Qui una selezione delle idee più originali e interessanti che sono emerse: l’Italia in nero!
E voi che ne pensate? Provate anche voi a costruire la vostra “Italia a colori” e condividetela su Facebook e Vkontakte!
La moda – Il “nero Sicilia” di Dolce & Gabbana
Dire Dolce & Gabbana significa parlare di un lusso autentico e non convenzionale caratterizzato da una forte identità che si è evoluta negli anni senza mai dimenticare le proprie radici.
Un mondo che nasce dal Mediterraneo e dalla Sicilia, in particolare, da cui i due stilisti hanno tratto ispirazione per gli abiti di pizzo nero. La loro prima collezione, “Real Woman” è del 1985, ma è con la quarta collezione che la Sicilia diventa un tema centrale nell’arte di Dolce & Gabbana: la campagna pubblicitaria realizzata dal fotografo Fernando Scianna in Sicilia, con fotografie in bianco e nero ispirate al cinema italiano degli anni ’40, porto’ un grande successo. Una donna passionale, misteriosa e affascinante, che deriva dal cinema neorealista e che nasce dai modelli delle grandi attrici italiane, come Anna Magnani e Monica Vitti. Il “nero Sicilia” di Dolce & Gabbana è uno dei simboli per eccellenza dell’alta moda.
Arte – Le tenebre nei quadri di Caravaggio
L’oscurità nei quadri di Caravaggio ha un’importanza pari alla luce. I profondi sfondi scuri permettono infatti ai suoi personaggi di spiccare, quasi risultassero illuminati da un riflettore: un contrasto che permette di ottenere effetti cromatici intensamente potenti e drammatici, di natura teatrale. Uno stile successivamente noto come “tenebrismo” che ha caratterizzato l’opera dei discepoli di Caravaggio.
Sotto il profilo tecnico, il fondo scuro della tela rendeva impossibile disegnare con il carboncino il soggetto del quadro prima di dipingerlo. Le radiografie sulle sue opere hanno dimostrato come Michelangelo Merisi incidesse dunque con un punteruolo i confini delle figure.
Il paesaggio – Venezia di notte
Ogni luogo di notte ha un fascino unico. Ma passeggiare a Venezia dopo il tramonto, quando i palazzi si specchiano nei canali e ogni passo è accompagnato dal rumore dell’acqua che batte contro i bordi delle strade, non si può che pensare alla magia di questa città. Ma quello che le parole non possono esprimere, lo troverete in questa galleria fotografica…
Il design – Il divano Maralunga di Magistretti
Maralunga è uno dei divani più celebri del design Italiano. Disegnato nel 1973 dall’architetto Vico Magistretti, la pelle nera che lo ricopre, unito al disegno inconfondibile e alla naturale eleganza, lo ha reso un punto di riferimento che ha ispirato generazioni di designer e di prodotti.
Ecco la descrizione dell’oggetto nelle parole di Magistretti: “Con Maralunga ho inteso progettare un oggetto rappresentativo di tutta un’architettura d’interni di sapore familiare. Un posto caldo, confortevole, raccolto, dove sentirsi a proprio agio e ritrovare l’atmosfera delle vecchie, comode, protettive poltrone da lettura poste vicino al fuoco di un camino o di una finestra. Due posizioni, due possibilità d’uso, due occasioni per crearsi il proprio spazio all’interno di una stanza”.
L’aneddotica racconta di un pugno sferrato da Cesare Cassina a un prototipo del Maralunga presentato dall’architetto milanese che non riusciva a rispondere in maniera esaustiva a una richiesta di un confort estremo. La conseguente rottura dello schienale mal riuscito illuminò Magistretti che individuò nel maldestro movimento un intuitivo criterio per rinnovare una tipologia tradizionale, e al gesto disse: “ecco, benissimo, così mi sembra perfetto”.
Il Maralunga è prodotto da Cassina.
La cucina – Il risotto mantecato al nero di seppia con scaglie d’argento di Gualtiero Marchesi
Un piatto unico ed esclusivo creato nel 2011 per la prima del Teatro alla Scala del 7 di Dicembre 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia dal Maestro assoluto della cucina italiana, Gualtiero Marchesi: si tratta di un risotto al nero di seppia con delle scaglie d’argento.
Qui la ricetta di un piatto unico (ingredienti per 4 persone):
– 320 g di Riso
– 40 g pecorino grattugiato
– 20 g vino bianco secco
– 1 l brodo di pesce leggero
– 40 g nero di seppia ridotto
– 40 g olio extravergine di oliva
– sale
– pagliuzze di argento
- Tostare il riso in casseruola di rame. Sfumare con il vino bianco secco, far evaporare, quindi bagnare con brodo bollente e portare a cottura mescolando di tanto in tanto. A cottura ultimata del riso unire l’olio, il nero di seppia e il pecorino, quindi coprire con un panno e lasciare riposare per qualche minuto, correggere di sale. Mantecare energicamente con un cucchiaio di legno in modo da conferire allo stesso la classica consistenza all’onda. Stendere a velo sui piatti e completare con le pagliuzze d’argento. Servire.