Un ambiente naturale che non ha uguali come estensione nell’alto adriatico – 827 ettari a 1600 metri di distanza dal mare – se si considera la profondità dell’acqua che prevalentemente non supera i pochi centimetri, l’alta concentrazione di sale (oltre il 150%) che permette la sopravvivenza di particolari forme di vita, perfettamente inserite in un unico ecosistema.
Dal punto di vista avifaunistico e botanico, l’ambiente delle saline è di straordinaria bellezza e suggestione, popolato da specie rare come i Fenicotteri, i Cavalieri d’Italia, le Avocette e altre specie protette.
L’antico ciclo del sale è testimoniato tutt’oggi dalla Salina Camillone, una sorta di museo del sale all’aperto unico in Italia.
La salina è la sola testimonianza sopravvissuta delle circa 150 a raccolta multipla, cancellate con l’avvento della lavorazione secondo il metodo industriale, nel 1959. Ancora in funzione, produce annualmente circa 1000 quintali di sale di qualità elevatissima. La raccolta avviene da giugno a settembre utilizzando gli attrezzi da lavoro tradizionali. Ancora visibili sono le barche di ferro (burchielle), con cui veniva trasportato il sale lungo i canali fino ai magazzini, e le garitte, un tempo occupate dalle guardie di finanza.
Escursioni e visite guidate accompagnano tutto l’anno il visitatore alla scoperta delle Saline e dei suoi tesori, a piedi, in bici e in barca. Qui egli potrà osservare la flora e la fauna tipiche, conoscere le fasi di cristallizzazione del sale, ammirare i fenicotteri e contemplare la volta celeste nella suggestiva atmosfera notturna.