Un weekend tra… i borghi del Salento

Nel Salento il sole vi bacia tutto l’anno. Il fascino dell’arte, l’ottima cucina mediterranea e l’ospitalità sincera vi accolgono in un paesaggio da sogno, dalla costa adriatica con le marine di Melendugno, Santa Cesarea Terme e Otranto, allo Ionio che bagna Porto Cesareo, Portoselvaggio e Gallipoli. Ecco i borghi del Salento da scoprire!

 

Otranto

Situata sul litorale adriatico della penisola salentina, Otranto è posizionata nel tratto di costa più orientale d’Italia, a circa 45 km da Lecce, su uno sperone roccioso a picco sul mare.

L’Unesco ha riconosciuto al “Borgo antico di Otranto” il titolo di patrimonio culturale in quanto “Sito messaggero di pace”.

Il viaggio inizia percorrendo il Lungomare degli Eroi, ai piedi del borgo antico. Superato il monumento dedicato ai Martiri, opera dello scultore Antonio Bortone, si scendono le scale e, attraversando Porta Alfonsina, si entra nella città vecchia dove meritano una sosta il maniero aragonese e la Cattedrale con il prezioso pavimento musivo e le reliquie degli 800 Martiri, trucidati dai Turchi nel 1480.

Fuori dal centro abitato ci si lascia incantare dal laghetto verde smeraldo incastonato tra le collinette color corallo della cava di bauxite mentre il maestoso faro di Punta Palascìa aspetta ogni anno la prima alba del Belpaese.

Mitologico approdo dell’eroe Enea, Porto Badisco custodisce i pittogrammi che affrescano le pareti della Grotta dei Cervi, la “Sistina del Neolitico”.

Per approfondire vedi it.latuaitalia.ru/where-to-go/un-weekend-a-otranto/

 

Melendugno

Affacciata sull’Adriatico da cui dista qualche chilometro, Melendugno è un comune che con il suo vasto territorio si distende lungo la costa salentina, a 19 km da Lecce, dove sventola la Bandiera Blu. Importanti per l’economia turistica sono le marine di Torre dell’Orso, San Foca, Roca Vecchia e Sant’Andrea.
Nel centro storico, caratteristiche sono le case a corte di origine medievale mentre numerosi sono i frantoi ipogei, a testimonianza della floridità dell’economia agricola.

Nel borgo, spicca il Palazzo Baronale D’Amely, con la sua facciata irregolare e la pianta stellare. I melendugnesi lo chiamano “castello” perché si tratta di una grande torre poligonale fortificata su progetto di Gian Giacomo dell’Acaya, l’architetto militare dell’imperatore Carlo V.

Da vedere sono anche la Torre dell’Orologio e la Chiesa dell’Assunta, risalente al XVI secolo.

I primi insediamenti risalgono all’età del Bronzo, come raccontano i dolmen Placa e Gurgulante che si trovano subito fuori il centro abitato, in direzione di Calimera.

I monaci basiliani, invece, dettero vita a cripte e abbazie, come l’Abbazia di San Niceta, situata fuori dal paese al centro di un uliveto. Dedicata al patrono cittadino, la cappella conserva vari affreschi che originariamente decoravano l’antico edificio basiliano, poi inglobato nell’attuale chiesa.

 

Santa Cesarea Terme

A sud di Otranto e a circa 35 km da Lecce, Santa Cesarea Terme si affaccia sull’Adriatico con le sue eleganti linee orientali, sulla sommità di un altopiano a picco sul mare. Simbolo della cittadina è la cupola moresca dell’ottocentesca Villa Sticchi, che sembra una piccola moschea abbarbicata tra le rocce, a pochi passi dal mare. Sono le linee stravaganti delle residenze nobiliari a modellare l’orizzonte, dove spiccano anche Villa Raffaella, Palazzo Tamborrino, a picco sulla scogliera, e Palazzo Gargasole, oggi sede dell’affascinante Museo degli Orologi delle Torri Civiche.

Le preziose sorgenti d’acqua sulfurea, provenienti dalle quattro grotte naturali lungo la costa, hanno fatto di Santa Cesarea un centro termale di primaria importanza, scelto per le cure mediche specializzate e i trattamenti personalizzati.

Un sentiero tra i pini di Aleppo conduce nella parte alta del paese: da qui si abbraccia tutto il litorale, dalla piscina naturale nel mare di Porto Miggiano alle torri costiere in direzione di Otranto, fino alla punta di Santa Maria di Leuca.

