Un weekend a… Gorizia

A Gorizia si respira l'atmosfera sospesa tipica di una città di confine: nella piazza Transalpina, fino al 2004 fisicamente divisa da un muro, si passeggia con un piede in Italia e uno in Slovenia. La borghesia asburgica amava Gorizia e il suo clima mite: la città era chiamata la "Nizza austriaca" per i suoi incantevoli parchi. Sulle alture della città in località Oslavia si trova l'imponente Ossario di Oslavia, che raccoglie le spoglie di soldati italiani ed austro-ungarici caduti durante la Prima Guerra Mondiale.

Cosa vedere

Piazza della Transalpina

La Piazza della Transalpina che si sviluppa vicino all’omonima stazione, venne inaugurata alla presenza dell’erede al trono austroungarico l’Arciduca Francesco Ferdinando il 19 luglio 1906. A seguito della Seconda Guerra Mondiale venne tracciato il nuovo confine tra Italia e Jugoslavia e la piazza venne divisa in due parti dal cosiddetto “Muro di Gorizia”, ovvero una recinzione ad altezza d’uomo. La Transalpina divenne uno dei simboli della separazione politico-ideologica tra l’Europa occidentale e quella orientale durante gli anni della guerra fredda.

La rete divisoria è stata abbattuta con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea nel 2004; in tale occasione, il centro della piazza è stato impreziosito dal mosaico circolare realizzato dal triestino Franco Vecchiet; la decorazione riprende nella parte centrale lo stesso numero del cippo confinario in marmo bianco n°57/15 che dal 2004 è stato spostato a lato. Una fila di pietre indica con un effetto grafico la linea di confine sulla quale sorgeva la rete. Con un piede in Italia ed uno in Slovenia ci si sente parte integrante dell’Europa unita.

 

Il Duomo

Il Duomo di Gorizia è dedicato ai Santi Patroni Ilario e Taziano. Le sue origini risalgono a tempi remoti: c’è infatti una testimonianza del 1296 che ne accerta l’esistenza e la prima notizia esplicita sulla chiesa di S. Ellaro (S. Ilario) è contenuta in un documento del 1342.
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Duomo di Gorizia / www.shutterstock.com

La struttura subì ancora molti rimaneggiamenti prima di acquisire la sua forma attuale. Una fra le più rivoluzionarie fasi di ripristino fu quella tra il 1688 e il 1702 quando venne abbattuta l’unica navata centrale in stile gotico. Al suo posto venne costruita una chiesa a tre navate, in stile barocco, con due gallerie e matronei ed una ampia tribuna per l’organo e il coro sopra la porta centrale. L’attuale facciata, invece, venne completata solo nel corso del XIX secolo in stile neoclassico.

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Foto © www.fogliogoriziano.com

Fra le notevoli opere di interesse storico artistico contenute al suo interno troviamo anche la pietra tombale dell’ultimo Conte di Gorizia Leonardo morto a Lienz nel 1500.

 

Il Castello di Gorizia

Il castello di Gorizia, risalente al secolo XI, è il cuore antico della città . Situato sull’altura che sovrasta la località, il castello offre una spettacolare vista panoramica di Gorizia e del territorio circostante.

Il suo aspetto attuale non rispecchia esattamente quello originario, infatti, dell’antico mastio, abbattuto dai veneziani per motivi difensivi, restano oggi solo le fondamenta visibili all’interno della corte dei Lanzi.

Il castello si raggiunge attraverso la Porta Leopoldina, costruita nel 1660 in onore della visita dell’imperatore Leopoldo d’Asburgo.

Foto © Marco Milani

Gli evocativi interni del castello sono visitabili. Alcune sale del Castello sono periodicamente sede di mostre, mentre il granaio ospita permanentemente una sezione didattica con pannelli e plastici relativi alla Contea Goriziana. La Sala della Musica accoglie perfette riproduzioni di strumenti antichi di cui si possono ascoltare le melodie grazie a moderne tecnologie. Dal Cammino di Ronda si può spaziare con lo sguardo sulla città di Gorizia e sui territori della vicina Slovenia.

Foto © stefano Merli / Flickr.com

Il castello di Gorizia, infine, ospita nella Sala dei Cavalieri, il Museo del Medioevo Goriziano, dove si trovano interessanti riproduzioni artigianali delle armi bianche usate nel periodo medioevale.

 

La Fontana del Nettuno

Foto © Limonadis / Wikimedia Commons; Brigitte / Flickr.com

La fontana del Nettuno collocata in Piazza Vittoria è stata progettata da Nicolò Pacassi e realizzata dallo scultore padovano Chiereghin nel 1756. La pietra utilizzata per la sua costruzione fu donata dal giudice e rettore Francesco Gironcoli.

