi della capitale sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista politico: alla sua costruzione e decorazione lavorarono insigni maestri dell’arte italiana come Pietro da Cortona, Domenico Fontana, Ferdinando Fuga, Carlo Maderno, Giovanni Paolo Pannini e Guido Reni.
Il Palazzo è stato riaperto al pubblico il 23 giugno 2015. Visitarlo è un’esperienza assolutamente eccezionale.
Lo Scalone d’Onore
Lo scalone d’Onore del palazzo del Quirinale fu costruito nel 1609 dall’architetto Flaminio Ponzio. La struttura a doppia rampa incrociata consente l’accesso degli ospiti direttamente ai due ambienti principali del palazzo: il Salone dei Corazzieri e il Salone delle Feste.
All’incrocio delle rampe un ampio pianerottolo consente di affacciarsi verso i giardini del Quirinale. Da questa posizione si può ammirare anche l’affresco di Melozzo da Forlì raffigurante il Redentore in gloria fra angeli. L’opera, databile intorno al 1480, faceva parte della decorazione che si trovava nell’abside – lo spazio per il coro – della chiesa dei Santi Apostoli. Altri frammenti dell’affresco– i celebri angeli musicanti – si conservano in Vaticano.
Il Salone dei Corazzieri
Siamo nella sala più grande e solenne del palazzo, sede di molte importanti cerimonie e udienze del Capo dello Stato. Il salone mantiene in gran parte l’aspetto che doveva avere quando fu costruito all’inizio del ‘600. Sono di quell’epoca il maestoso soffitto ligneo e il pavimento in marmi colorati, così come i portali in marmo e il monumentale doppio portale d’accesso alla Cappella Paolina. La grande lunetta in marmo raffigurante la Lavanda dei Piedi, opera di Taddeo Landini, fu scolpita nel 1578 per la basilica di San Pietro, fu poi trasportata al Quirinale nel 1616.
Il Salone delle Feste
Insieme al Salone dei Corazzieri, il Salone delle Feste rappresenta il cuore del palazzo presidenziale. Ospita, infatti, cerimonie e udienze che comportano un grande numero di invitati e qui si svolgono i pranzi di Stato e il giuramento del nuovo governo.
L’allestimento del salone risale agli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia: i Savoia puntarono su questo vasto spazio per ambientare le cerimonie più importanti. Per questa ragione la sala è decorata con simboli militari e figure allegoriche che culmina al centro della volta con un magniloquente dipinto dedicato al Trionfo dell’Italia. La sala era però destinata ad ospitare anche pranzi e balli, la si volle perciò̀ impreziosire con due enormi specchiere che riflettono e amplificano la luce dei grandi lampadari.
La Cappella Paolina
La grande cappella prende il nome da papa Paolo V Borghese, che la fece costruire nel 1615 per avere a disposizione in Quirinale un ambiente delle stesse dimensioni della Cappella Sistina. Anche la distribuzione dello spazio corrispondeva a quella della Sistina, per consentire di riproporre lo stesso cerimoniale indifferentemente al Vaticano o al Quirinale.
Il pavimento in marmi colorati e la splendida decorazione della volta, modellata in stucco bianco e dorato, risalgono alla prima sistemazione seicentesca della cappella. Sulla parete destra emerge un imponente balcone marmoreo, anch’esso del ‘600: è la cosiddetta cantoria, che ospitava il coro per le messe cantate. Sull’altare troviamo non un quadro ma un arazzo: fu tessuto nella manifattura parigina dei Gobelins nel 1817 e raffigura l’Ultima predica di Santo Stefano.Ogni domenica, in concomitanza con l’apertura delle sale del Quirinale, la cappella ospita un concerto aperto al pubblico.
La Prima Sala di Rappresentanza
La Prima Sala di Rappresentanza è il luogo dove, in alcune occasioni, il Capo dello Stato incontra informalmente alte autorità e ospiti prima delle cerimonie che si svolgono nel Salone dei Corazzieri. In origine era il salotto di un appartamento che si sviluppava nelle quattro stanze che seguono. Secondo il progetto iniziale queste sale erano destinate al pontefice, ma in realtà̀ furono adibite a foresteria per ospitare sovrani e alti dignitari stranieri in visita al Quirinale.
Sala del Diluvio
Il nome della sala fa riferimento al Diluvio Universale, una delle scene bibliche dipinte nel fregio del 1616 che decora le pareti di questo ambiente. Tra i fregi dell’appartamento accanto alla Cappella Paolina, questo spicca per qualità e stato di conservazione. L’arazzo settecentesco con la Lavanda dei piedi fa parte della grandiosa serie dedicata al Nuovo Testamento che abbiamo già ricordato per la Sala delle Virtù. La preziosa serie di otto arazzi fu donata da Napoleone Bonaparte a papa Pio VII.
