La storia
Fra il VII e l’VIII secolo, a causa delle continue invasioni barbariche che devastarono Voghenza, la sede vescovile venne spostata da Voghenza al Borgo San Giorgio, questo primo insediamento abitativo di Ferrara è individuabile nel sito dell’antica cattedrale di San Giorgio fuori le mura.
Sin dalla fine del tredicesimo secolo gli Este governarono indiscussi sulla città per quasi tre secoli rendendola capitale di un piccolo, ma culturalmente attivissimo, Stato regionale. Il periodo aureo della città fu la seconda metà del Quattrocento sotto il potere di Leonello, Borso, ed Ercole I d’Este, quando alla corte ducale convenivano personaggi come Piero della Francesca, Pisanello e Leon Battista Alberti.
Cosa vedere
Ferrara è una città silenziosa, a misura d’uomo, da percorrere a piedi o in bicicletta, rivivendo ad ogni passo magiche atmosfere del passato. Gli Estensi la governarono per oltre tre secoli e le diedero l’aspetto che ancora oggi conserva: un’urbanistica unica che armoniosamente fonde Medioevo e Rinascimento e ne fa la prima città moderna d’Europa. Proprio per questa sua caratteristica, è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Mondiale dall’Umanità.
Il Castello Estense e’ il maestoso simbolo di Ferrara. A Ferrara nel 1385, una pericolosa rivolta convinse Niccolò II d’Este della necessità di erigere una poderosa difesa per sé e la sua famiglia sorse così il Castello di San Michele, fortezza che ricorda il Castello di S. Giorgio a Mantova – realizzato anch’esso da Bartolino da Novara. A quel periodo risalgono la massiccia imponenza, il fossato, i ponti levatoi, le torri austere. Un passaggio coperto, ancora esistente, univa l’edificio militare al palazzo dei marchesi, oggi Palazzo Municipale. Passarono i secoli e i pericoli di sommosse cessarono. Allora il castello fu abbellito e slanciato per divenire lamagnifica residenza della corte: venne arricchito dalle altane sopra le torri, dai balconi di marmo, dal cortile d’onore di linee cinquecentesche e dai fastosi appartamenti affrescati, ancor oggi visitabili all’interno del percorso museale.
Le imponenti torri, poste ai quattro angoli del Castello svettano ancora oggi sulla città, simbolo indelebile della grandezza e magnificenza della Famiglia D’Este: a sud-est la Torre Marchesana e a sud-ovest la Torre di San Paolo, a nord-ovest la Torre di Santa Caterina, a nord-est la splendida Torre dei Leoni, punto panoramico da cui ammirare la città.
Palazzo dei Diamanti
Così denominato a causa della particolarissima forma degli oltre 8.500 blocchi di marmo che compongono il suo bugnato, il Palazzo dei Diamanti è uno degli edifici rinascimentali più celebri al mondo. Progettato da Biagio Rossetti, il palazzo fu costruito per conto di Sigismondo d’Este, fratello del duca Ercole I d’Este, a partire dal 1493, e costituisce il centro ideale della cosiddetta “Addizione Erculea”, vero e proprio raddoppio della città che Rossetti concepì per il duca.
Il palazzo fu acquistato dal Comune nel 1832. Al piano terreno sono situati gli spazi adibiti ad importanti esposizioni temporanee, organizzate da Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, mentre al primo piano l’edificio ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, che conserva una collezione storico-artistica di eccezionale valore.
La Cattedrale di San Giorgio
La grandiosa facciata, dalla particolarissima struttura a tre cuspidi, fu iniziata in stile romanico, ancora prevalente nella parte inferiore: da notare il San Giorgio e le scene del Nuovo Testamento sopra la porta centrale, opera dello scultore Nicholaus (1135). L’interno fu interamente rifatto in varie epoche; l’abside nel XVI secolo, il transetto nel XVII e le navate nel XVIII. Oggi si presenta in stile classico, con una complessa e sontuosa decorazione pittorica e scultorea.
Palazzo Costabili
Il palazzo, erroneamente attribuito al duca di Milano, appartenne in realtà ad Antonio Costabili, segretario di Ludovico il Moro e personalità di spicco della corte del Duca Ercole I.