 

Porto Cesareo

Il piccolo borgo segue i ritmi e le stagioni del mare e si raccoglie intorno al grazioso porticciolo, con il mercato del pesce e la caratteristica distesa di imbarcazioni colorate. Porto Cesareo comprende l’Area Marina Protetta e la Riserva Naturale Orientata Regionale “Palude del Conte e Duna Costiera”, tra le più grandi d’Italia. Vale la pena percorrere i sentieri che attraversano l’area per un tuffo nella natura incontaminata e una visita alla Stazione di Biologia Marina e al Museo Talassografico.

Nel territorio, spiccano le suggestive torri d’avvistamento, conservate in ottimo stato, tra cui Torre Cesarea, Torre Chianca e Torre Lapillo, antiche sentinelle di pietra costruite con lo scopo di prevenire gli attacchi dei saraceni, oggi guardiane del litorale.

Masserie fortificate e primitive architetture in pietra a secco costellano le campagne, dove sono state ritrovate anche importanti testimonianze archeologiche, come il villaggio di Scalo di Furno, risalente all’Età del Bronzo.

 

Portoselvaggio

Immerso nel Parco Naturale Regionale Portoselvaggio e Palude del Capitano, tra lagune, vedette costiere e pinete odorose, Portoselvaggio si affaccia sul mar Ionio. Percorrendo i sentieri che attraversano il bosco costeggiato da una scogliera che si specchia nel mare cristallino, si raggiunge la Baia di Uluzzo, un giacimento paleolitico con manufatti in pietra e resti di grandi mammiferi che ha dato il nome alla cosiddetta civiltà “uluzziana”.

Subito dopo si incontra la Grotta di Capelvenere che prende il nome da una pianta di felce. Qui sono stati ritrovati reperti che risalgono ai primi insediamenti messapici, romani e medioevali.

Salendo lungo un sentiero gradinato si giunge ai piedi di Torre dell’Alto, una delle più poderose fortificazioni aragonesi costruite a difesa della costa salentina. Sull’orlo di una strapiombo di 50 metri a picco nel mare, c’è la Dannata, un precipizio da cui, nel XIX secolo, si lanciò una fanciulla per sfuggire allo “jus primae noctis”, il diritto della prima notte imposto da Gian Gerolamo Acquaviva, conte di Conversano e duca di Nardò.

 

Gallipoli

Città Bella è il significato del nome di Gallipoli, città di mare adagiata come un miraggio sulla costa ionica, a circa 40 km da Lecce.

Il borgo antico, arroccato su un’isola di origine calcarea, è collegato alla terraferma e alla città nuova da un ponte ad archi del Novecento, di recente affiancato da un altro ponte verso il porto. Le mura, i bastioni e le torri, che un tempo proteggevano la città dagli invasori, oggi la riparano dalle mareggiate donandole un fascino d’altri tempi.

Prima di approdare nel centro storico con le sue stradine lastricate da cui balugina spesso uno spicchio di mare, vale la pena rallentare la passeggiata con una sosta presso il verace mercato del pesce, collocato nell’originario fossato dell’imponente castello, per contendersi con i veri gallipolini il pescato del giorno. La fortezza angioina, quasi completamente circondata dal mare, di recente ristrutturazione, è accessibile dalla città vecchia ed offre la possibilità di immergersi nella storia attraverso torrioni, gallerie, corridoi e maestose sale.

La città vecchia sembra annunciarsi con la Fontana greca, monumento in realtà di origine rinascimentale, con frontone barocco, mentre alle sue spalle, tra il dondolio delle paranze nel mare si affacciano il Santuario di Santa Maria del Canneto e la Cappella di Santa Cristina, protettrice della città, santa prediletta dagli uomini del mare.

 

Castro

Storia e leggende pervadono la bella Castro, cittadina arroccata sulla scogliera a picco sull’Adriatico a 48 km di distanza da Lecce, che dilungandosi verso il mare diventa marina insignita della Bandiera Blu.

La cittadina vanta origini antichissime essendo erede della romana Castrum Minervae e nel corso dei secoli mantenne la propria importanza divenendo una delle prime città del Salento a essere elevata al rango di contea.

In alto, nel cuore del borgo, piazza Armando Perotti si apre all’orizzonte marino mentre essa stessa è l’affaccio del castello aragonese oggi fulcro di iniziative culturali e il primo passo nei fasti del passato. È qui che la leggenda è diventata realtà dopo il ritrovamento della statuina di Atena Frigia, prova dell’esistenza del tempio della dea Minerva, lo stesso che Enea in fuga da Troia decantava dal mare prima del suo mitico approdo.

