Il vero scrigno dove sono conservati e tramandati i segreti delle forme, degli smalti e dei decori della tradizione ceramica faentina sono le botteghe nelle quali sopravvivono e si reinventano continuamente lo spirito, la creatività e l’abilità dei custodi di un’arte antichissima e moderna al tempo stesso.
Nelle molte botteghe sparse entro il perimetro cittadino viene prodotta la ceramica a marchio certificato di qualità DOC, in forme e decori che spaziano dalle riproduzioni storiche alla sperimentazione artistica.
Qui gli artigiani forgiano belle e tradizionali maioliche nelle forme di piatti, vasi, boccali ed albarelli. Questi ultimi sono dei piccoli vasi dipinti con scritte in carattere gotico, usate in tempi remoti dagli antichi farmacisti, oggi souvenir raffinati adatti per ogni ambiente.
La bellezza dello smalto utilizzato dagli artigiani è assai evidente negli oggetti decorati con piccoli tocchi e colori chiari, conosciuti con il termine “Bianchi di Faenza” fin dal ‘500.
Il Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC), fondato nel 1908, rappresenta un punto di partenza importante del percorso cittadino, in quanto accoglie, nelle proprie ampie e luminosissime sale espositive, collezioni artistiche antiche e contemporanee uniche al mondo.
Al Museo Carlo Zauli si scopre intatta, nell’antica bottega del maestro, l’affascinante atmosfera creativa ed intimistica del laboratorio artigianale: atmosfera tipica di un “lavoro antico” che si ritrova, immutata, nelle tante botteghe ceramiche che si incontrano in città.
Denso è il programma di eventi che Faenza propone, come le importanti mostre d’arte al MIC o la spettacolare gara “L’Oro del Vasaio – Mondial Tornianti”, dove ceramisti provenienti da tutto il mondo si sfidano nell’antica Piazza della Molinella per “foggiare” il piatto più ampio o il vaso più alto.