Le tre figure di Tritoni vogliono forse rappresentare, secondo un’usuale iconografia, i tre fiumi che bagnano il territorio di Gorizia: l’Isonzo, il Corno e il Vipacco.

 

Palazzo della Torre

Il Palazzo della Torre, originariamente conosciuto come palazzo del Monte di Pietà, fu voluto dal primo arcivescovo goriziano Carlo Michele d’Attems (1753). Trasformato alla fine del Settecento in Cassa d’imprestanza per azioni, l’istituto chiuse nel 1829 per riaprire due anni dopo su iniziativa del conte Giuseppe Della Torre. Dopo numerosi interventi di restauro, nel 2003 agli architetti Grusovin e Picotti venne conferito l’incarico di adibire il palazzo della Torre a sede museale, sala conferenze e biblioteca.

Foto: gorizia.diariodelweb.it

 

Palazzo Attems Petzenstein

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foto: gopolis.it

Il Palazzo Attems Petzenstein, situato al centro della città nelle vicinanze di Piazza della Vittoria, fu costruito nella prima metà del Settecento per volontà della famiglia Attems.

La struttura edificata sulla base su progetto dell’architetto Nicolò Pacassi, caratterizzata da uno stile di transizione fra il barocco e il rococò, è stata sottoposta a ristrutturazione neoclassica nella prima metà dell’800, che ha reso irriconoscibile i tratti originari della facciata. Le sette statue che la sormontano, rappresentanti soggetti dell’Olimpo, sono opera dello scultore bergamasco Giovanni Battista Mazzoleni.

Il patrimonio storico-artistico di questo edificio, oltre ad essere rappresentato dai diversi stucchi ed affreschi risalenti all’ultima parte del Settecento e Ottocento, viene esaltato anche dalla tela raffigurante “Gli dei dell’Olimpo” situata sul soffitto del gran salone interno, attribuita al pittore Antonio Paroli (1745).

La Pinacoteca del Palazzo Attems Petzenstein conta opere di alcuni maestri del Settecento veneto, molti ritratti ottocenteschi (tra cui alcuni dipinti di Giuseppe Tominz) e una collezione di opere del Novecento (tra gli autori troviamo Italico Brass, Luigi Spazzapan, Tullio Crali e Vittorio Bolaffio).

 

Parco Piuma Isonzo

Foto © www.turismofvg.it, www.scoprifvg.it

Il Parco Piuma-Isonzo, compreso tra il Monte Calvario e la sponda destra dell’omonimo fiume, si snoda su un territorio di 32 ettari. I diversi sentieri ti conducono alla scoperte di questa meravigliosa natura che abbraccia la città di Gorizia. Questi terreni boschivi, caratterizzati dalla prevalenza di castagni, roveri e roverelle, ciliegi selvatici e frassini, sono il luogo ideale per interrompere la routine giornaliera.

Il bosco è attrezzato per il trekking e comprende anche un percorso ginnico per l’attività fisica e numerose aree attrezzate per il ristoro con griglie all’aperto. A ridosso del fiume le numerose piccole spiagge e gli speroni rocciosi ti offrono la possibilità di immergerti in questo paesaggio fiabesco.

Per gli amanti dello sport, oltre al trekking è possibile praticare il kayak e la canoa.

 

Parco Coronini Cronberg

Foto © Limonadis / Wikimedia Commons

Il parco Coronini Cronberg si estende su una superficie di quasi 5 ettari a ridosso dell’antico borgo Piazzutta, nel centro di Gorizia. Nato come giardino all’italiana a pianta quadrata, nel corso della seconda metà dell’Ottocento fu ridisegnato dal conte Alfredo Coronini Cronberg che lo trasformò in un giardino “paesaggistico”. Progettato con terrazze panoramiche, fontane, pergolati, scalinate e specchi d’acqua, ospita numerose specie botaniche provenienti dalle zone mediterranee, dall’Europa centro-balcanica, dall’Asia e dall’America.

In armonia con le piante inoltre troviamo diverse statue ed anche un tempietto neoclassico, posto su una collinetta realizzata artificialmente con pietre del Carso goriziano, al cui interno è racchiusa una cisterna con pozzo, utilizzata per l’ irrigazione del giardino attraverso suggestivi giochi d’acqua.

Fra i personaggi illustri che visitarono il parco e la Villa ricordiamo Carlo X, l’ultimo re di Francia che morì proprio a Palazzo Coronini nel 1836, e l’arciduca Ludwig Victor d’Asburgo.

