L’itinerario inizia al pianterreno, il cui fulcro è il cortile quattrocentesco di Michelozzo, uno dei luoghi più suggestivi del Rinascimento a Firenze. Vero gioiello del palazzo è la Cappella dei Magi, a cui si accede attraverso l’elegante scalone secentesco. Il sacello, costruito e decorato nel Quattrocento, presenta un insieme decorativo unitario e di incantevole bellezza. In particolare gli affreschi di Benozzo Gozzoli, più celebri del suo stesso autore, sono una delle testimonianze più alte della Firenze medicea.
Altro importante polo d’attrazione del museo di Palazzo Medici Riccardi è la magnifica Galleria realizzata a fine Seicento e situata sempre al primo piano nella zona prospiciente il giardino. Nella sala in visitatore si immerge nel fasto trionfale e variegato dell’arte tardobarocca, dominato dal turbinio festoso e spettacolare dell’affresco della volta eseguito da Luca Giordano.
Gli affreschi di Luca Giordano © Anna Gubareva / Shutterstock
Infine, sono parte integrante del palazzo e del suo circuito espositivo anche le Biblioteche Moreniana e Riccardiana, situate in ambienti splendidamente decorati, con accesso da via Ginori.
Cappella dei Magi
Cappella dei Magi, Benozzo Gozzoli, particolare © InnaFelker / Shutterstock
Situato al piano nobile del palazzo, fu una delle prime decorazioni eseguite dopo il completamento dell’edificio da parte di Michelozzo, e rappresenta il capolavoro del fiorentino Benozzo Gozzoli, allievo di Beato Angelico. Questo piccolo spazio era la cappella privata di famiglia e fu realizzata nel 1459, a forma originariamente quadrangolare (oggi un angolo è scantonato per via dei lavori seicenteschi allo scalone), con una piccola abside sempre a pianta quadrata, senza finestre.
Nelle tre pareti maggiori è raffigurata la Cavalcata dei Magi, che fa da pretesto per rappresentare un preciso soggetto politico che diede lustro alla casata dei Medici, cioè il corteo con papa Pio II Piccolomini, e numerose personalità, che arrivò a Firenze nell’aprile del 1458, diretto a Mantova. In tale città il pontefice aveva chiamato principi e autorità ecclesiastiche a partecipare ad un incontro per progettare una crociata in difesa della cristianità contro l’avanzata turca in Europa. Pio II fu preceduto da vari principi italiani che sostarono a Firenze per unirsi al seguito papale: fra gli altri, anche Galeazzo Maria Sforza, il figlio quindicenne di Francesco duca di Milano, e Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, alleati dei Medici, che appaiono ritratti all’interno della scena.
Ai vivi colori ed alla ricchezza dei preziosi dettagli dipinti, fanno da cornice i marmi colorati del pavimento, il soffitto dorato e gli stalli lignei intagliati ed intarsiati magistralmente su disegno di Giuliano da Sangallo. L’effetto che ne deriva è di sapiente e minuziosa continuità decorativa, non intaccata nemmeno dai rimaneggiamenti successivi, come la ridipintura degli affreschi perduti nel taglio angolare della cappella, dove oggi è situato l’ingresso, operato nel Seicento per fare spazio al nuovo scalone.
Indirizzo: Via Camillo Cavour, 3, Firenze
Contatti: +39 055 2760340