“L’Italia si presta benissimo a qualsiasi tipo di viaggio” – Intervista a Mikhail Kozhukov

Mikhail Kozhukhov è giornalista, conduttore televisivo, esperto dell’America Latina. Dirige il tour operator “Club di viaggi di Mikhail Kozhukhov”, che organizza viaggi d’autore in varie parti del mondo, comprese le destinazioni italiane.
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Mikhail Kozhukhov – giornalista e conduttore televisivo, viaggiatore professionista

Mikhail, ci può dire per favore da dove è nata la Sua passione per i viaggi?

Non conosco la risposta a questa domanda, anche se me la fanno spesso. Di solito per risposta racconto lo scherzo sull’accademico Pavlov, quello che fa: il famoso scienziato ha scoperto un riflesso di ricerca negli animali — per esempio, nel gattino che gioca con un fiocco o nel luccio che abbocca al cucchiaino. Ecco, nel mio carattere pare che questo riflesso sia espresso in maniera più spiccata rispetto agli altri.

 

Ha fatto uno stage di studio all’Avana, a Cuba; fu il Suo primo viaggio?

Certamente no. La sorella di mia nonna era sposata con un assiro, alla fine si trasferì a vivere dal marito, nella steppa di Kostanaj. Avevo sei anni quando ci venni per la prima volta. Quel viaggio riempì la mia mente di bambino di colori indimenticabili della vita rurale. Un altro periodo memorabile è legato al periodo in cui sono stato comandante di un reparto di spedizione: al termine degli studi scolastici avevo collezionato una quindicina di spedizioni, dal Mar Bianco al Lago di Bajkal.

фотографии предоставлены пресс-службой Михаила Кожухова

In che tipo di viaggio si trova meglio? Viaggiando da solo, con un gruppo o forse con la famiglia?

Sono belli tutti i tipi di viaggio. Posso soltanto dire che secondo me un viaggio in solitaria rappresenta la fase adolescenziale. Da soli si può girare l’Europa, e comunque anche in tal caso salti tantissime cose. Per esempio, si può andare a Roma per alcuni giorni: non occorre nessun aiuto per farlo. Ma provate a visitare i Musei Vaticani da soli: per farlo dovete leggervi una tonnellata di libri!

фотографии предоставлены пресс-службой Михаила Кожухова

L’Italia si presta benissimo a qualsiasi tipo di viaggi. Non è un caso che un tempo costituiva una tappa imperdibile per i viaggiatori del passato. Io, tra l’altro, feci proprio così: percorsi con mio figlio la classica via da Roma a Milano. Ma in questo modo non vedi certi luoghi — ad esempio, Arezzo — non ti viene semplicemente in mente che vale la pena fermarsi a vederli. Così non saprai mai che vi ha vissuto Guido d’Arezzo, l’uomo che inventò le note musicali, che in autunno vi si svolge una festa spettacolare pressoché ignorata dai turisti (La Giostra del Saracino), con la città che si divide per quartieri, organizzando simulazioni di battaglie, carnevali, tornei, e ti immergi in una realtà completamente diversa!

Рыцарский турнир Giostra del Saracino / Wikimedia Commons

Quante volte ha visitato l’Italia?

Ho cercato di ricordare poco fa: ci sono stato sicuramente sei volte, forse di più.

 

Ci è andato da solo?

Sono stati viaggi diversi, sia d’affari che per sciare, nonché per fare riprese, e quello non puoi farlo di certo da solo.

 

Quali posti Le sono rimasti impressi nella memoria più degli altri?

Firenze in primo luogo: non ne sapevo niente e mi ha veramente colpito! Poi la campagna toscana — ci vive un mio amico che sono venuto a trovare; è proprio vicino ad Arezzo. E ancora, le località sciistiche nella zona di Sella Ronda nella Val Gardena. Lì però provi un tocco di delusione: pensi di andare in Italia e ti prepari a tutte le simpatiche particolarità che ne conseguono ma ti ritrovi in un’altra cultura, vicina alla Svizzera, con un cibo diverso e gente diversa.

Валь Гардена © wjarek / Shutterstock.com

Si ricorda la Sua prima volta in Italia?

Mi sembra che sia stato il primo viaggio d’affari a Verona, all’epoca mi occupavo di pubblicità. Ho provato un’estasi di ammirazione, pensando addirittura, per scherzo, di aver conosciuto la mia patria storica, tanto mi trovai bene e a mio agio, tanto era buono il cibo e interessante la città.

 

Sappiamo che la Sua agenzia propone un viaggio unico a Venezia con il cosiddetto headliner, Andrej Bilzho. Ci può illustrare questa offerta originale?

La particolarità di quel viaggio sta nel fatto che a fare l’anima del gruppo è una personalità interessantissima. Andrej Bilzho è prima di tutto uno che percepisce la vita in una maniera molto intensa, con grande riflessione. E poi è innamorato pazzo di Venezia, ne ha scritto un libro (“Venezia mia” ndr) e la conosce in lungo e in largo.

Венеция, вид на остров Сан-Джорджо-Маджоре и одноименный собор / Wikimedia Commons

La bellezza di quel viaggio è che Bilzho riesce a far scoprire la città anche a chi vi è stato più volte. Fa vedere la Venezia dei suoi amici, che sono discendenti dei Dogi e vivono nelle case dei propri trisavoli, le isole chiuse alla visita in cui lavorano i suoi amici archeologi, i ristoranti nascosti appositamente per non essere trovati dai turisti.

Una volta una persona che ha fatto quel viaggio dopo essere venuto tante volte a Venezia ha deciso, dopo un giro con Bilzho, di acquistarvi un appartamento. Andrej trova un piacere immenso nei volti diversi di Venezia: ora ti chiama al Carnevale, ora viceversa, nei luoghi solitari. Oltre a Venezia, ama le isole vicino a Napoli, Ischia e Capri. So però che per l’Italia è poco, e stiamo quindi cercando persone interessanti innamorate dei vari luoghi del Bel Paese e desiderose di raccontarli.

 

Ha detto in un’intervista di voler girare una serie. Se Le fosse stato proposto di girarla in Italia, quale tema e luogo avrebbe scelto?

Non posso vantare una grande conoscenza del Paese che mi permetta di fare una scelta ragionata di una delle regioni. Anche se, a pensarci bene, si potrebbe fare — con un ritardo di alcuni decenni — una risposta alle Incredibili avventure degli italiani in Russia (titolo russo del film italo-sovietico Una matta, matta, matta corsa in Russia).

 

Se avesse la possibilità di andare in Italia subito, dove sarebbe andato?

Mi incuriosisce molto la Sardegna. Sarebbe fantastico poterla visitare!

 

Parole chiave
intervista, Mikhail Kozhukov

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