Le testimonianze più antiche della viticoltura in quest’area risalgono al X secolo a.C., quando i Greci – primi viticoltori ad aver colonizzato la costa marchigiana – fondarono la città di Ancona, attuale capoluogo della Regione. Successivamente, Piceni ed Etruschi continuarono l’arte della viticoltura.
La dominazione romana iniziò nel III secolo a.C.: nei suoi scritti, Plinio il Vecchio parlo’ in dettaglio delle coste di questa Regione menzionando la bonta’ dei vini e delle uve locali. Nel Medioevo monaci specializzati lavoravano i vigneti dell’area e grazie a loro la viticoltura divenne una componente essenziale dell’economia locale.
Andrea Bacci, grande perito di enologia rinascimentale, nel suo “De Naturali Vinorum Historia” (1595), diviso in più volumi, ha dedicato all’enologia locale il capitolo “In Picenis”. La sua rassegna dettagliata parte dal Sud, Ascoli Piceno e Valle del Tronto, per risalire a Nord, verso Pesaro.
Alla fine del XIX, i vigneti furono quasi completamente distrutti da diverse malattie delle piante e in primo luogo dalla filossera della vite. La ripresa avvenne a piccoli passi, fino al dopoguerra. I contadini di allora preferivano l’agricoltura mista, piantando nei loro terreni più colture allo stesso tempo, viti incluse.
La zona DOC Rosso Piceno fu istituita nel 1968 e include quattro Province: Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli-Piceno. Sono escluse solamente le terre vicino ad Ancona, gia’ associate alla zona DOC Rosso Conero.
Il clima locale è mite e mediterraneo, con tanto sole, ma mitigato del mare. Colline dolci e coltivate costituiscono il paesaggio piu’ ricorrente. Il suolo è principalmente argilloso.
Il DOC Rosso Piceno, o semplicemente Piceno, deve essere preparato obbligatoriamente con due uve: il Montepulciano (in proporizione tra il 35 e l’85%) e il Sangiovese (in misura dal 15 al 50%). Il vino di categoria Superiore (dicitura che può esser indicata sull’etichetta) e’ commercializzato dal 1 novembre dell’anno successivo alla vendemmia.
Quando l’uva Sangiovese e’ presente in misura uguale o superiore all’85% del prodotto, il vino prende tale nome.
Da assaggiare
Boccadigabbia Rosso Piceno 2012, DOC Rosso Piceno
La storia del Boccadigabbia inizia nel 180,8 durante il Regno napoleonico. Dopo il sequestro dei terreni ecclesiastici, l’azienda Boccadigabbia passo’ sotto l’amministrazione francese, con sede a Civitanova e divenne. successivamente proprietà dell’imperatore Napoleone III.
La famiglia Alessandri, attuale proprietaria, acquistò l’azienda da un suo discendente diretto nel 1956. L’azienda e’ piccola, possiede solo 10 ettari di vigneti, coltivato con uve miste, sia italiane sia francesi. Il Rosso Piceno è composto dal Montepulciano e dal Sangiovese in parti uguali. Il vino è invecchiato per 12 mesi in barrique di legno antico (rovere francese) ed viene successivamente fatto riposare in bottiglia.
Questo vino ha un colore rubino scuro, gli aromi sono quelli saturi dell’amarena e della prugna con note di spezie (garofano e cannella) e di liquirizia. Il gusto è succoso, con punte di frutta scura e cioccolato, molto fresco e bilanciato. E’ sostenuto da una struttura tannica ben accentuata. Il retrogusto sa di legno bruciato, spezie e cioccolato.
Si abbina con la carne grigliata rossa e selvaggina. 3 stelle.