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“L’architettura del futuro verrà da Firenze!” – Intervista a David Fisher

Ringraziamo l’architetto David Fisher, che ha concesso una lunga intervista in esclusiva per i lettori di “La Tua Italia”, e Strelka Institute, che lo ha invitato a tenere una conferenza a Mosca
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David Fisher, architetto, autore del progetto della Torre Dinamica, fondatore e presidente del Dynamic Architecture Group.

La prima domanda riguarda la sua scelta di stabilirsi in Italia. È andato a studiare a Firenze, la culla del Rinascimento, e tuttora centro della tradizione classica nell’arte italiana. Perché ha scelto proprio l’Italia e Firenze?

Non esiste al mondo una città più bella di Firenze. E se consideriamo il mio ambito, l’architettura, non ne è nata una simile neanche dopo secoli di evoluzione tecnologica e di espressione artistica.

Firenze / Shutterstock.com

Ci potrebbe descrivere la sua esperienza di studio in Italia? Che cosa Le ha dato di speciale l’Italia, che cosa aveva di unico?

Io ho scelto Firenze perché ero e sono fondamentalmente un artista. Quando stavo pensando dove studiare architettura, Firenze mi è sembrata una scelta obbligata, essendo la culla del Rinascimento e la città d’arte per antonomasia. Nel tempo ho poi scoperto che Firenze non è soltanto la sede della bellezza, ma anche della logica e della scienza! L’architettura oggi non è, infatti, solo stile e bellezza, ma anche e soprattutto logica e tecnologia, che portano al concetto di “sostenibilità” nel tempo.

Il principale monumento di Firenze è sicuramente la cupola del Duomo realizzata dal Brunelleschi, altissima espressione di ingegneria e logica. La cupola non è solo un’espressione di bellezza, ma è soprattutto un’insuperata opera ingegneristica. Facendo ricorso alle conoscenze e alla tecnologia del suo tempo, il Brunelleschi ha, infatti, raggiunto con la sua ardita costruzione, risultati ineguagliati persino con le complesse elaborazioni informatiche di oggi.

La cupola del Brunelleschi / Shutterstock.com

Uno dei suoi progetti più noti è il “bagno intelligente di Leonardo”. E anche la torre che ha progettato a Dubai è intitolata al maestro di Vinci. Chi è per Lei Leonardo?

Credo che tuto nella vita sia possibile. L’unica cosa realmente impossibile è che nasca un altro Leonardo da Vinci!

Cosa rappresenta Leonardo? Direi un genio assoluto, “di un altro pianeta”, in grado di prevedere e di realizzare opere impensabili che ancora oggi destano la più grande meraviglia, abbracciando lo scibile umano: dall’arte figurativa con la Gioconda, alla biologia con la descrizione del corpo umano, dall’aerodinamica con il prototipo di elicottero, alla fisica con il modello di carro armato. Leonardo è probabilmente uno dei pochissimi se non l’unico ad aver capito che la bellezza dev’essere sempre anche un’espressione di tecnica perfetta.

 

C’è un’opera specifica che occorre conoscere per capire l’importanza di Leonardo? È meglio iniziare dai suoi scritti, dalla pittura oppure vedere le sue invenzioni?

Leonardo ha fatto tutto, difficile limitare il suo genio a una sola opera. Forse per capire Leonardo occorre chiedersi come Firenze sia stata la Capitale del Rinascimento e come mai così tanti artisti e scienziati siano cresciuti in Toscana.

Un disegno di Leonardo / Shutterstock.com

Vinci, il Paese natio di Leonardo è a soli 15 minuti di macchina da Firenze. Come mai questa concentrazione di arte? La prima risposta che mi viene in mente, che e’ anche il primo consiglio a chi si appresta a fare un viaggio in Italia, è che la Toscana è tra le Regioni più belle del Mondo e che Firenze ne è il Capoluogo! La bellezza di questi luoghi ha trovato la propria espressione attraverso l’opera di tanti artisti e scienziati che hanno fatto del Rinascimento il periodo probabilmente più alto della storia dell’Umanità. E’ da lì che ancora oggi gli artisti e gli scienziati attingono per sviluppare il proprio pensiero!

Vinci / Shutterstock.com

Molti osservatori evidenziano il rapporto profondo che in Italia c’è tra il paesaggio e l’architettura. L’architettura è quasi una continuazione dell’ambiente circostante. A Suo avviso, si possono fare altri esempi, oltre alla Toscana, di questa interazione tra uomo e natura?

Tutta l’Italia, direi…tutte le Regioni sono bellissime, dall’Alto Adige al Lazio, dalla Puglia alla Sicilia, che è meravigliosa. Uno degli aspetti unici dell’Italia è che ogni regione, ogni città è diversa dall’altra… e se vogliamo osservare un’altra cultura, un’altra storia, un’altra architettura e’ sufficiente spostarsi di 100 km. Nessun altro Paese ha niente di simile.