Sala delle Logge
Sulle pareti della sala sono disposti cinque affreschi strappati provenienti da un corridoio del Quirinale che fu distrutto nel 1940. Le cinque vedute, dipinte nel 1635, illustrano edifici e città collegati al pontificato di Urbano VIII Barberini. Si segnalano in particolare le vedute di Castel Sant’Angelo, protetto dalle nuove fortificazioni volute dal papa, e del Pantheon, raffigurato con i due campanili che furono demoliti nell’800. Come nelle stanze precedenti e seguenti, nella Sala delle Logge troviamo quattro grandi preziosi vasi orientali in porcellana. I basamenti dorati furono intagliati nel ‘700 per papa Benedetto XIV.
Sala del Balcone
Attraverso la grande porta-finestra che si apre in questa sala si accede alla Loggia delle Benedizioni, costruita nel 1638 su progetto di Gian Lorenzo Bernini, proprio al di sopra del portone principale di ingresso al Quirinale. La sala è comunicante con la Cappella Paolina e poteva essere usata come sagrestia. Qui non troviamo la decorazione ad affresco che caratterizza le stanze dell’appartamento papale, bensì un’elegante lavorazione a stucco della volta che richiama gli stucchi della cappella.
Sala di Augusto
La Sala di Augusto occupa lo spazio centrale dell’antica Galleria di Alessandro VII. Come nelle due sale contigue, anche qui i restauri hanno permesso di rimettere in luce la decorazione della parte inferiore delle pareti e di riaprire le finestre murate verso il cortile, restituendo all’ambiente tutta la luminosità originaria.
Tra le finestre vediamo le pitture barocche ritrovate e restaurate, mentre in alto le scene bibliche, della medesima epoca, si alternano a pannelli ornamentali a fondo oro dipinti durante l’occupazione napoleonica, che nascondono la parte superiore delle colonne.
Fino a metà del ‘900 l’ambiente era indicato come Sala del Trono, perché papa Pio IX e poi i re d’Italia avevano destinato la stanza a quest’uso.
Sala degli Ambasciatori
In epoca sabauda la sala era adibita al ricevimento del corpo diplomatico accreditato, uso che ancora oggi persiste in occasione di visite ufficiali di Capi di Stato al Quirinale. Troviamo anche qui gli affreschi della metà del ‘600, visibili tra le finestre e nei riquadri in alto con scene bibliche; queste ultime sono intervallate da pitture ottocentesche che coprono la parte superiore delle colonne. Del ciclo pittorico barocco fa parte anche la grande Adorazione dei pastori, di Carlo Maratta, che conclude la serie delle scene tratte dalla Bibbia con una splendida immagine della nascita di Cristo. Nella parete di fronte, invece, il dipinto murale raffigurante la Missione degli Apostoli fu eseguito da Tommaso Minardi nel 1864 e rappresenta l’ultima importante opera realizzata nel palazzo papale prima della trasformazione del Quirinale in sede dei re d’Italia.
Sala degli Arazzi
La sala fu allestita nel 1877 dal pugliese Ignazio Perricci, che progettò una sontuosa decorazione in legno dorato e specchi intorno a quattro magnifici arazzi settecenteschi. Gli arazzi, tratti da disegni del celebre pittore francese François Boucher, mettono in scena leggiadre scene mitologiche dedicate agli Amori degli dei e alle Storie di Amore e Psiche. La volta, dipinta da Cesare Maccari sempre nel 1877, è ispirata allo stile sensuale di Boucher e alle tematiche leggere degli arazzi: il pittore senese vi raffigurò, in un vasto cielo azzurro, Amore che incorona le tre Grazie.
Sala dello Zodiaco
Con questa sala entriamo nell’ala del palazzo verso il giardino, che fu prescelta dai Savoia per svolgervi le principali attività di rappresentanza. Nella sala si conserva un fregio in stucco di epoca napoleonica, raffigurante il Trionfo di Giulio Cesare. Tutto il resto dell’ambiente fu allestito alla fine dell’800 nell’ambito della trasformazione del Quirinale in reggia dei sovrani dell’Italia unificata. Per le pareti si scelse invece una spettacolare serie di arazzi settecenteschi intitolati alle Nuove Indie, dedicati alla flora e alla fauna del Brasile e dell’America latina.