Continuando a passeggiare per le caratteristiche stradine si possono ammirare l’ex Cattedrale del XII secolo che conserva parte dell’originaria facciata romanica e i resti di una piccola chiesa bizantina del X secolo.

 

La cucina

L’arte di sposare ingredienti semplici e ottenere sapori unici appartiene a tutto il Salento. Ecco alcuni dei piatti più celebri e gustosi.

 

scapece

Scapece gallipolina
È la regina delle specialità gastronomiche della Città Bella, la Scapece gallipolina, con il suo profumo intenso e pungente e il suo colore giallo limone. Tantissimi pesci di taglia piccola pescati nel Mar Ionio, vengono fritti in olio di semi di soia, marinati con molliche, molto aceto e zafferano, e poi sistemati a strati, uno di pesce e uno di pane, in tini di legno di castagno.
Di origini antichissime, la Scapece è uno dei prodotti più ricercati dello street food e si può trovare in tutte le feste e fiere patronali del Salento.

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Zuppa di pesce alla gallipolina
C’è il sapore del mare nella Zuppa di pesce alla gallipolina: scorfani, lucerne, grossi tordi, capponi, ma anche, tranci di cernia, pezzi e saporite teste di pesci pregiati. E ancora seppie, cozze con tutte le valve e gamberi.
Imbionditi aglio e cipolla tritata, sfumati con vino bianco secco, si aggiunge un trito di pomodori, sale e acqua portando a ebollizione, riducendo di metà il brodo da filtrare, spruzzare con aceto e rimettere sul fuoco. Aggiungere quindi nell’ordine seppie, cozze, gamberi e, dopo una decina di minuti, il pesce, iniziando da quelli dalle carni più sode.
La Zuppa di pesce di Gallipoli va servita con fette di pane casereccio tostato e accompagnata da vino del Salento.

melanzanata

Melanzanata di Sant’Oronzo
Ha un gusto semplice e antico la Melanzanata di Sant’Oronzo, piatto tipico che si porta a tavola alla vigilia della festa in onore del patrono di Lecce. È una variante della classica parmigiana di melanzane con diverse varianti nella preparazione e negli ingredienti.
Le fette di melanzane, pressate e sgocciolate, si passano nell’uovo sbattuto e poi nella farina e si friggono in abbondante olio di oliva extravergine. Ben dorate, si dispongono a strati in una teglia, cospargendo con sugo di pomodoro fresco al basilico, pecorino grattugiato e facoltativamente, capperi sott’aceto; si termina con sugo di pomodoro e formaggio e si pone a cuocere in forno molto caldo.

purce

Purceddhruzzi
Nel Salento non c’è Natale senza Purceddhruzzi, deliziosi gnocchetti di pasta fritti e cosparsi di miele e confettini colorati. Un dolce antico, tradizionalmente preparato in casa ma oggi reperibile in tutte le pasticcerie.
Ci vuole abilità e pazienza per fare i Purceddhruzzi, da friggere in olio di frantoio aromatizzato con bucce di limone o mandarino; quando sono dorati e croccanti si immergono nel miele scaldato a bagnomaria, quindi si guarniscono con “anisini”, pinoli, mandorle spellate e cannella in polvere.
Con la stessa pasta si preparano le Carteddhrate, che prendono la forma di rosette e rombi e hanno una sfoglia di pasta più sottile.

 Come arrivare

In aereo
I collegamenti aerei avvengono con L’aeroporto del Salento di Brindisi, a circa 40 km da Lecce. Esistono voli giornalieri che lo collegano a Roma, Milano, Bologna, Pisa.

In treno
La stazione di Lecce ha collegamenti diretti con le maggiori metropoli e città nazionali. Visitate il sito di Trenitalia. Per i collegamenti locali, visitate il sito delle Ferrovie del Sud-Est.

In auto
Il Salento è facilmente raggiungibile dal sistema autostradale italiano. Le autostrade principali da considerare sono la A14 Bologna-Taranto e la A16 Napoli-Canosa.

Via mare
I collegamenti turistici via mare, come per l’aereo, arrivano dallo scalo portuale di Brindisi dalle principali rotte sull’Adriatico con la Grecia ed i Paesi balcanici. Altri collegamenti con Grecia e Albania sono serviti dai porti di Otranto e dalla Marina di San Foca.

Luogo
Puglia
Parole chiave
borghi, Salento, weekend

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