Il suo nome risale dal termine arabo “butarih”, che significa pesce salato o affumicato. La tecnica di preparazione della bottarga è nota sin dall’antichità, spesso come attività secondaria di pescatori di tonno e muggine. Reperti storici in tal senso risalgono sin dal periodo egizio. La diffusione nell’area mediterranea è avvenuta da parte degli arabi. Tradizionalmente costituiva il pasto dei pescatori che trascorrevano la giornata in mare.
La bottarga di muggine, la più pregiata, è prodotta a Cagliari, Tortolì, Sant’Antioco, Marceddì e Cabras. Ha un colore ambrato e un sapore delicato, che ricorda vagamente quello delle mandorle, mentre la bottarga di tonno, di cui il centro più importante di produzione si trova a Carloforte, ha un colore scuro e un gusto più salato.
La bottarga può essere servita come antipasto o come alimento base per preparazioni di ricette tradizionali, come i famosi spaghetti alla bottarga. Si utilizza anche per la preparazione di tartine o o gustata da sola, tagliata a fettine sottili e condita con olio extravergine d’oliva, eventualmente con carciofi o sedano.
La bottarga è nutriente e ha doti benefiche: è ricca di Omega 3, elementi preziosi per la riduzione del rischio di infarto, di mortalità cardiovascolare, con influssi positivi sul sistema neurologico.
Per assaggiare la “vera” bottarga, potete recarvi a Cabras, in provincia di Oristano, dove a metà agosto si svolge ogni anno la sagra della bottarga, con stand gastronomici che offrono la possibilità di degustare questa specialità proposta come ingrediente di vari piatti e in abbinamento a molteplici prodotti.