Sala degli Specchi
La Sala degli Specchi è tra le più importanti nell’ambito delle attività istituzionali che si tengono in Quirinale, qui si svolgono, infatti, alcune udienze del Capo dello Stato e il giuramento dei giudici della Corte Costituzionale. L’assetto attuale dell’ambiente risale al 1877 e si deve a Ignazio Perricci, che creò un elegante spazio in stile rococò assecondando il gusto della principessa Margherita.
I Giardini del Quirinale
Il Quirinale racchiude al suo interno un giardino di circa quattro ettari, la cui storia è strettamente connessa con l’evoluzione del complesso monumentale. Entrando nel Palazzo dalla via del Quirinale, attraverso Porta Giardini e un ottocentesco cancello, ci si inoltra nel Viale delle Palme, affiancato da entrambi i lati da dodici aiuole geometriche che ospitano una ricca collezione di specie arboree.
Separato rispetto al resto del giardino tramite mura e alte siepi, il Boschetto si caratterizza per un’originale organizzazione degli spazi: i viali sono coperti da pergolati e i restanti spazi erano occupati da una fitta vegetazione che dava un aspetto boscoso all’intera area.
Nel 700 in un punto panoramico fu costruito una elegante Coffee House destinata dal pontefice a luogo di incontro e di cultura. L’edificio, costituito da un portico a tre arcate si sviluppa su una terrazza da cui si gode di una splendida vista. La lineare composizione architettonica è evidenziata dal fregio dorico della facciata, La sobria linearità dell’esterno contrasta con la raffinata eleganza delle tre sale interne, la cui decorazione fu completata nel 1743.
Le Scuderie del Quirinale
Costruito nell’arco di un decennio (1722 – 1732), il palazzo delle Scuderie al Quirinale delimita, con il Palazzo del Quirinale e quello della Consulta, lo straordinario spazio urbano al centro del quale è posta la fontana con le statue dei Dioscuri e l’obelisco ritrovato nell’Ottocento nei pressi del Mausoleo di Augusto. L’edificio delle Scuderie è collocato a ridosso del muro che chiude il giardino Colonna e poggia sui resti, in parte ancora visibili, del grandioso tempio romano di Serapide.
La superficie complessiva delle Scuderie è di circa 3000 m2, distribuiti su più piani. In particolare, al primo e al secondo piano ampi spazi di circa 1500 metri quadrati costituiscono la zona espositiva. Al piano ammezzato è allestita una caffetteria mentre il piano terra ospita i servizi di accoglienza, la libreria, il negozio di oggettistica e spazi riservati a iniziative collaterali alle mostre.
La vetrata progettata da Gae Aulenti nell’ambito dei lavori di ristrutturazione e di restauro delle Scuderie del Quirinale è sicuramente una delle attrattive della nuova sede espositiva romana. Dall’Altare della Patria alle cupole delle chiese – in lontananza si scorge San Pietro – dai tetti delle case nei rioni del centro storico alle quinte verdi del Gianicolo, di Monte Mario e del Pincio… sono centinaia le curiosità da scoprire o da riconoscere osservando Roma da questo punto di vista privilegiato.
La Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale
Da non perdere, affianco al Palazzo del Quirinale, è la chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, uno dei capolavori assoluti dell’architettura barocca. Fu commissionata dal cardinale Camillo Pamphilj, nipote di Innocenzo X, a Gian Lorenzo Bernini nel 1658, che realizzò una facciata concava con paraste corinzie e frontone triangolare, contraddetta dall’ellisse convesso dell’aula chiesastica. La chiesa, completata nel 1678, sorge in luogo dell’antica Sant’Andrea a Montecavallo. Le ali laterali della facciata riprendono concettualmente “l’abbraccio” del colonnato ideato dallo stesso Bernini per Piazza san Pietro.
Info utili:
Piazza del Quirinale, 1, Tel. +30 06 39967500
Apertura: Tutte le domenica: ore 8.30 – 12 Chiuso: 4 gennaio, 1 febbraio, 5 aprile, 31 maggio, 1 novembre, 20 e 27 dicembre e durante il periodo estivo dal 28 giugno al 6 settembre
Trasporti: Metro: linea A (fermata Piazza della Repubblica) , linea B (fermata Cavour) Autobus: linee 40. 60. 64, 70, 117. 170, H
Biglietti www.quirinale.it
Costo: Intero € 10 , ridotto € 5
È necessario presentarsi 30 minuti prima dell’orario di inizio della visita (ingresso: Piazza del Quirinale) muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità.