Immersa in questa suggestiva ambientazione, la Grotta del Vento presenta una eccezionale varietà di aspetti del carsismo sotterraneo spaziando da stalattiti e stalagmiti vive e brillanti, a laghetti, corsi d’acqua, forme di erosione, formazioni di fango e perfino pozzi perfettamente verticali che possono essere visitati con comodi sentieri.
Nel 1898 alcuni giovani che avevano assistito alla breve avventura di una bambina di quattro anni che riuscì per prima ad infilarsi nel buco soffiante, vollero tentare a loro volta l’esplorazione allargando la strettoia iniziale, ma a soli venti metri dall’ingresso, nella Sala dell’Orso, ebbero paura e non andarono oltre, probabilmente influenzati dalle credenze che a quei tempi popolavano ancora le grotte di esseri mostruosi e demoniaci.
L’imbocco turistico del complesso sotterraneo è situato sul fondo del Canalone di Trimpello, a breve distanza dall’abitato di Fornovolasco (comune di Vergemoli).
Questo angolo aspro e selvaggio della Toscana, dove l’inclemenza degli eventi geologici ha dato luogo a un’orografia tormentata e varia, è dominato dal profilo slanciato del monte Pania Secca, che incombe sulla valle con le sue vertiginose pareti sud-orientali.
Sul versante opposto si estende una zona di assorbimento carsico dove si possono osservare campi solcati, profonde voragini, bizzarri monoliti e innumerevoli oscuri crepacci.
Dal ‘600 fino al termine dell’800, della grotta si conosceva solo la corrente d’aria che, incanalata all’interno di una capanna, veniva utilizzata dagli abitanti della vicina borgata di Trimpello per tenere in fresco i cibi.
Il percorso turistico della grotta è suddiviso in 3 parti completamente diverse tra loro.
- Nella prima parte, la più pianeggiante, si può vedere una grande abbondanza di concrezioni calcaree, come stalattiti e stalagmiti, quasi tutte vive, cioè in fase di accrescimento.
- Nella seconda parte si scende in una zona di grotta ancora in fase di ampliamento, senza concrezioni calcaree, ma con forme di erosione alle pareti, un piccolo corso d’acqua sul fondo e delle curiose formazioni di fango nella galleria di ritorno.
- Nella terza parte (si visita un pozzo di 90 metri, perfettamente verticale, che viene risalito dal basso verso l’alto fino ad un salone terminale, cui segue un breve canyon sotterraneo.
La visita di tutte le 3 parti, il terzo itinerario, ha una durata di circa 3 ore, ma è possibile visitare anche solo la prima parte con il primo itinerario, di circa un’ora, o le prime 2 con il Secondo Itinerario, di circa 2 ore.
Abbigliamento consigliato
La temperatura interna ha un valore costante di +10,7°C, e l’umidità relativa si aggira attorno al 99%, pertanto è consigliabile un abbigliamento adeguato a queste condizioni climatiche.
La sensibilità al caldo/freddo dipende dalle caratteristiche dell’individuo, ma in generale una maglia e un paio di pantaloni lunghi possono andare bene per la maggior parte dei visitatori. Evitare sia i capi eccessivamente leggeri, sia quelli troppo pesanti (pantaloni imbottiti, piumini, ecc.).
Il sentiero è in cemento ruvido, quindi non particolarmente scivoloso. Per una maggiore sicurezza si consiglia comunque di indossare calzature con suola di gomma.
In seguito a precipitazioni particolarmente abbondanti, il gocciolamento dell’acqua acqua sul sentiero può diventare piuttosto intenso. Specie nelle zone percorse dal Terzo Itinerario (3 ore) è consigliabile indossare una giacca impermeabile.