Ca’ d’Oro
È necessario chiarire subito che solo il Palazzo Ducale era chiamato palazzo a Venezia, le altre dimore erano chiamate Ca’, abbreviazione della parola “casa”, cioè semplicemente una casa. Ogni famiglia aristocratica della Laguna riteneva suo dovere costruire la propria Ca’, così i palazzi iniziarono ad essere indicati con i loro cognomi. Ma non Ca’d’Oro, così chiamata perché una volta la sua facciata era davvero ricoperta di finiture in fogli d’oro. Nel XIX secolo, il palazzo gotico fu ridisegnato e reso più alla moda su ordine della famosa ballerina Maria Taglioni, che ne modificò significativamente l’aspetto originario. Nonostante tutti i colpi di scena, il palazzo d’oro è uno dei più visitati, perché ospita una ricca collezione di opere d’arte raccolte dal barone Giorgio Franchetti.
Ca’ Pesaro
Il magnifico edificio in marmo affacciato sul Grande Canale, costruito in mezzo secolo e terminato nel 1710, è considerato un capolavoro del barocco veneziano. La collezione dell’influente famiglia Pesaro comprendeva opere di artisti come Bellini, Giorgione, Tiziano e Tintoretto, ma tutte furono vendute all’asta a Londra nel 1830, dopo la morte dell’ultimo figlio della dinastia. Il palazzo, invece, passò all’ordine monastico armeno dei Mechitaristi, per poi diventare proprietà della famiglia Bevilacqua, la cui rappresentante, la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, lo cedette alla città perché ospitasse la Galleria d’Arte Moderna. Così, invece dei maestri della scuola pittorica veneziana, le pareti del palazzo sono state allestite con opere di Klimt, Kandinsky, Chagall, Malyavin, de Chirico e altri grandi artisti.
Ca’ Dario
Questo palazzo ha una pessima reputazione: nessuno dei suoi proprietari ha potuto godere per molto tempo della felicità di averlo acquistato. L’edificio, costruito nel XV secolo per il borghese Giovanni Dario, dopo la sua morte fu abitato dalla figlia insieme al marito. Ebbene, il marito venne accoltellato, dopodiché la figlia si suicidò. La casa passò quindi alla nobile famiglia dei Barbaro – e si scoprì che poteva “uccidere” a distanza: l’erede fu accoltellato a morte durante un viaggio a Creta, ma questo fatto non impedì alla famiglia di continuare a viverci fino al XIX secolo. Poi il palazzo pose fine alla vita di una serie di persone: il venditore armeno di pietre preziose Arbit Abdoll (deceduto in circostanze misteriose), lo scienziato britannico Radon Brown (suicidatosi), il conte torinese Delle Lanze (ucciso da un amante di 18 anni con l’aiuto di una statuetta) e il manager del gruppo The Who Keith Lambert (uno spacciatore lo fece cadere dalle scale).
E questa non è neanche l’intera lista nera del palazzo! Negli anni ’80, l’uomo d’affari Fabrizio Ferrari lo acquistò, e ciò portò lui stesso alla bancarotta e a sua sorella ad un incidente d’auto letale. Il successivo proprietario, Raul Gardini, si sparò per uno scandalo di corruzione. Il famoso tenore Mario Del Monaco, mentre era in trattativa per acquistare il palazzo, scampò per un pelo alla morte e subito dopo, mentre era ancora in ambulanza, si rifiutò di comprare quella maledetta casa. Da dove viene così tanta sete di sangue in un edificio così bello? Si dice che sia stato costruito sul sito di un cimitero dei Templari, mentre altri danno la colpa al misterioso talismano sul cancello.
Ca’ Vendramin Calergi
“Una nuvola sull’acqua”: così Gabriele D’Annunzio ha descritto uno dei più eleganti palazzi affacciati sul Canale Grande, dove dagli anni Cinquanta si trova anche un casinò. Tra l’altro, fu proprio a Venezia che, nel XVI secolo, apparve il primo casinò del mondo, seppur all’inizio si trovasse in un altro edificio. Ca’ Vendramin Calergi (costruita nel VX secolo) fu la residenza di vari duchi e di una famigerata principessa siciliana, mentre dal 1882 al 1883 divenne l’ultima dimora di Richard Wagner. In una delle sale sono esposti documenti rari, libri di musica, lettere autografe e dipinti che mostrano quanto il compositore adorasse Venezia. Oggi il palazzo rinascimentale accoglie amanti del gioco che giungono da tutto il mondo sia via terra che “via canale”: infatti gli ospiti entrano nella sala, attrezzata con roulette e slot machine, direttamente dalle gondole.
Ca’ Foscari
Il palazzo gotico dal 1868 ospita l’omonima Università di Economia e Commercio. Ma la sua costruzione iniziò molto prima, nel 1453, per ordine del Doge Francesco Foscari, che, ironia della sorte, riuscì a godere della sua nuova dimora per soli sette giorni. In ogni caso il palazzo passò ai suoi eredi e accolse gli ospiti più importanti della Serenissima, dai monarchi ai diplomatici, oltre a ospitare meravigliose cene e balli, anche in onore della Regata Storica. A causa della felice posizione del palazzo, proprio all’ansa del Canale Grande, la vista da esso è così vasta che si estende dal Ponte di Rialto alla Galleria dell’Accademia. Per questo motivo il secondo piano di Ca’ Foscari era il luogo di lavoro prediletto dai maestri della scuola vedutista, come Canaletto, Michele Marieschi e Francesco Guardi. Nel 2013, la villa è stata l’edificio più antico del mondo a ricevere la prestigiosa certificazione ecologica LEED.