La città sorge nella piana in cui scorre il fiume principale della regione: la Dora Baltea. In virtu’ della sua posizione geografica, molti artisti e letterati sono passati di qua’ conservando un meraviglioso ricordo della città. A tal proposito Stendhal scriveva: “Ero così felice di ammirare questi bei paesaggi e l’arco di trionfo di Aosta che avevo un unico desiderio da esprimere che la vita durasse per sempre”.
Cosa vedere
La Cattedrale
Intitolata a Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista, la Cattedrale è il frutto di diverse fasi di trasformazione iniziate nel III-IV secolo, quando un complesso romano fu adattato a luogo di culto cristiano. Edificio sacro di imponenti dimensioni, presenta varie peculiarità d’interesse storico-architettonico-artistico.
La cripta, risalente ai primi anni dell’XI secolo, è suddivisa in tre navate. Le colonne sono di dimensioni diverse, in quanto alcune frutto di recupero. Al suo interno si può osservare la pietra tombale del sepolcro dei vescovi valdostani. Lo spazio dietro l’abside maggiore accoglie il Museo del Tesoro della Cattedrale nel quale è possibile apprezzare significative opere d’arte locale realizzate tra il 1200 e il 1700: su tutte, la cassa reliquiaria di San Grato, patrono della città.
All’XI secolo risale, invece, l’importante ciclo di affreschi riportato alla luce nel sottotetto della chiesa. Assieme a quelli del complesso di Sant’Orso, rendono Aosta uno dei principali centri di arte Ottoniana in Europa. La Cattedrale si caratterizza infine per la presenza di due campanili risalenti ai primi anni dell’XI secolo e per un chiostro, collocato sul lato nord, terminato nel 1460.
L’Arco di Augusto
Innalzato lungo la strada che porta alla monumentale Porta Praetoria, principale via di accesso alla città romana, l‘arco onorario dedicato all’imperatore Augusto nacque quale imponente simbolo della presenza e della potenza di Roma che nel 25 a.C. aveva definitivamente sconfitto il popolo dei Salassi e fondato la nuova colonia. L’arco era conosciuto dalla comunità locale anche con il nome di Saint-Voult poiché sotto la chiave di volta era stato collocato un crocifisso dell’omino santo cristiano. Tale crocifisso è oggi conservato nel Museo del Tesoro della Cattedrale.
La Porta Praetoria
Edificata nel 25 a.C. era l’accesso principale alla città romana di Augusta Prætoria. Era dotata di tre aperture, ancora oggi visibili: una per i carri e due, laterali, per i pedoni. L’area interna era spesso utilizzata come cortile d’armi. Nelle aperture rivolte all’esterno sono ancora visibili le scanalature entro cui correvano le cancellate che venivano calate. La Porta è stata di recente oggetto di un intervento di valorizzazione che ne ha recuperato la forma originale. Lungo la cinta muraria che delimitava e proteggeva Augusta Prætoria sorgevano poi altre tre porte: ad ovest, la Porta Decumana, a nord, la Porta Principalis Sinistra e a sud la Porta Principalis Dextera.
Il Teatro Romano
Costruito in epoca romana alcuni decenni dopo la fondazione della città, il Teatro rappresenta una delle strutture meglio conservate di Augusta Prætoria. La facciata, alta 22 metri e oggi rimasta solo sul lato sud, dà l’idea dell’imponenza e della perizia tecnica dei romani. Dalle dimensioni delle gradinate si ritiene che la struttura potesse ospitare fino a 4000 spettatori. Dopo importantissimi restauri, il Teatro Romano è stato luogo di eventi culturali di vario genere.
Il Criptoportico Forense
Oggetto di una significativa opera di restaurazione, il complesso archeologico si trova al di sotto della strada e vi si accede attraverso una scala accanto alla Cattedrale. Il Criptoportico che circondava l’area sacra dell’antico foro cittadino, si compone di una galleria a due navate articolata su tre lati divisi da arcate. Di suggestiva bellezza, il monumento è spesso cornice di rappresentazioni teatrali o serate a tema.
Il Museo Archeologico Regionale
Il Museo è ospitato in uno stabile che sorge dove, al tempo di Augusta Prætoria, s’innalzava la Porta Principale Sinistra. All’interno, l’esposizione si sviluppa con un percorso culturale sulla presenza dell’uomo nel territorio valdostano, dalla Preistoria al Medioevo. Le epoche preistorica e protostorica sono testimoniate dai reperti rinvenuti nell’area di Saint-Martin-de-Corléans, mentre gli spazi dedicati all’epoca romana approfondiscono Augusta Prætoria, i riti funerari, l’epigrafia, i culti e altre dimensioni caratteristiche dell’Impero. Il percorso si chiude con sale dedicate all’avvento del Cristianesimo e del Medioevo. Nella stessa sede, oltre all’esposizione permanente del Museo Archeologico Regionale, si tengono retrospettive.
La cucina
Costolette alla Valdostana
Crespelle alla Valdostana
I vini
I formaggi
Come arrivare
In auto
Da Milano (164 km), prendere l’autostrada A4 e immettersi poi sul raccordo di Santhià, direzione Aosta. Soluzione suggerita anche per chi viene da Genova (226 km).
Da Torino(98 km), prendere direttamente l’autostrada A5 e uscire ad Aosta Est.
In treno
Dalla stazione di Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa non c’è un collegamento diretto per Aosta. Bisogna quindi fare scalo ad Ivrea. Tempo di percorrenza 2 ore circa.
Dalla stazione di Milano Centrale prendere il treno regionale per Chivasso e da lì fare un cambio per Ivrea. Una volta arrivati prendere il treno per Aosta. Tempo di percorrenza 4 ore.
In autobus
È il mezzo più economico e comodo grazie alla frequenza e capillarità dei collegamenti. Le società locali di servizio pubblico offrono collegamenti giornalieri da Milano, Torino e Genova.
Contatti