 

Sacrario Militare di Oslavia

Foto © Limonadis / Wikimedia Commons

Il Sacrario Militare di Oslavia, situato tra gli abitati di Piuma e Oslavia, fu eretto nel 1938 su progetto dell’architetto Ghino Venturi di Roma, raccoglie le 57.201 salme dei Caduti italiani e i 539 Caduti austro-ungarici, tutti esumati dai cimiteri di guerra sparsi dall’Altipiano della Baisnizza al Vipacco.

Il Sacrario di Oslavia sorge sulla Quota 153, situata a sinistra della rotabile che da Gorizia porta a San Floriano. Vi si accede da un’imponente gradinata in pietra fiancheggiata da un basso parapetto e da filari di piante. L’opera monumentale, che ha l’aspetto di un severo e robusto fortilizio, è costituita da una grande torre centrale con sottostante cripta e tre torri laterali situate ai vertici di un triangolo, collegate internamente con gallerie sotterranee.

Foto © Limonadis / Wikimedia Commons

I loculi dei Caduti noti sono disposti lungo le pareti dei tre ordini di gallerie nell’interno della torre centrale e lungo le pareti interne delle torri laterali; i Caduti ignoti, invece, sono tumulati collettivamente in tre grandi ossari al centro delle torri laterali.

Dal Sacrario Militare di Oslavia potrai anche godere di un suggestiva vista sulla città di Gorizia e sul fiume Isonzo.

 

La cucina

Piatti tipici della cucina goriziana sono il cotechino con i crauti, il gulasch, le frittate alle erbe. Contorni tipici sono le patate “in tecia” o il fresco abbinato a radicchio e fagioli. Il dolce più caratteristico è la gubana. I vini sono prodotti soprattutto nella zona di Oslavia, Gubana, miele e vini di Oslavia sono oggi riuniti sotto il marchio “Prodotti tipici goriziani”. Degna di nota è anche la coltivazione della Rosa di Gorizia, radicchio dalla caratteristica forma di Rosa, tipico della zona e coltivato nel Comune di Gorizia.

Blecs alla friulana con burro e montasio © www.salepepe.it

Gli ingredienti principali sono costituiti dalla selvaggina: fagiano, lepre, capriolo e cinghiale preparati secondo la tradizione locale o con note austriache ed ungheresi. La carne di maiale occupa una parte di rilievo.. Noti anche i bolliti di carni varie, il prosciutto cotto nel pane serviti con salsa di cren (rafano).

Tra i primi piatti si annoverano la pasta fatta in casa e tagliata a strisce (blecs), condita con sughi d’arrosto e selvaggina, gli gnocchi di semolino e patate ripieni di susine e conditi con burro fuso e cannella, la polenta; prevalenti su tutti sono le minestre di verdure. La tradizione contadina ha trasmesso le frittate in diverse varianti: con gli asparagi, con i germogli di luppolo selvatico, con dodici varietà di erbe selvatiche. Ispirati alla tradizione mitteleuropea sono i dolci costituiti da “strudel” di mele, pinoli, uvetta, profumate crostate di frutta e la più nota gubana.

La cucina del goriziano è fondamentalmente mitteleuropea, caratterizzata da piatti sia rustici e rurali, come la jota, la minestra di cavoli, o fagioli e stinco, che più raffinati come gnocchi di susine, gulasch e Gugelhupf.

Gnocchi di susine © http://www.giallozafferano.it

La sottile differenza con la cucina triestina è sostanzialmente determinata dall’influenza marinara di Trieste, la quale aggiunge alla tipicità triestina un diversivo come gli scampi alla buzara e alcune sottili differenze nella preparazione dei cibi come il gulasch.

Come arrivare

In aereo:

L’aeroporto di Ronchi dei Legionari si trova a 20 km da Gorizia e a 30 km da Trieste.

In auto:
proseguire sulla A4 fino a Villesse ed imboccare il raccordo autostradale numero 17 che porta direttamente a Gorizia
proseguire sulla H4 fino a Šempeter pri Gorici ed imboccare la strada 103 per Nova Gorica, alla rotonda Vipavska Cesta prendere la strada in direzione della Casa Rossa e attraversare il confine Slovenia/Italia

In treno:
da Venezia/Udine in direzione Trieste (e viceversa), scendere alla stazione F.S. di Gorizia Centrale
da Sezana/SLO alla stazione di Nova Gorica/SLO
da Jesenice/SLO alla stazione di Nova Gorica/SLO
(La stazione di Nova Gorica si trova direttamenta sul confine con Gorizia in Piazza della Transalpina.)

Contatti
Info Point Gorizia
Corso Italia, 9
34170 Gorizia
Tel. +39 0481 535764
Fax +39 0481 539294
[email protected]

Luogo
Friuli-Venezia-Giulia
Parole chiave
Gorizia, weekend

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