Basti pensare alla cucina, così gustosa e insieme così varia! Andando da Firenze a Bologna – uno spostamento che in treno prende solo 33 minuti – si trova una cucina completamente diversa, così come completamente diversa è l’architettura e l’arte.

 

Ci parli di che cosa ha visto in Italia che ha influenzato il Suo lavoro. Un ricordo che La impressiona ancora…

Direi quando in Puglia ho visto per la prima volta stazioni per l’estrazione di petrolio offshore! Prodotte in Puglia, sulla terraferma, vengono poi messe su una banchina in acqua… via mare possono raggiungere perfino l’Australia. Sono rimasto sconvolto all’idea che una struttura in acciaio grande come un palazzo di otto piani potesse essere messo in mare e spedito nell’altro capo del mondo…Non riuscivo a capire come potesse spostarsi una cosa così grande, mi sembrava impossibile…

È tutto questo Puglia: dove c’è una storia antica, una cultura tradizionale ho trovato anche la tecnologia più avanzata! Dappertutto in Italia potete trovare il fascino, la bellezza naturale, il paesaggio, l’architettura, la cucina….ma anche la tecnologia.

Castel del Monte, Puglia / Shutterstock.com

E invece, ci dica che cosa pensa, da architetto, dello stato di conservazione del patrimonio storico italiano? Come andrebbe mantenuto, restaurato e valorizzato, secondo Lei?

Occorre sicuramente essere più attenti alla conservazione del nostro patrimonio. Spesso sottovalutiamo ciò che abbiamo in Italia. Ma questo è umano, è tutto relativo, no? Quando si possiede una tale ricchezza, uno non si rende conto di quello che ha…e noi italiani dobbiamo sicuramente prestare maggiore attenzione a preservare ancora meglio i tesori che abbiamo. Pompei, ad esempio, è sempre favolosa ma poteva (e doveva) essere tenuta meglio…

Occorre inoltre valorizzare l’enorme patrimonio storico–culturale italiano con politiche di marketing decisamente più aggressive per far conoscere a tutti l’immenso Patrimonio dell’Umanità di cui l’Italia è depositaria e promuovere sempre più il turismo.

 

A questo proposito, Lei lavora anche nell’ambito del restauro?

Certo! All’inizio, appena laureato, ho insegnato alla Facoltà di Architettura di Firenze, proprio nel corso di restauro. Nel 1966, inoltre, ho partecipato al Comitato Brunelleschiano. In occasione dei 600 anni dalla nascita dell’artista, infatti, abbiamo cercato di analizzare come Filippo Brunelleschi abbia potuto progettare e costruire l’allora cupola più grande al mondo (oggi comunque al terzo posto): un’opera che ancora oggi si conserva in ottime condizioni.

Poi ho partecipato anche alla ristrutturazione di alcune chiese rinascimentali a Firenze…

 

Quali?

La Chiesa di San Pancrazio, tra le altre… Dal restauro sono poi passato alla progettazione di edifici contemporanei e mi sono spostato a New York, dove ho dovuto prendere coscienza (e questo è stato un vero, grande insegnamento!) che la tecnologia utilizzata per la costruzione dei grattacieli era in qualche modo inferiore a quella usata nei secoli precedenti per costruire le torri a Firenze o a San Gimignano!

Le torri di San Gimignano / Shutterstock.com

Pensavo di trovare tecnologie all’avanguardia e invece mi son dovuto ricredere! Non è un caso che i grattacieli moderni durino circa 100 anni, mentre i nostri edifici vivranno nell’eternità!

E quindi ho cominciato a pensare a nuove tecnologie di costruzione…sono passato da una concezione artistica dell’architettura a quella dei palazzi come opere tecnologiche. È questo che mi ha portato a concepire i grattacieli girevoli, che vengono prodotti in fabbrica in Italia come fosse un computer, un telefono o un’aereo…..questo è il mondo del futuro e – ancora una volta – proviene da Firenze!

 

Un’industria dell’architettura?

Direi meglio un’industrializzazione del mondo delle costruzioni che permetterà di diversificare sempre più le tecniche dell’architettura, arricchendola di soluzioni avveniristiche.

 

In generale cosa pensa dell’architettura contemporanea? E come vede l’architettura italiana contemporanea nel contesto globale?

Io ho deciso di prendere un’altra strada. L’architettura oggi, deve ricercare forme diverse, moderne! E occorre puntare sulla sostenibilità…da questa esigenza nasceranno forme e stili nuovi.

È un cambio completo di logica…Noi italiani siamo maestri nell’estetica! E, se si tratta di architettura d’interni, di mobili e di design la cosa importante rimane la bellezza. Ma se si parla di strutture, allora dobbiamo necessariamente cercare nuove soluzioni tramite la tecnologia e la scienza!

 

Quello di cui parla non e’ un concetto completamente nuovo: e’ il concetto su cui si e’ basata l’architettura russa nel periodo delle avanguardie, del costruttivismo e del razionalismo. Però, inutile negarlo, il grande pubblico continua a guardare l’estetica dei palazzi, più che la tecnologia su cui si basano. Come può cambiare l’approccio con cui valutare un edificio?

Dobbiamo curare di più la comunicazione. Un architetto oggi deve essere in grado di spiegare al pubblico il proprio approccio estetico e le particolarità delle sue opere. Mi spiego: gli smartphone oggi sono un concentrato di tecnologia avanzatissima. E piacciono a tutti.

Lo stesso deve valere per l’architettura: se un edificio e’ progettato in maniera corretta con la tecnologia puo’ diventare ancora più bello! Capisco possa essere difficile da accettare, poichè siamo abituati a considerare la bellezza come qualcosa di disgiunto dalla tecnica, ma è un approccio secondo me sbagliato!

 

Se uno ci pensa bene, l’idea di tecnologia applicata all’architettura non appartiene solo al razionalismo…anche il Pantheon, in fondo, è un’opera di ingegneria…

Certo.

Il Pantheon / Shutterstock.com

Qual è, allora, il suo rapporto con la tradizione?

La tradizione deve essere un punto di partenza, non il risultato finale, ne’ tantomeno un riferimento tecnico. Conoscere la storia è estremamente importante, ma solo se essa ci indicare la via verso il futuro.

 

Qual è, secondo lei, il futuro delle Città d’Arte italiane? È ancora possibile costruire qualcosa di moderno? Ad esempio, è immaginabile costruire una delle Sue “torri dinamiche” in città come Firenze, Roma o Venezia?

È una domanda complessa. Occorre sicuramente rispettare le città antiche. Gli edifici storici devono rimanere come testimonianza di una cultura passata e non devono mai essere abbattuti. Io tengo moltissimo alla conservazione, dunque.

Gli edifici moderni, secondo me, si possono fare altrove: ci sono ampi spazi dov’è possibile costruire. Quindi in linea di massima…no, non costruirei una torre dinamica a Firenze! Il mondo è grande e quindi va benissimo fare la torre dinamica in una città più moderna…

Al contempo, non posso evitare di pensare all’architettura dinamica come a un concetto estremamente bello…un palazzo diventa una struttura cangiante, mutevole e adattabile all’ambiente urbano…ma è la mia torre, quindi non posso essere obiettivo! (ride)

 

Vedo che Lei dell’Italia apprezza non solo l’architettura. Ci sono le regioni in cui la cucina, la natura La fanno stare bene? C’è qualche regione, oltre alla Toscana, in cui Le piace stare?

Direi quasi tutte le Regioni, che sono così diverse l’una dall’altra. Direi sicuramente le Marche, la Sardegna, l’Emilia-Romagna…La Sicilia è una favola, sotto tutti i punti di vista. In Sicilia abbiamo il 30% del patrimonio archeologico europeo…il 30%! C’è una storia incredibile, non credete?

Mia moglie è andata di recente in Sicilia con gli studenti del Liceo Classico di Firenze, per uno spettacolo teatrale a Siracusa, che nell’Antica Grecia era la seconda città più grande, dopo Atene…una cultura inimmaginabile per un territorio che oggi è erroneamente considerato un po’ arretrato. Questa è la Sicilia! Questa è l’Italia! Una ricchezza inimmaginabile…

Tempio di Giunone (di Hera Lacinia) / Shutterstock.com

Preferisce vivere in città o ama anche la montagna, il mare, la campagna?

A me piace tutto! Lo so che è una risposta un po’ superficiale, ma è cosi! (ride)

Dipende dal momento…in generale, amo molto le città. Cominciando dalle città lontane dall’Italia: New York, Londra, Miami, Rio de Janeiro…Mosca è una città favolosa, secondo me…

Ma Firenze rimane uno spettacolo puro: non mi stanco mai di camminare in città, anche perché dopo 45 anni che vivo qui scopro continuamente angoli nuovi e diversi.

Mi chiedono spesso “Qual è il paese più bello del mondo?”…Io non sono nato in Italia, viaggio spesso in tutto il mondo e quindi posso esser relativamente obbiettivo…con tutto il rispetto che ho per i russi e per questo grande straordinario Paese….L’Italia e’ il Paese più bello in assoluto! Senza dubbio! Dopo viene la Russia, certo… (ride)

 

Parole chiave
David Fisher, intervista

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