Il progetto iniziale dell’architetto ducale Biagio Rossetti, venne poi affidato ad altri che non portarono a termine i lavori. Fulcro del grandioso edificio è il cortile d’onore, completato solo su due lati, ornato da un doppio loggiato di marmo. Le finestre del primo piano, in origine, erano alternativamente aperte e murate a gruppi di due, creando un gioco di pieni e vuoti che ancora si può in parte apprezzare sulla facciata del palazzo su via Porta d’Amore: lì si trova una finestra a cinque luci di cui quella centrale è murata. Il restauro degli anni Trenta del Novecento aprì tutte le finestre per ottenere un porticato nello stile di Donato Bramante, al quale si voleva attribuire il progetto dell’edificio. Oggi un gioco di tende suggerisce al visitatore l’antico aspetto del cortile. Altri motivi di interesse del complesso sono alcune stanze con soffitti cinquecenteschi affrescati dal Garofalo e il giardino neo-rinascimentale. Il palazzo è sede del Museo Archeologico Nazionale.
Monastero di Sant’Antonio in Polesine
Fondato nel XIII secolo dalla Beata Beatrice d’Este, presenta cappelle con affreschi che vanno dalla scuola giottesca e bizantina e quella rinascimentale. Entrati nel monastero, si percepisce subito la sensazione forte di essere entrati in un luogo sacro, dedicato alla preghiera. Prima del Mille il monastero nasce su un’isola nell’alveo del Po. A metà del Duecento il complesso conventuale accoglie le monache benedettine riunite attorno a Beatrice d’Este, fondatrice della comunità religiosa. Le monache hanno continuato a dimorare qui e al mattino presto è possibile sentire la loro messa cantata con le melodie dei canti gregoriani. Visitare la chiesa interna riservata alle monache è un’esperienza capace di toccare nel profondo, non solo per l’atmosfera incorrotta che si respira ma anche per la presenza degli affreschi di scuola giottesca, eseguiti tra la fine del Duecento e la metà del Trecento.
La cucina
Famosa la “coppia”, il saporito pane ferrarese dalla forma elaborata, insignito del marchio IGP; popolarissimi i “cappellacci”, tortelli ripieni di zucca e parmigiano e il “pasticcio di maccheroni”, vera sintesi delle tradizioni cortigiane; mescolanza inusuale di carni di maiale, è la “salama da sugo”. Infine il “pampepato”, un pan di spezie rivestito da una crosta di cioccolato fuso.
Ferrara è toccata dalla “Via delle Corti Estensi” e dalla “Via del Grande Fiume” delle Strade dei Vini e dei Sapori. All’imbrunire le strade medievali intorno alla Cattedrale si animano per il consueto aperitivo: in uno di questi vicoli si trova anche la più antica osteria del mondo, ricordata da Ludovico Ariosto e inserita nel Guinness dei primati.
La città risente inoltre dell’influenza delle vicine Valli di Comacchio, il cui piatto tipico e’ l’anguilla: le anguille cotte allo spiedo sono poste in recipienti di legno, detti zangolini, insieme alla salamoia. Il segreto sta nella cottura e nella materia prima: l’anguilla selvatica di valle. Importante anche la composizione della salamoia: la ricetta classica prevede l’amalgama, in ogni litro di aceto di vino bianco, di circa 70 grammi di sale marino di Cervia e un bicchiere d’acqua. Infine si aggiunge una foglia d’alloro.
Come arrivare
In treno
La stazione di Ferrara, aperta nel 1862, è il principale scalo di Ferrara e provincia. La stazione è servita dalla linea Bologna-Padova ed è scalo di testa delle tratte Ferrara-Codigoro, Suzzara-Ferrara e Ferrara-Ravenna-Rimini. Sono attivi collegamenti diretti con Rovigo, Padova, Venezia, Bologna, Ravenna, Mantova, Rimini, Firenze, Roma, Napoli, Pescara e con Vienna. Le tre stazioni minori che servono Ferrara sono: Ferrara Porta Reno, Ferrara Aleotti e Pontelagoscuro.
In aereo
Ferrara e’ servita da diversi aeroporti, collegati con bus navetta al centro della Città. Bologna – Aeroporto G. Marconi, distanza da Ferrara: 52 km. Venezia – Aeroporto Marco Polo, distanza da Ferrara: 120 km. Verona – Aeroporto Valerio Catullo, distanza da Ferrara: 100 km. Rimini – Federico Fellini International Airport, distanza da Ferrara: 130 km
In auto
Ferrara è collegata dall’autostrada A13 a Bologna (50 km) e a Padova (70 km). Uscita autostradale Ferrara Nord o Ferrara Sud. SS 16, Adriatica da Ravenna (70 km).